I campi si riempiono di fiaccole accese contro il freddo: le magiche immagini dall’Alto Adige
La Valle Isarco è uno degli ultimi territori ai confini dell’Italia. Si trova a Nord, in Alto Adige. Più vicina a Innsbruck che a Trento. Qui si producono vini. Noto il Lagrein, ottimo rosso. E anche qui negli ultimi giorni è arrivata l’ondata di freddo provocata dall’aria che arriva dall’Artico. Un piccolo inverno che ha inciso più che nel resto d’Italia, visto che le temperature per le ultime notti arrivano tranquillamente sotto lo zero.
Un freddo fuori stagione, che ha portato chi cura i vigneti attorno all’Abbazia di Novella a sfruttare un vecchio metodo contro le gelate. Come riporta il quotidiano Stol.it, la sera di giovedì 25 aprile i viticoltori hanno acceso migliaia di candele vicino alle piante di vite per evitare che che il freddo eccessivo danneggiasse i fiori e le gemme appena spuntate attorno alle piante.
Le immagini sono in effetti impressionanti. Soprattutto il colpo d'occhio che viene offerto dal drone mentre sorvola i vigneti. Grazie a questa pratica sembra che i danni causati dal gelo siano stati tamponati. Immagini del genere erano arrivate dalla provincia di Bolzano anche nel 2021, sempre lo stesso motivo.
Per cosa si usano le fiaccole
Il presidente regionale di Coldiretti Giuliano Barbacorvi ha spiegato al Corriere del Trentino che questo metodo viene usato soprattutto per le culture definite ad alto valore, come i ciliegi: “Le culture come il ciliegio sono quelle più delicate. Funzionano le candele, certo, ma sono molto dispendiose”. Immagini simili sono state girate anche in altre regioni agricole d'Europa, come la Francia.
Non solo. In queste notti per proteggere la fioritura delle piante ed evitare che i raccolti vengano distrutti è stata usata anche un’altra tecnologia: gli atomizzatori. Si tratta di macchine agricole usate di solito per spargere antiparassitari. Gli atomizzatori sono stati usati per creare flussi d’aria costanti attorno alle coltivazione che hanno spostato l’aria fredda dai vigneti.