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Forte eruzione sul Sole, blackout radio in corso: innesco da una grande macchia rivolta verso la Terra

Attorno alle 05:00 ora italiana di oggi, lunedì 3 febbraio, la grande macchia solare AR 3981 in rapida crescita ha emesso un forte brillamento, che era stato preceduto da altre eruzioni più deboli. I fenomeni hanno innescato blackout radio su tre continenti. Gli esperti di meteo spaziale stanno analizzando i dati per possibili espulsioni di massa coronale (CME) dirette verso la Terra, responsabili delle tempeste geomagnetiche.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA/SDO/AIA
Credit: NASA/SDO/AIA

Sul Sole c'è una macchia solare in rapida crescita e con un campo magnetico molto instabile, dalla quale poco prima dell'alba di oggi, lunedì 3 febbraio 2025, è stato emesso un forte brillamento di Classe M 8.8. Altri più deboli erano stati registrati nelle ore precedenti. I fenomeni hanno innescato una serie di blackout radio su Africa, Australia, Sudamerica e Sud Est Asiatico. Stiamo parlando della macchia solare AR 3981, che nel momento in cui stiamo scrivendo si trova poco al di sopra dell'equatore solare, nella zona centrale della stella. Continua a crescere in dimensioni e anche la complessità del suo campo magnetico “beta-gamma-delta” è in aumento; poiché è rivolta direttamente verso la Terra è tenuta sotto stretto controllo da parte degli esperti di meteo spaziale. Il rischio principale è una fortissima eruzione solare di Classe X – ha tutte le carte in regola per emetterla – accompagnata da un'espulsione di massa coronale (CME), fenomeno che può scatenare intense tempeste geomagnetiche sulla Terra.

Al momento il più forte brillamento scaturito dalla macchia solare AR 3981 è stato il sopracitato Classe M 8.8, registrato alle ore 03:58 del tempo coordinato universale (UTC), ciò significa le 04:58 ora italiana di oggi. Si è trattato di un fenomeno molto intenso, appena al di sotto della Classe X, la più forte in assoluto. Ricordiamo che le eruzioni solari o brillamenti sono suddivise in cinque classi di potenza: A, B, C, M e X. Tra una classe e l'altra c'è un balzo di potenza di 10 volte. Per ogni classe si assegna un punteggio da 1 a 9 con decimali (come l'M 8.8 di oggi), tranne che alla Classe X, che ha numero indefinito. Basti ricordare il violentissimo brillamento Classe X 45 del 2003, il più potente mai rilevato fino ad oggi dagli strumenti.

La macchia solare AR 3981 in crescita è caratterizzata da un instabile campo magnetico beta-gamma-delta che può emettere forti brillamenti, ovvero fenomeni in cui viene liberata un'enorme quantità di energia – assieme a radiazioni – attraverso il fenomeno della riconnessione magnetica. Le linee del campo magnetico della macchia solare si spezzano e riconnettono repentinamente, permettendo il rilascio di un'energia paragonabile a quella di milioni di bombe atomiche che esplodono simultaneamente. Le macchie solari sono più scure e fredde delle aree circostanti della fotosfera (la superficie solare visibile) proprio perché i potenti campi magnetici imbrigliano il calore delle reazioni nucleari nelle regioni circostanti, per poi rilasciarli istantaneamente.

I brillamenti esplosivi possono essere accompagnati dalle espulsioni di massa coronale (CME), flussi di plasma – ovvero particelle cariche elettricamente – che danno origine al vento solare veloce. Quando questi fiumi di particelle ionizzate sono indirizzati verso la Terra possono innescare le tempeste geomagnetiche, la cui violenza varia in base alla velocità e all'intensità del vento solare (da G1, minori, a G5, estreme). Le tempeste solari G5 come il famigerato Evento di Carrington del 1859 possono avere conseguenze potenzialmente catastrofiche sulla Terra, avendo la capacità di distruggere infrastrutture elettriche e satelliti.

Come spiegato da Spaceweather.com, un portale specializzato in meteo spaziale, gli scienziati stanno ancora analizzando i dati dei coronografi SOHO per determinare la possibile presenza di CME dirette verso la Terra, in relazione al brillamento M 8.8 di stamattina e a quelli più deboli registrati poco prima. Secondo Solar Ham, tuttavia, “il brillamento è stato impulsivo e un CME degno di nota è improbabile da questo evento”. In associazione ai recenti brillamenti sono stati registrati alcuni blackout radio su tre continenti. Questi eventi sono più o meno istantanei dopo le eruzioni solari perché la radiazione colpisce la Terra a velocità prossime a quelle della luce. Per le tempeste solari è invece necessario che impatti il flusso di plasma, che può impiegare anche 2 o 3 giorni prima di raggiungere la magnetosfera terrestre.

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