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Gigantesca macchia solare punta la Terra, è 4,5 volte il nostro pianeta: possibili aurore e tempeste severe

La macchia solare AR 3961 è grande 4,5 volte la Terra e punta direttamente verso di noi: si trova al centro dell’equatore del Sole. A pochi giorni da AR 3964, che in un giorno è cresciuta in modo esponenziale, un’altra aerea instabile della stella – molto più grande – può innescare brillamenti di Classe X e potenziali tempeste solari acute sulla Terra. Possibili anche nuove aurore boreali nei cieli italiani.
A cura di Andrea Centini
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La macchia solare AR 3961. Credit: NASA/SDO
La macchia solare AR 3961. Credit: NASA/SDO

Pochi giorni dopo l'exploit della macchia solare AR 3964, che in appena 24 ore è comparsa dal nulla ed è diventata due volte più grande della Terra, ce n'è un'altra che sta preoccupando gli esperti. Si tratta di AR 3961, un colosso grande quattro volte e mezzo il nostro pianeta cresciuto molto rapidamente. Oggi, lunedì 20 gennaio 2025, si trova esattamente al centro del Sole, nella zona equatoriale e rivolto verso il nostro pianeta. L'astrofisico Tony Phillips di spaceweather.com ha affermato che si tratta di una dei più grandi complessi di macchie solari del ciclo solare 25, l'attuale, che come confermato dalla NASA lo scorso ottobre ha ufficialmente raggiunto il picco massimo attività magnetica.

La crescita della macchia solare AR 3961. Credit: Spaceweather.com/ASA/SDO
La crescita della macchia solare AR 3961. Credit: Spaceweather.com/ASA/SDO

Questa fase corrisponde a un maggior numero di macchie solari, complessi più grandi e campi magnetici più turbolenti, dai quali possono scaturire brillamenti (eruzioni solari) intensi e violente espulsioni di massa coronale (CME). Questo flusso di vento solare composto da particelle cariche elettricamente o plasma è a sua volta legato alle tempeste geomagnetiche sulla Terra e alla formazione delle aurore polari alle latitudini più base, come le aurore boreali che abbiamo visto nel 2024 e a Capodanno 2025 nei cieli d'Italia.

Al centro l'enorme macchia solare AR 3961 Credit: NASA/SDO
Al centro l'enorme macchia solare AR 3961 Credit: NASA/SDO

La nuova macchia solare AR 3961 ha tutte le carte in regola per sprigionare un violentissimo brillamento di Classe X (la più potente in assoluto) con conseguente, possibile CME. Poiché è rivolta verso la Terra, potrebbe dar vita a una fortissima tempesta solare nel giro di un paio di giorni, con annessi spettacoli di luci colorate nel cielo. Ma al momento non abbiamo alcuna certezza. Ciò che è certo è che il complesso di macchie solari è caratterizzato dalla più instabile e turbolenta classe di campi magnetici, la beta-gamma-delta, mentre quelli AR 3964, ora spostata ai margini della fotosfera del Sole, in alto a destra, sono di tipo beta-gamma.

AR 3961, come spiegato da spaceweatherlive.com, è composta da 22 nuclei di macchie solari e ha un'estensione di 780MH, ovvero "milionesimi di emisfero solare". Per fare un paragone, la superficie della Terra in confronto ha un'estensione di circa 170MH. Ciò significa che AR 3961 è grande 4,5 volte il nostro pianeta. Secondo i calcoli degli esperti ha una probabilità dell'85 percento di emettere brillamenti o eruzioni solari di classe C; del 45 percento di Classe M; e del 10 percento di Classe X, come indicato, sono i più potenti in assoluto.

I brillamenti, recentemente sonificati da un gruppo di ricercatori e un artista, in genere nascono dal fenomeno di riconnessione delle linee dei campi magnetici delle macchie solari, regioni più scure e fredde sulla fotosfera del Sole. Sono fatte così proprio perché i campi magnetici imbrigliano il calore delle reazioni nucleari nel cuore della stella senza farlo "sbocciare in superficie", rendendo queste regioni più fredde e appunto scure; le temperature sono comunque di circa 3.700 °C contro i 5.500 °C delle regioni circostanti. Quando le linee dei campi magnetici si spezzano e riconnettono, liberano enormi quantità di energia e radiazioni, i brillamenti appunto, che in specifiche circostanze possono “strappare” materiale solare dando vita alle CME. Se il vento solare è rivolto verso la Terra, può innescare le tempeste geomagnetiche – da G1 (minori) a G5 (estreme) – e le aurore polari. Più sono grandi e instabili le macchie solari, maggiori sono le probabilità di fenomeni violenti sul nostro pianeta.

La macchia solare AR 3961 al centro. Credit: NASA/SDO
La macchia solare AR 3961 al centro. Credit: NASA/SDO

Come indicato non abbiamo alcuna certezza che si verificheranno simili brillamenti e CME, ma il Sole si trova in una fase molto irrequieta e più volte nelle scorse settimane e durante il 2024 abbiamo visto di cosa è capace. La macchia solare AR 3961 è un colosso da monitorare e fin quando punterà la Terra direttamente non saremo fuori da potenziali rischi. Un fenomeno simile al famigerato “Evento di Carrington” del 1859, generato da un'enorme macchia solare che ha innescato una tempesta solare estrema di Classe G5, può avere conseguenze devastanti sul mondo moderno, in cui rete elettrica e connessioni sono alla base delle nostre società.

Eventi non così violenti, come ad esempio le tempeste G4 (acute), possono dar vita a aurore polari a latitudini più basse del normale, dunque le aurore boreali (quelle dell'emisfero settentrionale) e fenomeni affini come i SAR possono manifestarsi anche nei cieli d'Italia. Li abbiamo visti il 10-11 maggio e il 10-11 ottobre, così come il 1 gennaio 2025, anche se meno intensi. Non resta che verificare l'evoluzione della grande macchia solare per capire cosa accadrà nei prossimi giorni. In genere il vento solare impiega 2/3 giorni per arrivare sulla Terra, ma CME rapidissime possono raggiungere il campo magnetico terrestre anche in molto meno tempo.

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