I bombi possono sopravvivere sott’acqua per una settimana: com’è possibile e perché è positivo
Potrebbe sembrare assurdo, ma i bombi sono in grado di sopravvivere sott'acqua per una settimana intera. È quanto emerso da un esperimento ad hoc, condotto a seguito di una scoperta casuale fatta durante uno studio sugli effetti dei pesticidi. La scoperta non solo è sorprendente per il “superpotere” di questi insetti, tra i principali impollinatori al mondo assieme ad altri membri della famiglia Apidae, ma per gli scienziati è estremamente significativa nell'ottica della loro conservazione. A causa del cambiamento climatico, infatti, le alluvioni sono sempre più frequenti e devastanti, con impatti potenzialmente catastrofici sulle popolazioni di insetti che vivono interrati. I bombi, le cui regine si riparano nel terreno durante l'inverno, sono esposti a questo rischio. Ma grazie alla capacità di resistere sott'acqua per diversi giorni, le speranze di sopravvivenza sono sensibilmente superiori a quelle di altri animali. Forse questo spiega perché le popolazioni di bombo orientale comune (Bombus impatiens) – la specie utilizzata nello studio – non stanno evidenziando lo stesso declino osservato in altri insetti in Nord America.
A determinare che i bombi possono sopravvivere a lungo sott'acqua sono stati i due entomologi canadesi Sabrina Rondeau e Nigel E. Raine, rispettivamente dell'Università di Ottawa e della Scuola di Scienze Ambientali presso l'Università di Guelph. La scoperta è stata fatta casualmente dopo un incidente sperimentale, avvenuto durante una ricerca volta a determinare gli effetti dei pesticidi sulle regine dei bombi, che come indicato si rintanano sotto terra nella stagione fredda. All'interno del contenitore in cui si trovavano gli insetti finì inavvertitamente dell'acqua; la dottoressa Rondeau, che stava facendo la sua tesi di dottorato, temette di aver perduto alcune delle regine in diapausa, una fase in cui entrano gli insetti per superare l'inverno (restano fermi e si riduce sensibilmente la loro attività metabolica).
“Sono andata fuori di testa. Era solo una piccola percentuale… quindi non era un grosso problema, ma non volevo perdere quelle api”, ha dichiarato la scienziata all'Agence France Press (AFP). Con suo grande stupore, tuttavia, dopo aver drenato l'acqua dal contenitore si accorse che le regine dei bombi erano sopravvissute all'incidente. Decise così di fare un giro di chiamate per consultarsi con diversi colleghi entomologi, scoprendo che nessuno di loro aveva mai descritto o sentito parlare di questa capacità dei bombi. C'erano pertanto tutti i presupposti per condurre un'indagine ad hoc per verificare la resistenza all'immersione di questi insetti imenotteri. Assieme al dottor Raine ha così posizionato 143 regine di bombo orientale comune in tubi pieni di terreno; erano state tutte indotte artificialmente alla diapausa attraverso refrigerazione. Le regine sono state divise in più gruppi: alcune sono mantenute sott'acqua (di rubinetto) attraverso uno stantuffo o lasciate galleggiare in superficie, mentre altre sono state tenute solo sul terreno (gruppo di controllo). Gli esperimenti hanno avuto durate di 8 ore, 24 ore o una settimana intera.
Dopo il trattamento, le regine sono state preleva e inserite in celle refrigerate (all'interno di altri tubi con terreno) per otto settimane. Incredibilmente, l'81 percento dei bombi è sopravvissuto all'esperimento, senza differenze fra i vari trattamenti. “Nel complesso, la sopravvivenza della regina è rimasta costantemente elevata (89,5 ± 6,4%) in tutti i trattamenti e non differiva tra i regimi di immersione e la durata. Questi risultati dimostrano la notevole capacità delle regine in diapausa di B. impatiens di resistere all’immersione sott’acqua fino a una settimana, indicando il loro adattamento per sopravvivere a periodi di inondazioni in natura”, hanno chiosato gli scienziati nell'abstract dello studio.
Come specificato, questa scoperta è indubbiamente molto positiva per i bombi, dato che avranno maggiori possibilità di sopravvivere innanzi all'aumento delle alluvioni causato dal riscaldamento globale. Gli esperti proveranno a determinare se questo “superpotere” sia esclusivo della sola specie oggetto di studio oppure presente anche in altri insetti della famiglia Apidae. I dettagli della ricerca “Unveiling the submerged secrets: bumblebee queens' resilience to flooding” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Biology Letters.