Finalmente sappiamo perché la stella Betelgeuse si è misteriosamente oscurata
Cosa è successo alla stella Betelgeuse? E perché si è misteriosamente oscurata? Dalla fine del 2019, cioè da quando la supergigante rossa mise in allerta gli scienziati per l’abbassamento improvviso ed inaspettato della sua luminosità, in tanti si sono chiesti cosa stesse accadendo nella costellazione di Orione di cui Betelgeuse fa parte e dove la supergigante ha continuato a indebolirsi nei mesi successivi, fino a perdere, nel febbraio 2020, circa due terzi della sua normale luminosità vista dalla Terra. Da allora, gli scienziati che hanno studiato l’anomalo oscuramento hanno formulato diverse ipotesi ma solo ora, grazie ai dati del telescopio spaziale Hubble della NASA, un team internazionale di astronomi riuscito a determinare quanto accaduto.
Analizzando questi dati, insieme a quelli di molti altri osservatori, inclusi quelli dell’osservatorio robotico STELLA situato a Tenerife, in Spagna, del Tillinghast Reflector Echelle Spectrograph (TRES) dell’Osservatorio Fred L. Whipple nell’Arizona meridionale e della navicella spaziale Solar Terrestrial Relations Observatory (STEREO-A) della NASA, gli studiosi hanno concluso che la supergigante rossa Betelgeuse ha subito un’enorme esplosione di parte della sua superficie, producendo una gigantesca espulsione di materiale nello spazio. Questo materiale, raffreddandosi, si è interposto tra noi e la stella, oscurandola e provocando l’abbassamento di luminosità.
Per i ricercatori, che hanno descritto il fenomeno in un articolo in preprint su arXiv accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal, Betelgeuse si starebbe ancora riprendendo da questo catastrofico sconvolgimento. “Non abbiamo mai visto un’enorme espulsione di massa dalla superficie di una stella, anche se rimane comunque qualcosa che non capiamo completamente” ha affermato, in una dichiarazione rilasciata dalla NASA, il professor Andrea Dupree, astrofisico del Center for Astrophysics dell’Harvard & Smithsonian di Cambridge, nel Massachusetts, e primo autore dello studio – . Betelgeuse continua a fare alcune cose molto insolite in questo momento; l’interno è una specie di rimbalzo”.
Quanto osservato, ha aggiunto Dupree, è qualcosa di mai visto in precedenza. “È un fenomeno totalmente nuovo che possiamo osservare direttamente, risolvendo i dettagli della superficie con Hubble. Stiamo osservando un’evoluzione stellare in tempo reale”.
Secondo gli astronomi, a causare l’enorme esplosione, avvenuta tra gennaio e marzo 2019, è stato probabilmente un pennacchio convettivo, largo più di un milione di miglia, che ribolle dal profondo della stella. “Questo ha prodotto shock e pulsazioni che hanno fatto esplodere una parte di fotosfera, lasciando la stella con un’ampia superficie fredda sotto la nuvola di polvere che è stata prodotta dal pezzo di fotosfera di raffreddamento”.
Con una massa che è pari a diverse volte la nostra Luna, la parte di fotosfera eiettata nello spazio si è quindi raffreddata, fino a formare una nuvola di polvere che ha bloccato la luce della stella vista dalla Terra.
L’oscuramento, cominciato alla fine del 2019, è durato alcuni mesi, è stato facilmente percepibile dalla Terra, evidente attraverso gli osservatori e telescopi. Questi dati hanno anche mostrato che lo strato esterno della stella è tornato alla normalità, anche se la sua superficie è descritta come ancora elastica mentre la fotosfera si sta ricostruendo.
Anche il nostro Sole subisce regolarmente espulsioni di massa coronale durante i quali rilascia parti della sua atmosfera esterna, nota come corona. Tuttavia, quanto osservato per Betelgeuse sarebbe un fenomeno molto differente secondo i ricercatori, che ritengono che le espulsioni di massa superficiale e le espulsioni di massa coronale siano eventi diversi. Betelgeuse, hanno precisato gli studiosi, è talmente grande che se sostituisse il Sole al centro del nostro Sistema solare, la sua superficie esterna si estenderebbe oltre l’orbita di Giove. I calcoli relativi alla sua attuale massa vanno infatti da poco meno di dieci a poco più di venti volte quella del Sole.