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Farmaco sperimentale per la celiachia previene i danni da glutine all’intestino: possibile svolta

Un team di ricerca internazionale ha determinato che il farmaco sperimentale ZED1227 per la celiachia previene il danno e l’infiammazione alla mucosa intestinale indotti dal glutine. Come funziona e perché potrebbe diventare il primo farmaco contro la malattia autoimmune.
A cura di Andrea Centini
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Un farmaco sperimentale chiamato ZED1227 è in grado di prevenire il danno alla mucosa intestinale innescato dal glutine nei pazienti con celiachia, una malattia autoimmune scatenata dall'intolleranza alla proteina presente nei cereali come grano e orzo. Per prevenire i danni ai villi dell'intestino tenue, i celiaci sono tenuti a seguire una dieta priva di alimenti contenenti glutine (gluten free), come pane, pizza, pasta, cereali per la colazione e molto altro. Ad oggi non esiste alcun trattamento farmacologico contro la condizione, ma il principio attivo sperimentale messo a punto dagli scienziati potrebbe diventare il primo della sua classe. Ecco come funziona e perché potrebbe rappresentare una svolta contro la celiachia.

A determinare la potenziale efficacia del farmaco ZED1227 contro la celiachia è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati finlandesi della Facoltà di medicina e tecnologia sanitaria dell'Università di Tampere e dell'Ospedale universitario di Tampere, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto di immunologia traslazionale e centro celiacodell'Università Johannes-Gutenberg (Germania), del Centro norvegese di ricerca sulla celiachia – Istituto di medicina clinica dell'Università di Oslo e di altri centri. I ricercatori, coordinati dal professori Markku Mäki e Keijo Viiri, hanno basato la nuova indagine sui risultati di una precedente ricerca, nella quale era stato dimostrato che ZED1227, tecnicamente un inibitore della transglutaminasi 2 (TG2), aveva mostrato capacità di prevenire il danno intestinale.

Nel nuovo studio i ricercatori hanno analizzato biopsie della mucosa intestinale di pazienti celiaci, dopo averli sottoposti a uno specifico esperimento. I campioni sono stati prelevati dopo una dieta a lungo termine priva di glutine e dopo l'esposizione di sei settimane alla sostanza; una parte dei partecipanti ha ricevuto 3 grammi di glutine da assumere durante il periodo della sperimentazione assieme a 100 milligrammi di ZED1227, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto lo stesso quantitativo di glutine assieme a un placebo. Dall'analisi dell'attività genetica – più nello specifico del trascrittoma – il professor Viiri e colleghi hanno potuto confermare che la somministrazione orale del farmaco previene il danno e l'infiammazione all'intestino. “Misurando l’attività genetica, abbiamo scoperto che ZED1227 ingerito per via orale preveniva efficacemente il danno e l’infiammazione della mucosa intestinale indotti dal glutine. Nel gruppo del farmaco, anche l’attività dei geni responsabili dell’assorbimento dei nutrienti e degli oligoelementi è tornata al livello di esposizione pre-glutine”, ha affermato il professor Viiri in un comunicato stampa.

Gli scienziati spiegano che la malattia autoimmune si innesca quando il glutine si lega alle molecole dell’antigene leucocitario umano (HLA), ma solo in presenza di una reazione dell'enzima transglutaminasi 2 sulla proteina dei cereali. Poiché ZED1227 è un inibitore di questo enzima, il glutine non trasformato non risulta dannoso per i villi dell'intestino tenue. Il farmaco mostra – a livello molecolare – che è in grado di proteggere la morfologia della mucosa, la differenziazione cellulare e l'assorbimento dei nutrienti in modo non dissimile da quello osservato nei pazienti con dieta a lungo termine priva di glutine.

Alla luce dei solidi risultati molecolari ottenuti, ci sono buone speranze che ZED1227 possa effettivamente diventare il primo farmaco contro la condizione: “È ancora prematuro affermare che ZED1227 sarà la medicina per la celiachia del futuro eliminando la necessità di una dieta priva di glutine. Tuttavia, è un forte candidato farmacologico che potrebbe potenzialmente essere utilizzato in combinazione con una dieta priva di glutine. Se e quando il medicinale ZED1227 sarà disponibile, sarebbe utile anche applicare la medicina personalizzata soprattutto ai pazienti celiaci con genotipo HLA ad alto rischio”, ha chiosato Viiri. I dettagli della ricerca “Transcriptomic analysis of intestine following administration of a transglutaminase 2 inhibitor to prevent gluten-induced intestinal damage in celiac disease” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Immunology.

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