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Gli estrogeni alti possono spingere le donne a esagerare con l’alcol, secondo uno studio

Grazie a esperimenti preclinici un team di ricerca statunitense ha dimostrato come i livelli elevati di estrogeni possono favorire il binge drinking nelle donne, il consumo eccessivo e pericoloso della sostanza.
A cura di Andrea Centini
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Gli estrogeni alti possono spingere le donne ad abbuffarsi di alcol, secondo un nuovo studio. È quanto emerso da esperimenti preclinici con modelli murini (topi) in cui è stato dimostrato che la stimolazione di determinati neuroni con gli ormoni femminili incrementa in modo significativo la ricerca della bevanda alcolica. Era già nota da precedenti studi la correlazione tra abbuffate di alcol – il cosiddetto binge drinking – e livelli elevati di estrogeni; ora è stato identificato il meccanismo biologico di tipo non genomico che induce questo comportamento pericoloso per la salute. Secondo gli scienziati si tratta di una scoperta molto importante perché, sebbene gli uomini tendano a consumare quantità dannose di alcol più elevate e più spesso delle donne, negli ultimi anni il consumo sta aumentando più che nei maschi. Diversi studi, ad esempio, hanno determinato il maggior consumo femminile durante i lockdown per la pandemia di COVID-19, ciò ha portato molte più donne a necessitare di assistenza medica presso gli ospedali per assunzione di alcol. In Italia, secondo i dati di un sondaggio riportato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), il 21 percento degli uomini tra i 18 e i 69 anni ha dichiarato di consumare “quantità dannose” di alcol rispetto al 13 percento delle donne, una quota in aumento.

A scoprire il meccanismo biologico che lega livelli elevati di estrogeni alle abbuffate alcoliche è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Farmacologia del Weill Cornell Medicine dell'Università Cornell di New York, che hanno lavorato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Neuroscienze, dell'Endocrine Technologies Core – Oregon National Primate Research Center e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Kristen E. Pleil e dalla dottoressa Lia J. Zallar, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver approfondito i risultati di un altro studio condotto nel 2021. All'epoca i ricercatori avevano dimostrato che i neuroni di una regione del cervello chiamata nucleo del letto della stria terminale (BNST) erano più eccitabili nelle femmine che nei maschi di topo. Inoltre questa maggiore attività neuronale era legata a una ricerca superiore di alcol e quindi al suo consumo, quando proposto dagli scienziati. Si è scoperto che il tutto era modulato proprio dagli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili, come l'estradiolo, l'estrone e l'estriolo. I ricercatori si sono accorti del legame tra alcol ed estrogeni quando hanno visto che le femmine di topo cercavano più alcol durante determinate fasi del loro ciclo estrale.

Analizzando l'attività neuronale dei topi hanno osservato che i neuroni eccitati dall'alcol erano proprio quelli della stria terminale, in grado di innescare una sorta di circolo vizioso. “Quando una femmina beve il suo primo sorso dalla bottiglia contenente alcol, quei neuroni impazziscono. E se è in uno stato di alto livello di estrogeni, impazziscono ancora di più”, ha dichiarato la professoressa Plein in un comunicato stampa. Questa eccitazione supplementare dei neuroni spinge i topi femmina a cercare sempre più alcol, in particolar modo nei primi 30 minuti da quando è stato loro offerto. Ciò che non tornava agli scienziati era la velocità del meccanismo d'azione, dato che il legame tra gli estrogeni e i recettori dei neuroni e la successiva cascata di segnalazioni all'interno del nucleo può richiedere anche ore.

Nei nuovi esperimenti è stato dimostrato che gli ormoni si legano alla superficie neuronale e non ai recettori nucleari; da lì riescono a innescare rapidamente la segnalazione tra cellule legata all'abbuffata alcolica. Più nello specifico, il meccanismo si determina attraverso una segnalazione al recettore alfa dell'estrogeno legato alla membrana nel nucleo del letto della stria terminale; ciò promuove “l'eccitazione sinaptica dei neuroni del fattore di rilascio della corticotropina”. Nell'esperimento questi eventi hanno catalizzato l'attività alcolica.

“Riteniamo che questa sia la prima volta che qualcuno dimostra che durante un normale ciclo estrale, l'estrogeno endogeno prodotto dalle ovaie può usare un meccanismo così rapido per controllare il comportamento”, ha dichiarato la professoressa Pleil, sottolineando l'amplificazione del desiderio di alcol quando i livelli ormonali sono alti. I dettagli della ricerca “Rapid nongenomic estrogen signaling controls alcohol drinking behavior in mice” sono stati pubblicati su Nature Communications.

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