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Gli energy drink fanno male al cuore? Quali sono i rischi per la salute

Sempre più giovani le consumano con regolarità, ma le bevande energetiche o energy drink possono avere diversi effetti negativi sulla salute, a breve e a lungo termine, soprattutto tra i più giovani. Tra le possibili conseguenze c’è anche l’aumento del rischio di problemi cardiaci, come tachicardia e aritmie. Cosa dicono gli studi condotti sull’argomento.
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Negli ultimi anni sono in costante aumento le segnalazioni di eventi avversi correlati al consumo di energy drink, sempre più diffuse soprattutto tra gli adolescenti e giovanissimi. Nel 2017 il 68% dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni dichiarava di consumarli con regolarità. Dato che la maggior parte di questi effetti collaterali riguarda il cuore, diversi esperti si sono interrogati sull'effettiva sicurezza di queste bevande, che – è bene specificare – non hanno nulla in comune con gli sport drink, ovvero quelle bevande pensate per reintegrare acqua e sali minerali dopo un'intensa attività fisica.

Cosa sono gli energy drink

Gli energy drinkspiega il Giornale italiano di cardiologia – contengono sostanze dalle note proprietà energizzanti e stimolanti, come taurina, zuccheri, vitamine del gruppo B, fitoderivati, ginseng e ovviamente caffeina. Secondo quanto riporta l'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) queste bevande ne contengono in media tra i 70 e i 400 mg a litro, e a volte anche di più. Considerando che la soglia di sicurezza per le persone adulte in salute – tranne le donne incinte – è di 400 mg, non è difficile capire che basta poco per superare il limite massimo raccomandato.

Se vengono assunte in grandi quantità e in un breve lasso di tempo, queste sostanze stimolanti – prosegue la rivista – possono infatti causare o rendere manifeste malattie cardiovascolari, facendo impennare la pressione arteriosa o alterando il normale intervallo QT con il conseguente rischio di aritmie.

Gli effetti delle bevande energetiche sulla salute

Ma quando il consumo di bevande energetiche diventa pericoloso? Un recente approfondimento della Rochester University di New York spiega come il rischio di andare incontro a eventi cardiaci è maggiore per chi consuma molte bevande energetiche, a causa dell'alto contenuto di caffeina e zucchero. Soprattutto la caffeina, se assunta in grandi quantità, – spiega l'università – può produrre una scarica di adrenalina, che a sua volta può "portare a palpitazioni, pressione alta e disturbi del sonno".

Mentre sul lungo periodo l'alta concentrazione di zuccheri può contribuire all‘aumento di peso, che è strettamente collegato alla salute cardiovascolare. Inoltre, l'assunzione di un così elevato quantitativo di caffeina può innescare, soprattutto nei più giovani – avverte la Società Italiana di Pediatriadipendenza dalla caffeina e i sintomi a essa associati, come cefalea, insonnia, ansia, disturbi gastrointestinali e cardiovascolari.

Quali sono gli effetti collaterali sul cuore

Restando però sugli effetti a breve termine del consumo di bevande energetiche sul cuore, questi possono comprendere tachicardia, ovvero battito del cuore accelerato, aumento della pressione arteriosa, aritmie, comprese forme severe come la fibrillazione atriale, anche in persone in salute.

Nello specifico, la Fondazione Onlus Centro per la lotta contro l'infarto spiega che, sebbene gli effetti di queste bevande siano oggetto di studio solo da pochi anni, essendo questi stessi prodotti una novità, c'è sostanziale accordo sul fatto che il consumo di energy drink associato a quello di alcolici, una combo piuttosto frequente tra i ragazzi, aumenti il rischio di possibili effetti collaterali soprattutto nei consumatori più giovani.

Inoltre, sarebbero proprio questi ultimi i più vulnerabili, perché potrebbero non aver sviluppato anche un'elevata tolleranza alla caffeina, così come il rischio di eventi cardiaci è maggiore in chi è affetto da una malattia cardiovascolare di cui non è a conoscenza. Sempre la Società Italiana di Pediatria spiega come "l'aumento di extrasistoli sopraventricolari, la ridotta frequenza cardiaca e l’incremento della pressione arteriosa sistolica" siano altre prove dell'impatto negativo del consumo di queste bevande sul sistema cardiovascolare dei più giovani.

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