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Fulmini e saette illuminano il colossale uragano Ian: le straordinarie immagini dallo spazio

La NOAA ha catturato immagini incredibili dell’uragano Ian mentre da Cuba si dirigeva verso la Florida. L’occhio del ciclone tempestato da violentissimi fulmini.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NOAA
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La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) statunitense ha diffuso le spettacolari e drammatiche immagini dell'uragano Ian visto dallo spazio, nelle quali la colossale perturbazione atmosferica si illumina a causa delle continue e violentissime scariche di fulmini e saette. Mercoledì 28 settembre Ian è giunto sulle coste della Florida – dopo aver devastato Cuba – con la potenza di un Categoria 4, la penultima su una scala di 5. Gli uragani di questo livello, definiti “fortissimi”, sono caratterizzati da venti compresi tra i 209 e i 251 chilometri orari e sono in grado di provocare vere e proprie catastrofi.

Credit: NOAA
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Nonostante diverse case distrutte, quasi 2 milioni milioni di persone rimaste senza corrente, numerosi alberi sradicati, allagamenti e danni significativi alle infrastrutture, tuttavia, l'impatto di Ian è stato inferiore del previsto, anche perché le autorità avevano avvisato da tempo le popolazioni a rischio di allontanarsi dalle abitazioni. Anche la NASA è corsa ai ripari riportando nell'hangar il colossale razzo SLS, rinviando così per la terza volta l'attesissima missione Artemis 1 verso la Luna.

Come indicato, la NOAA, agenzia federale che si occupa di oceanografia, meteorologia e climatologia, ha divulgato le spettacolari immagini satellitari dell'uragano mentre da Cuba si dirigeva verso le coste della Florida. A renderle particolarmente suggestive vi sono i lampi di luce violacea che illuminano a intermittenza la colossale perturbazione atmosferica. Molti fulmini sono concentrati attorno all'occhio del ciclone, la parte centrale e a bassa pressione del “mostro”, dove non sono presenti nuvole e vige una relativa calma (non a caso questa parte viene spesso esaltata nelle rappresentazioni cinematografiche). Le altre scariche elettriche si manifestano invece lungo i margini del fronte temporalesco, dove le spire di nuvole vorticanti avanzano inarrestabili portando morte e distruzione sulla terraferma. Lo scenario visto dallo spazio sembra apocalittico, ma come indicato le conseguenze dell'uragano Ian sono state minori del previsto.

A rendere la perturbazione meno devastante il repentino depotenziamento una volta penetrata nell'entroterra, con un progressivo rallentamento dei venti. Il National Hurricane Center (NHC) ha infatti riclassificato Ian come uragano di Categoria 1 o minimo (venti tra i 119 e 153 chilometri orari) in base alla scala Saffir-Simpson e succesisvamente, giovedì 28 settembre, lo ha declassato a tempesta tropicale, un fenomeno caratterizzato da venti tra i 64 e 118 chilometri orari. Si tratta di perturbazioni sempre in grado di mietere vittime e creare danni ingenti, ma hanno un impatto sensibilmente inferiore a un uragano di Categoria 5 (catastrofico), i cui venti spirano a oltre 252 chilometri orari. Molto dipende comunque dalla densità abitativa delle aree colpite. Le comunità della Florida sono comunque ancora esposte a gravi rischi, inoltre le autorità sono alla ricerca di una ventina di dispersi di un naufragio, migranti che da Cuba provavano a raggiungere gli Stati Uniti. A Cuba i morti accertati a causa di Ian sono stati tre.

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