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Forse sappiamo come la spettacolare Nebulosa Farfalla ha creato le sue affascinanti ali

Con un’estensione di oltre 3 anni luce nella costellazione dello Scorpione, la sua suggestiva e caratteristica forma di insetto potrebbe aver trovato una spiegazione.
A cura di Valeria Aiello
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Primo piano della Nebulosa Farfalla catturata dal telescopio spaziale Hubble, elaborato per mostrare i dettagli della particolare la luce emessa dall'ossigeno (blu), idrogeno (verde) e azoto (rosso) / Credit: NASA/ESA/Hubble Elaborazione: William Ostling
Primo piano della Nebulosa Farfalla catturata dal telescopio spaziale Hubble, elaborato per mostrare i dettagli della particolare la luce emessa dall'ossigeno (blu), idrogeno (verde) e azoto (rosso) / Credit: NASA/ESA/Hubble Elaborazione: William Ostling

Nel profondo della costellazione dello Scorpione, una farfalla cosmica spiega affascinanti ali. Si chiama NGC 6302, ma è meglio conosciuta con il nome di Nebulosa Farfalla, per la sua suggestiva e caratteristica forma che brilla nel cielo notturno del pianeta Terra. La sua copertura alare si estende oltre 3 anni luce dalla sua stella centrale morente, nascosta alla vista diretta da un denso toroide di polvere, ma i primi piani nitidi e colorati catturati dal telescopio spaziale Hubble hanno permesso di ammirare i dettagli di uno dei più straordinari e curiosi oggetti della Via Lattea. Ma cosa c’è dietro il suo caratteristico aspetto? E come si sono formate le sue straordinarie ali?

Per più di un secolo, gli astronomi hanno cercato di capire perché questa nebulosa, situata a circa 4.000 anni luce dalla Terra, abbia assunto una forma di insetto così distinta mentre la maggior parte delle altre nebulose si espande nello spazio in schemi circolari più ordinati. Nuovi indizi, che potrebbero spiegare cosa ha causato la sua espansione in quella che gli esperti definiscono una “coppia di lobi nebulari”, o appunto ali, arrivano da alcune immagini presentate in occasione del 241esimo incontro dell’American Astronomical Society che si è tenuto a Seattle questa settimana.

Il mistero della suggestiva Nebulosa Farfalla

Confrontando due immagini del telescopio spaziale Hubble delle ali della farfalla scattate nel 2009 e nel 2020, un team di ricerca guidato dagli astronomi dell’Università di Washington ha scoperto strani nuovi processi che guidano la crescita della nebulosa, identificando le prove una mezza dozzina di "getti" di vento intenso che soffiano dalla stella centrale morente e che sembrano aver spinto il materiale all’interno delle ali in schemi caotici e incrociati per migliaia di anni.

I cambiamenti strutturali all'interno della Nebulosa Farfalla tra il 2009 e il 2020. L'immagine rivela i modelli di crescita sorprendentemente complessi causati da molteplici espulsioni dalla stella centrale nascosta della nebulosa negli ultimi due millenni. Credit: Lars Borchert e Bruce Balick/Università di Washington
I cambiamenti strutturali all'interno della Nebulosa Farfalla tra il 2009 e il 2020. L'immagine rivela i modelli di crescita sorprendentemente complessi causati da molteplici espulsioni dalla stella centrale nascosta della nebulosa negli ultimi due millenni. Credit: Lars Borchert e Bruce Balick/Università di Washington

Questi getti, eruttati dalla stella centrale tra 2.300 e 900 anni fa, avrebbero infatti spinto il materiale nelle porzioni esterne della nebulosa a velocità insolitamente elevate, fino a 800 chilometri al secondo. Nel frattempo, il materiale più vicino alla stella centrale si sarebbe espanso verso l’esterno a solo un decimo di quella velocità, provocando la formazione di strutture complesse e asimmetriche all’interno delle ali della nebulosa.

Una resa cromatica di NGC 6302, la Nebulosa Farfalla, creata da immagini in bianco e nero scattate dal telescopio spaziale Hubble nel 2019 e nel 2020. Nelle regioni di colore viola, forti venti stellari stanno attivamente rimodellando le ali nebulari negli ultimi 900 anni. Le altre caratteristiche variano in età da 1200 a 2300 anni / Credit: Bruce Balick/Università di Washington/Joel Kastner/Paula Baez Moraga/Rochester Institute of Technology/Space Telescope Science Institute.
Una resa cromatica di NGC 6302, la Nebulosa Farfalla, creata da immagini in bianco e nero scattate dal telescopio spaziale Hubble nel 2019 e nel 2020. Nelle regioni di colore viola, forti venti stellari stanno attivamente rimodellando le ali nebulari negli ultimi 900 anni. Le altre caratteristiche variano in età da 1200 a 2300 anni / Credit: Bruce Balick/Università di Washington/Joel Kastner/Paula Baez Moraga/Rochester Institute of Technology/Space Telescope Science Institute.

La Nebulosa Farfalla è estrema per la massa, la velocità e la complessità delle espulsioni dalla sua stella centrale, la cui temperatura è più di 200 volte più calda del Sole nonostante sia solo leggermente più grande della Terra – ha affermato il leader del team Bruce Balick, professore emerito presso Università di Washington – . Ho confrontato le immagini di Hubble per anni e non ho mai visto niente di simile”.

Per quanto riguarda invece la sua insolita forma a farfalla, è possibile che la stella al centro della nebulosa, nascosta da polvere e detriti nel punto in cui le due ali si incontrano, si sia fusa con una stella compagna, o abbia assorbito materiale da una stella vicina, generando complessi campi magnetici e generando i getti che hanno modellato le ali distintive della nebulosa.

Queste sono solo ipotesi, e ciò che questo ci mostra è che non abbiamo ancora compreso appieno l’intera gamma di processi di modellazione che intervengono quando si formano le nebulose planetarie – ha aggiunto il professor Balick – . Il passo successivo consisterà nell’osservazione del centro nebulare utilizzando il telescopio spaziale James Webb, poiché la luce infrarossa della stella può penetrare attraverso la polvere”.

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