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Frutta e verdura saranno più economici? La risposta si potrebbe trovare nel DNA dell’aria

Un progetto di ricerca nel Regno Unito vuole analizzare i campioni di Dna presenti nell’aria per suggerire alle aziende agricole quali pesticidi utilizzare in base agli agenti patogeni presenti. Questo potrebbe ridurre l’uso di sostanze chimiche a beneficio dell’ambiente e del portafoglio dei consumatori.
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Sul prezzo finale di verdura, frutta e qualsiasi altro alimento arrivi dall'agricoltura pesano tante voci. Una di queste è la spesa che le aziende agricole destinano a pesticidi e altri prodotti chimici per impedire che le coltivazioni vengano danneggiate da batteri e microrganismi aggressivi per le piante. Oltre a far male al portafoglio dei consumatori, questi hanno conseguenze negative anche per l'ambiente. Ecco perché ridurre l'uso di questi prodotti nocivi è una sfida decisiva su diversi fronti.

Una soluzione potrebbe presto arrivare da un gruppo di ricercatori dell'Earlham Institute di Norwich, nel Regno Unito, specializzato nella ricerca di soluzioni ambientali attraverso la genomica, ovvero il ramo della biologia molecolare che studia il genoma degli organismi viventi. Sappiamo infatti quanto la crisi climatica sia ormai un'emergenza non più rimandabile. La loro proposta è quella di partire dallo studio del DNA dell'aria per individuare la presenza o meno di microrganismi nocivi e permettere agli agricoltori di fare scelte più attente in fatto di pesticidi, tagliando anche le spese annesse.

Una tecnica basata sulla campionatura del Dna

I ricercatori dell'Earlham Institute di Norwich sono esperti nel sequenzionamento del Dna degli organismi che compongono l'ambiente con l'obiettivo di trovare soluzioni in grado di preservare gli ecosistemi naturali.

La tecnica a cui stanno lavorando per ridurre il bisogno di pesticidi nell'agricoltura si basa infatti proprio sulla raccolta di campioni di Dna prelevati dall'aria attraverso dei particolari dispositivi che funzionano – hanno spiegato alcuni dei ricercatori al Bbc – come grandi aspirapolvere in grado di catturare più di 200 litri d'aria al minuto.

Mentre aspirano l'aria, tutto ciò che in essa è contenuto, compresi batteri e microrganismi, resta bloccato nel filtro, così che a fine rilevazione gli scienziati potranno prelevarlo e analizzarlo in laboratorio, identificandone il DNA.

L'esperimento nei campi in Inghilterra

Al momento i ricercatori sono ancora nella fase di raccolta di materiale. I dispositivi sono stati posti in diverse aree agricole in Inghilterra. Ogni tre mesi, alla stessa ora, i dispostivi vengono attivati e restano accessi per un'ora. Questo processo verrà ripetuto fino alla primavera del 2025, quando i ricercatori analizzeranno i dati raccolti.

Il modo in cui i risultati potranno ridurre i costi di produzione e quindi i prezzi degli alimenti coltivati è chiaro: con questa tecnica gli agricoltori potranno sapere se nelle aree geografiche dove hanno sedi le loro coltivazioni ci sono o meno agenti patogeni e quali sono. Così potranno sapere se è necessario utilizzare pesticidi nelle loro coltivazioni e nel caso per quali agenti patogeni. L'obiettivo è ridurre in questo modo l'utilizzo di pesticidi, laddove non sia necessario, e così tagliere le spese, con un effetto a catena anche sul prezzo finale dei prodotti.

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