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I botti di Capodanno sono pericolosi per cani, gatti e animali selvatici: cosa fare per proteggerli

Come ogni anno la notte di San Silvestro si trasforma in un incubo per cani, gatti e animali selvatici, terrorizzati a morte dal lancio di petardi e mortaretti. Ecco perché i botti di Capodanno sono pericolosi per gli animali e cosa puoi fare per proteggerli.
A cura di Andrea Centini
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Pur essendone acclarata la pericolosità, i cosiddetti botti di Capodanno – formalmente fuochi pirotecnici – fanno parte di quelle “tradizioni” difficili da sradicare. Per alcuni, infatti, resta imprescindibile celebrare il passaggio al nuovo anno con fragorosi boati. E più sono potenti, rumorosi, maggiore è la soddisfazione di chi ha lanciato gli ordigni. Tutto questo nonostante il bollettino di guerra – anch'esso tradizionale – che al principio di gennaio rimbalza su quotidiani e telegiornali, tra arti mutilati, occhi perduti, lesioni più o meno gravi e talvolta anche morti. Perché alcuni ritengono ancor più emozionante e divertente sparare con fucili e pistole. Ma non sono le persone – perlopiù artefici del proprio male – a soffrire di più l'anacronistico lancio di petardi e mortaretti. Gli animali, quelli domestici e soprattutto i selvatici, sono infatti le principali vittime della stupidità umana, che miete migliaia di vittime innocenti in una sola notte per ricordarsi che la Terra ha concluso un giro intorno al Sole.

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Quanti animali muoiono a Capodanno

Non ci sono dati e statistiche ufficiali sul numero di esemplari che muoiono, restano feriti o spariscono in preda al terrore e allo stress nella notte di Capodanno, tuttavia per l'Italia la stima citata in un rapporto del WWF è di circa 5.000 animali morti, l'80 percento dei quali selvatici. Fra essi le vittime principali sono gli uccelli, che spaventati dal bombardamento a tappeto abbandonano i dormitori in fretta e furia, finendo spesso per schiantarsi contro gli ostacoli a causa della scarsa visibilità. Tutti ricordiamo la sconcertante strage di storni a Roma nella notte di San Silvestro del 2020, nonostante il divieto di utilizzare i botti nella Capitale imposto dall'ex sindaco Virginia Raggi. Esiste infatti una legge che tutela la fauna selvatica (e non solo) dall'inquinamento acustico e sempre più primi cittadini si impegnano a farla rispettare nella notte di San Silvestro; ma sin troppo spesso, purtroppo, restano inascoltati dai cittadini incivili.

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Perché i botti di Capodanno uccidono gli animali

Moltissimi animali muoiono d'infarto a causa dello spavento, altri, disorientati e lontani dai propri rifugi e dormitori, periscono sotto i rigori del gelo invernale dopo aver perduto la "via di casa". Lo stress innescato dai botti di Capodanno è talmente elevato che gli animali vengono spinti a disperdere in brevissimo tempo energie preziose e, finendo in luoghi sconosciuti, spesso muoiono di stenti tra atroci sofferenze. “Abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi o tetti), vagano al buio alla cieca e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia”, spiega il WWF.

Gli animali, del resto, non capiscono assolutamente cosa sta succedendo durante la “tempesta” di luci e scoppi ripetuti. Hanno una reazione istintiva di autoconservazione e cercano di allontanarsi il più possibile dalla minaccia. I loro sensi sviluppatissimi, evolutisi sotto la spinta della selezione naturale e decisamente più efficienti dei nostri, percepiscono queste esplosioni come l'arrivo dell'apocalisse; ne sono letteralmente traumatizzati. Immaginate cosa possono rappresentare lo scoppio continuo dei petardi e i flash di luce per un barbagianni o un gufo, uccelli rapaci notturni in grado di avvertire la presenza di una piccola preda a decine di metri di distanza e nel buio completo. A nessuno di noi piacerebbe trovarsi all'interno di una città mentre viene bombardata o rasa al suolo da un terremoto catastrofico; ma sono proprio queste le sensazioni vissute dagli animali selvatici durante la notte di San Silvestro. E molti non ne escono vivi.

“Uccelli e mammiferi dispongono di un udito particolarmente fino e sviluppato, e se un predatore notturno – peloso o piumato che sia – percepisce i passi di un topo a 30 metri di distanza, proviamo a immaginare cosa possono significare botti e fuochi di artificio per loro. La fiera dell'infarto. Animali che muoiono letteralmente di spavento, con gli altissimi livelli di stress che fanno scoppiare il cuore a queste sventurate forme di vita facendole collassare, spesso morire, in pochi istanti”, spiega lo zoologo Davide Rufino in un post su Facebook diventato virale. “Gli uccelli diurni riuniti spesso a dormire in posatoi, si svegliano di soprassalto a causa dei rumori e delle luci. La paura li disorienta al punto da farli volare all'impazzata: finiscono spesso per sbattere contro infrastrutture come finestre, vetrate, pali e pareti, morendo per l'impatto. Altri ancora fuggono a chilometri di lontananza dal nido e dai loro rifugi, perdendo l'orientamento”, chiosa l'esperto.

Tutto questo perché c'è chi si diverte a produrre scoppi senza senso. E l'inquinamento che ne deriva non è solo quello acustico. A tutto questo vanno aggiunti i pericoli legati agli ordigni inesplosi (anche per i bambini e gli adulti naturalmente), delle sostanze nocive come polveri sottili – tra il 31 dicembre e il 1 gennaio la qualità dell'aria precipita – metalli pesanti, antimonio, arsenico e altri, che vengono rilasciati nell'ambiente dopo le esplosioni. Senza dimenticare la plastica e altre componenti che vengono disperse, finendo per contaminare gli ecosistemi ed entrando nella catena alimentare.

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Come proteggere gli animali dai botti di Capodanno

Anche gli animali domestici soffrono terribilmente per i botti di Capodanno, come ben sanno i proprietari di cani, gatti e altre specie da compagnia. I dati su vittime e dispersi diffusi ogni anno da alcune organizzazioni animaliste non hanno riscontri oggettivi e non sono supportati da fonti, pertanto non possono essere considerati attendibili dal punto di vista squisitamente statistico e scientifico, ma ciò non significa affatto che numerosi amici a quattro zampe non perdano la vita o fuggano a causa dei botti. Fortunatamente esistono dei metodi efficaci per proteggere i nostri amici a quattro zampe – non solo – da questo delirio (quasi) collettivo, come riportato nel decalogo dell’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA). Eccolo qui di seguito:

1 – Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
2 – Non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli
3 – Non lasciamoli in giardino. Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga
4 – Teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane
5 – Lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato
6 – Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura
7 – Facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto
8 – Evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico
9 – Organizziamo una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi
10 – Chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici

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