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Fibrosi cistica, al via test sull’uomo di una rivoluzionaria terapia genica inalabile: come funziona

È partita la sperimentazione clinica dell’innovativa terapia genica BI 3720931 sui pazienti con fibrosi cistica. Si basa sull’inalazione di lentivirus in grado di introdurre una copia funzionante del gene difettoso CFTR, le cui mutazioni sono responsabili di una grave sintomatologia e morte prematura. Era attesa da quasi 25 anni.
A cura di Andrea Centini
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Dopo quasi un quarto di secolo di sperimentazione preclinica, sono finalmente partiti i test sull'uomo per una promettente terapia genica inalabile conto la fibrosi cistica, una malattia genetica che colpisce oltre 100.000 persone nel mondo. Come spiegato dall'Istituto Humanitas, la malattia è provocata da mutazioni del gene CFR “che codifica una proteina che controlla il passaggio di acqua e di alcuni sali all'interno e all'esterno delle cellule”. Tali mutazioni determinano la produzione di muco denso e appiccicoso in grado di ostruire i dotti dell'organismo, come quelli delle vie respiratorie e dell'apparato digerente. Ciò può determinare gravi danni ai polmoni con conseguenti crisi respiratorie, problemi di digestione, assorbimento alterato dei nutrienti e molto altro ancora.

Si ritiene che l'aspettativa di vita dei pazienti con fibrosi cistica nati negli ultimi anni possa arrivare a oltre 50 anni, grazie all'approvazione di nuovi farmaci chiamati modulatori CFTR, progettati proprio per ripristinare la funzione della proteina difettosa. Rappresentano una vera e propria svolta rispetto ai trattamenti disponibili fino a pochi anni fa. Ciò nonostante, questi farmaci non sono efficaci per tutti i pazienti, a causa delle molteplici mutazioni del gene responsabile della condizione e per altri motivi. È in questo contesto che entra in gioco il nuovo farmaco sperimentale chiamato BI 3720931, una terapia genica progettata per sostituire il gene difettoso CFTR e basata sull'inalazione di virus geneticamente modificati.

La sperimentazione clinica di Fase 1, volta a determinare il dosaggio, la sicurezza e la tollerabilità della terapia, coinvolgerà 36 pazienti che verranno seguiti in vari centri specializzati in diversi Paesi Europei. Ai partecipanti saranno somministrate dosi variabili del principio attivo al fine di predisporre al meglio la Fase 2 del trial clinico, nella quale verrà verificata anche l'efficacia facendo un confronto con un placebo. I risultati della Fase 1 dovrebbero arrivare entro l'inizio del 2027, dopo un periodo di follow-up iniziale di 24 settimane e l'avvio di uno studio a lungo termine chiamato LENTICLAIR-ON. A coordinare la sperimentazione i professori Eric Alton e Jane Davies, entrambi del National Heart and Lung Institute presso l'Imperial College di Londra.

Come funziona la nuova terapia genica contro la fibrosi cistica

Come indicato, siamo innanzi a una terapia genica volta a sostituire il gene difettoso che codifica per la proteina CFTR con uno sano. In parole semplici, si basa su virus geneticamente modificati chiamati lentivirus (vettori lentivirali) progettati per introdurre nel genoma delle cellule umane l'informazione genetica del gene corretto. Questi virus possono naturalmente interagire col genoma umano inserendovi del materiale; proprio per questo sono considerati perfetti per inviare nelle cellule respiratorie il “pacchetto” con la copia funzionante del gene CFTR. Le aspettative della terapia sono elevatissime, dato che potrebbe abbattere la sintomatologia e le ricadute caratteristiche della fibrosi cistica.

“Il consorzio UK CF Gene Therapy è molto emozionato di aver raggiunto questo traguardo dopo 24 anni di sforzi mirati e in stretta collaborazione con i nostri partner finanziatori. Mentre l'obiettivo immediato sono quei pazienti che non sono idonei per i modulatori CFTR, questa nuova terapia ha il potenziale per ottenere un miglioramento duraturo della funzione CFTR e una modifica della malattia per le persone con FC indipendentemente dal loro tipo di mutazione e, cosa importante, ha il potenziale per un nuovo dosaggio se necessario”, ha dichiarato il professor Alton in un comunicato stampa. “È stato incredibile assistere ai benefici per la salute offerti dai modulatori CFTR, ma coloro che non possono trarre beneficio da questi farmaci hanno urgente bisogno di trattamenti alternativi. Stiamo aprendo nuove strade in questa sperimentazione con una terapia genica che ha il potenziale per un'espressione CFTR di lunga durata. Vorrei ringraziare le persone che vivono con la FC che sono disposte a dedicare il loro tempo alle sperimentazioni di nuovi farmaci, senza le quali non saremmo in grado di fare questo tipo di progressi”, gli ha fatto eco la professoressa Davies. Non resta che attendere i primi risultati di questa promettente terapia contro la severa condizione genetica.

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