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Gel efficace al 100% nella cura del cancro al cervello in test di laboratorio: speranze per terapia

Ricercatori americani hanno dimostrato che un gel, derivato dalla combinazione di un farmaco antitumorale e un anticorpo, è in grado di curare al 100% il tumore al cervello in modelli murini (topi). Speranze per un nuovo trattamento contro il glioblastoma.
A cura di Andrea Centini
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Sviluppato un gel innovativo in grado di curare con un'efficacia del 100 percento i topi affetti da glioblastoma, il più comune, aggressivo e mortale tumore al cervello nell'essere umano. Il preparato funziona così bene solo se supportato dalla rimozione chirurgica della massa tumorale; senza di essa, infatti, l'applicazione del gel determina una sopravvivenza del 50 percento nei modelli murini. La speranza dei ricercatori è di aver gettato le basi per un composto potenzialmente in grado rivoluzionare il trattamento del glioblastoma, qualora dovesse dare gli esiti desiderati nei trial clinici, ovvero la sperimentazione sull'essere mano.

A mettere a punto il gel è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Ingegneria Chimica e Biomolecolare dell'Università Johns Hopkins, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del dipartimento di Neurochirurgia. I ricercatori, coordinati dal professor Honggang Cui, docente presso la Scuola di Medicina dell'ateneo americano, hanno sviluppato il rivoluzionario gel mettendo insieme due principi differenti: un farmaco antitumorale chiamato paclitaxel – già approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) contro il cancro al seno, ai polmoni e altre neoplasie – e l'anticorpo aCD47 che ha come bersaglio i macrofagi. Queste cellule, che fungono da “spazzini” eliminando cellule morte, batteri e altri agenti estranei, in determinati casi favoriscono le cellule tumorali, come nel glioblastoma.

Quando i due composti vengono combinati danno vita a un idrogel in grado di occupare completamente la cavità rilasciata dopo la resezione chirurgica del tumore, con filamenti che si infiltrano in ogni minimo spazio raggiungendo eventuali cellule cancerogene residue rimaste in loco. Una delle caratteristiche più aggressive del glioblastoma risiede proprio nella frequenza di recidiva dopo l'intervento chirurgico. Il gel, in parole semplici, permette di completare il lavoro dei chirurghi, rilasciando il farmaco per settimane consecutive proprio dove ce n'è più bisogno, favorendo così la remissione dalla malattia (perlomeno nei modelli murini).

Un dettaglio significativo del principio d'azione del composto è legato al fatto che è in grado di innescare una risposta immunitaria contro le cellule malate, anche senza l'ausilio dei farmaci. In pratica, favorisce l'attivazione del sistema immunitario e la distruzione delle cellule cancerogene alla base delle recidive. Come indicato, esso risulta pienamente efficace solo dopo la rimozione chirurgica del cancro; se applicato sul cervello senza resezione della massa tumorale, infatti, l'efficacia si dimezza. “L'intervento probabilmente allevia parte di quella pressione e concede più tempo al gel per attivare il sistema immunitario per combattere le cellule tumorali”, ha dichiarato il professor Cui in un comunicato stampa. “Questo idrogel combina sia la chemioterapia che l'immunoterapia a livello intracranico. Il gel viene impiantato al momento della resezione del tumore, il che lo fa funzionare davvero bene”, gli ha fatto eco la professoressa Betty Tyler, docente di Neurochirurgia presso la Scuola di Medicina dell'ateneo.

Il gel è stato applicato su topi affetti da glioblastoma e, come indicato, ha mostrato un'efficacia totale. “Di solito non vediamo il 100 percento di sopravvivenza nei modelli murini con questa malattia. Pensare che ci sia il potenziale per questa nuova combinazione di idrogel di cambiare la curva di sopravvivenza per i pazienti con glioblastoma è molto eccitante”, ha spiegato la neurochirurga. Ma prima di cantare vittoria, naturalmente, è necessario che la medesima efficacia venga dimostrata negli studi clinici.

Il glioblastoma è un tipo di tumore che colpisce prevalentemente gli adulti; l'età media alla diagnosi è di poco superiore ai cinquanta anni. Solo il 5 percento dei pazienti sopravvive a 5 anni dalla scoperta della neoplasia, proprio per questo è di vitale importanza fare progressi significativi nel trattamento di questo cancro. Recentemente scienziati dell'Università del Surrey hanno sviluppato una promettente molecola (chiamata HTL-001) efficace nel contrastarne la crescita. I dettagli della nuova ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

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