video suggerito
video suggerito

I batteri nella bocca possono influenzare il rischio di Alzheimer: i cibi che proteggono il cervello

Un nuovo studio ha trovato una forte associazione tra alcuni tipi di batteri presenti nella bocca e una salute migliore o peggiore del cervello. La flora batterica del cavo orale potrebbe dunque essere associata al rischio di demenza e Alzheimer. Quali sono i cibi che possono aiutarci a contrastare il declino cognitivo.
A cura di Andrea Centini
2 CONDIVISIONI
Immagine

Come evidenziato da numerosi studi, l'igiene di denti e gengive è associata a numerose patologie che vanno ben al di là dei “confini” del cavo orale, comprese quelle cardiovascolari. Una nuova ricerca ha trovato un legame significativo tra la composizione della microbioma orale – ovvero l'insieme dei batteri presenti nella nostra bocca – e il rischio di sviluppare la demenza, la cui forma più diffusa al mondo è il morbo di Alzheimer. In parole semplici, è stato determinato che avere un certo tipo di batteri nella bocca è associato a una salute peggiore del cervello, che si manifesta con segni di declino cognitivo come una memoria meno efficiente; d'altro canto, generi diversi di batteri risultano invece legati a una mente più brillante e a una maggiore capacità di concentrazione. I risultati dello studio suggeriscono che la dieta e qualunque intervento in grado di alterare la flora batterica orale potrebbero avere un impatto significativo sul rischio di sviluppare la demenza, anche se ciò andrà confermato da studi più approfonditi.

A determinare che alcuni tipi di batteri sono associati a un rischio superiore di Alzheimer e altri a una salute migliore del cervello è stato un team di ricerca britannico guidato da scienziati della Facoltà di Medicina dell'Università di Exeter, che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti la Facoltà di Medicina di Norwich dell'Università dell'East Anglia e il Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Brunel. I ricercatori, coordinati dai professori Joanna E. L'Heureux e Anni Vanhatalo della Facoltà di Scienze della Salute e della Vita dell'ateneo inglese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato il microbioma orale e la funzione cognitiva di 115 persone con età uguale o superiore ai 50 anni. Il 52 percento aveva una funzionalità cerebrale sana, mentre il restante 48 percento mostrava segni di declino cognitivo, come spiegato dalla professoressa L'Heureux in un articolo pubblicato su The Conversation.

Dall'analisi di campioni di saliva dei partecipanti è emerso che coloro che presentavano una funzionalità cerebrale migliore, con punteggi superiori in test di memoria e altri esercizi cognitivi, avevano nel cavo orale una concentrazione significativa di batteri del genere Neisseria e Haemophilus. Oltre a questi batteri si riscontravano anche livelli più alti di nitrito ionico, un composto chimico “prodotto dai batteri quando scompongono il nitrato, che è una parte naturale di una dieta ricca di verdure”, spiega l'autrice principale dello studio. Questa sostanza può essere scomposta in ossido nitrico nel nostro organismo, che a sua volta migliora sensibilmente la salute cardiovascolare e la regolazione della pressione sanguigna. Agisce infatti come vasodilatatore rilassando i muscoli lisci dei vasi sanguigni; contrasta l'aggregazione delle piastrine prevenendo la formazione di coaguli di sangue; e favorisce anche il sistema immunitario e la digestione, fra le altre cose. Tra gli alimenti più ricchi di nitrati in grado di essere convertiti in ossido nitrico vi sono gli agrumi, le noci, la barbabietola, l'aglio, gli spinaci, il cavolo e varie verdure a foglia verde. Gli autori dello studio suggeriscono pertanto che una dieta a base vegetale può migliorare la qualità del microbioma orale e con essa la salute del cuore e del cervello, considerando che la pressione alta (ipertensione) è un altro fattore associato alla demenza.

Ma i ricercatori hanno scoperto anche associazioni “cattive”; l'abbondanza di determinati batteri nelle persone con una salute cerebrale peggiore e dunque con segni di declino cognitivo. Nello specifico, è stato osservato che i partecipanti con un cavo orale ricco di batteri dei generi Porphyromonas e Prevotella presentavano più frequentemente problemi di memoria e concentrazione. Spesso questi microorganismi sono legati a una salute orale peggiore, ad esempio alla presenza di malattie gengivali. I ricercatori hanno anche scoperto che Prevotella era associato a livelli bassi di nitriti ed era più comune nelle persone con una variante specifica del gene APOE4, che a sua volta è associato a un rischio superiore di Alzheimer.

È doveroso sottolineare che si è trattato di uno studio di associazione, dunque non è possibile stabilire rapporti di causa – effetto tra le caratteristiche della flora batterica orale e l'insorgenza della demenza, tuttavia i risultati sono statisticamente significativi e i ricercatori suggeriscono che curare l'igiene orale, recarsi regolarmente dal dentista e mangiare cibi di origine vegetale ricchi di nitrati possa rappresentare un prezioso aiuto anche per la salute del cervello, sebbene siano necessari ulteriori studi di approfondimento.

Quello britannico non è stato il primo studio a trovare un'associazione tra microorganismi e Alzheimer; una recente ricerca dell'Università Statale dell'Arizona, ad esempio, ha trovato una forte associazione tra l’infezione intestinale da citomegalovirus e la comune forma di demenza, mentre uno studio dell'Università di Cork ha dimostrato che il trapianto di flora batterica intestinale di roditori con Alzheimer murino può trasferire segni e sintomi della demenza in individui giovani e sani. Un'altra ricerca ha trovato un'associazione anche con la COVID-19, l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2. I dettagli della nuova ricerca “Oral microbiome and nitric oxide biomarkers in older people with mild cognitive impairment and APOE4 genotype” sono stati pubblicati su PNAS.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views