Fiamme e magma rompono il suolo: le immagini dell’eruzione del vulcano iniziata in Islanda
Alla fine, come da previsioni, il vulcano Fagradalsfjall ha cominciato a eruttare. Tutto è partito verso le 23:00, ora locale. In Italia era appena scoccata la mezzanotte. Il Fagradalsfjall si trova nella penisola di Reykjanes, un lembo di terra che si spinge nell’Oceano Atlantico a ovest della penisola islandese. Da questa notte l’Ufficio Metereologico Islandese ha cominciato a pubblicare una serie di rilevazioni. Alle 4:00, ora italiana, ha scritto: “L'intensità del l'eruzione vulcanica sta diminuendo. Questa non è un’indicazione di quanto durerà l’eruzione ma vuol direche l’eruzione sta raggiungendo uno stato di equilibrio”.
I suoi confini si trovano a circa 40 chilometri dalla capitale Reykjavik. Troppo per pensare a un rischio per i suoi abitanti, abbastanza per preoccuparsi della sicurezza dell’aereoporto. Come spiegato a Fanpage.it dallo scrittore Roberto Luigi Pagani, noto ai social come Un’italiano in Islanda, il blocco dell’aereoporto sarebbe un problema complesso per l’economia visto che il turismo è una dei settori principali nel Paese. Nel frattempo le immagini sono spettacolari. Nel frame che vi lasciamo qui sotto potete vedere come in questa "eruzione fissurale" ci siano fontane di lava che si alzano dal terreno per decine di metri.
Cosa sta succedendo al vulcano Fagradalsfjall
L’eruzione di questa notte è cominciata alle 22:17, ora locale. L’Islanda è indietro di un’ora rispetto al fuso orario italiano. È stata preceduta da uno sciame sismico, uno dei tanti che sono stati registrati in questi giorni. Il servizio metereologico parla di “fessura eruttiva”. Per intenderci, in questo caso la lava non fuoriesce da una cratere ma da una spaccatura del terreno. Al momento la lunghezza di questa fessura ha già raggiunto i 4 chilometri.
Oltre all’eruzione della lava, sono stati rilevati anche nuovi sciami sismici. Anche questi in diminuzione. L’eruzione era stata ampiamente annunciata da una lunga serie di segnali, dai terremoti al rigonfiamento dei terreni. Per questo motivo non c’è, almeno per il momento, nessun rischio per la popolazione. I circa 4.000 abitanti della vicina cittadina di Grindavik erano già stati evacuati nei giorni scorsi. L’eruzione è arrivata a 3 chilometri dalle loro case.
Il problema della centrale geotermica
C'è anche un altro problema legato all'eruzione del vulcano Fagradalsfjall. Nella stessa area c'è una centrale geotermica. A 4 chilometri a Nord di Grindavik c'è la centrale di Svartsengi. Costruita nel nel 1976, è stata la prima centrale geotermica combinata al mondo per la produzione di energia elettrica e acqua calda per il teleriscaldamento. Questa centrale è vitale per tutta la penisola di Reykjanes, da sola è in grado di servire circa 21.000 abitazioni.