Gli elefanti seppelliscono i piccoli morti e li piangono: commovente rito funebre visto in India
Gli scienziati hanno documentato per la prima volta struggenti riti funebri da parte degli elefanti asiatici (Elephas maximus). I pachidermi, infatti, seppelliscono i propri piccoli deceduti e si radunano attorno al luogo di sepoltura, dove li “salutano” con potenti barriti. Il comportamento era stato in parte già osservato nei cugini più grandi che vivono in Africa, gli elefanti africani (Loxodonta africana), tuttavia nei casi studiati in India sono emersi dettagli inediti, che fanno riflettere su come gli altri animali senzienti vivono il lutto e la separazione dai propri cari.
Uno studio condotto in Africa nel 2020 da scienziati del San Diego Zoo Institute for Conservation Research e pubblicato sulla rivista “Primates” aveva documentato che gli elefanti africani “piangono” i propri morti, tornando più volte nei luoghi in cui erano deceduti e interagendo con i corpi, ad esempio annusandoli e toccandoli con la proboscide. In alcuni casi gli elefanti sono stati visti tornare a “salutare” dei veri e propri mucchi d'ossa, molto tempo dopo dopo la morte dell'esemplare. Curiosamente questi riti coinvolgevano anche esemplari con cui non c'erano stretti legami sociali. Anche le sepolture dei piccoli sono state osservate alcune volte, ma è un comportamento non ancora ben studiato e conosciuto. Ciò che è stato osservato in India pone molti interrogativi su come gli elefanti vivono la perdita.
A condurre il nuovo studio sono stati i due scienziati Parveen Kaswan e Akashdeep Roy, rispettivamente del Dipartimento forestale del Bengala occidentale – Servizio forestale indiano e del Dipartimento di scienze umane e sociali dell'Istituto indiano di educazione e ricerca scientifica (IISER). I due studiosi si sono concentrati sulle sepolture di cinque piccoli, avvenute nelle pianure alluvionali dell'Himalaya orientale e nel cuore del Bengala settentrionale. Come spiegato dagli esperti, questi territori sono ricchi di piantagioni di tè, terreni agricoli, basi militari e altre infrastrutture che hanno frammentato la foresta, costringendo i pachidermi a contatti ravvicinati (talvolta problematici) con i luoghi urbanizzati. Durante lo studio del comportamento di alcuni branchi di elefanti i ricercatori hanno documentato i complessi riti funebri legati ai cinque piccoli deceduti, tutti morti tra 3 mesi e 1 anno di vita per insufficienza multiorgano.
I ricercatori hanno spiegato che gli elefantini privi di vita sono stati trascinati per il tronco e le zampe e seppelliti in una posizione anomala, con le zampe all'insù. “Attraverso l'osservazione opportunistica, la fotografia digitale, gli appunti sul campo e i rapporti degli esami post-mortem, suggeriamo che le carcasse siano state sepolte in uno stile sdraiato anormale, indipendentemente dalle ragioni della morte del piccolo”, hanno spiegato Kaswan e Roy. Attorno ai luoghi di sepoltura sono state documentate le impronte di 15 – 20 esemplari, che si sono radunati per l'ultimo saluto. In un caso sono stati visti barrire con forza, prima di abbandonare l'area. Ciò avveniva entro 40 minuti dalla sepoltura.
I luoghi privilegiati per seppellire i piccoli erano le piantagioni di tè, lontane diverse centinaia di metri dagli insediamenti umani più vicini. Un dato interessante è che dopo il rito funebre gli elefanti evitavano accuratamente questi luoghi anche durante la migrazione, a differenza degli elefanti africani che tornavano spesso dove avevano perso la vita i propri compagni. Gli scienziati ritengono che verrebbero trascinati e sepolti anche gli adulti, ma le dimensioni non lo rendono possibile.
Il comportamento di lutto degli animali senzienti resta ancora un mistero da decifrare, ma sicuramente si avvicina molto alle nostre usanze. Tra i documenti più drammatici quelli che coinvolgono i cetacei, con le femmine che trascinano i piccoli morti anche per diversi giorni. Nel 2018 l'orca Tahlequah ha lasciato andare il suo piccolo morto dopo averlo trascinato per 17 giorni. I dettagli della ricerca “Unearthing calf burials among Asian Elephants Elephas maximus Linnaeus, 1758 (Mammalia: Proboscidea: Elephantidae) in northern Bengal, India” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Threatened Taxa.