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Nuovo farmaco che fa perdere tanto peso più efficace nelle donne: quanti chili toglie la tirzepatide

I ricercatori hanno dimostrato che il nuovo “super” farmaco per perdere peso, la tirzepatide, è più efficace nelle donne che negli uomini.
A cura di Andrea Centini
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La tirzepatide, il più efficace tra i nuovi farmaci per perdere peso, dà risultati migliori nelle donne che negli uomini. In altri termini, elimina molti più chilogrammi nelle prime che nei secondi. È quanto emerso da un nuovo studio che ha indagato proprio sulla risposta al principio attivo in base al genere. Nello specifico, è stato rilevato che le donne trattate col farmaco hanno perso fino al 27,6 percento del peso corporeo rispetto a quelle che hanno ricevuto il placebo, mentre gli uomini si sono fermati al massimo al 18,9 percento (che è comunque considerato un risultato molto significativo). Al momento non è chiaro il motivo per cui la tirzepatide risulta più efficace nelle donne che negli uomini, ma è probabile che sia legato al meccanismo d'azione, l'imitazione di ormoni rilasciati dal nostro organismo dopo aver mangiato.

A determinare che la tirzepatide risulta più efficace negli uomini che nelle donne è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati di Eli Lilly and Company, il colosso farmaceutico americano che commercializza il farmaco dimagrante con il nome di Zepbound. Gli scienziati, coordinati dal dottor Luis-Emilio García, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di quattro studi clinici di Fase 3 chiamati SURMOUNT, nei quali sono stati coinvolti circa 4.700 volontari che sono stati seguiti per un massimo di 88 settimane (venti mesi, poco più di un anno e mezzo). I partecipanti erano in maggioranza donne (quasi 3.000). Nei vari trial l'indice di massa corporea o BMI (Body Mass Index) medio spaziava da 30,1 kg/m2 a 38,2 kg/m2 per le donne e da 31,4 kg/m2 a 37,6 kg/m2 per gli uomini. Per quando concerne il peso medio, si andava da 79,6 a 99,8 chilogrammi per le donne e da 98,6 e 115,2 chilogrammi per gli uomini. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi; il primo ha ricevuto 5, 10 o 15 milligrammi di tirzepatide tramite iniezione settimanale, il secondo un placebo col medesimo dosaggio.

Al termine del periodo di follow-up, incrociando tutti i dati il professor García e colleghi hanno determinato che nelle donne la perdita di peso media fra tutti e quattro gli studi clinici è stata compresa tra l'11,5 e il 27,6 percento, mentre negli uomini tra l'8,8 e il 18,9 percento. Ciò equivale a decine di chilogrammi di peso eliminati con il dosaggio maggiore. Tenendo in considerazione le differenze tra i singoli studi, le donne hanno perso fino al 24,6 percento del peso contro il 18,1 percento degli uomini. “Questa analisi post hoc sottolinea i benefici costanti del tirzepatide per donne e uomini. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere il meccanismo attraverso il quale le donne possono sperimentare una maggiore riduzione di peso in questi studi”, ha affermato il dottor García in un comunicato stampa.

La tirzepatide è così efficace perché, come spiegato a Fanpage.it dalla professoressa Annalisa Capuano, farmacologo clinico e Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, agisce sulla base di un doppio meccanismo d'azione. Il principio attivo imita due ormoni incretinici chiamati GLP-1 (Glucagon-like Peptide 1) e GIP (Glucose-dependent Insulinotropic Polypeptide), che il nostro organismo rilascia dopo l'assunzione di cibo. Promuovono la produzione dell'insulina e catalizzano il senso di sazietà. A differenza di quelli fisiologici, il farmaco ha una degradazione molto più lenta e rallenta anche lo svuotamento gastrico, a tutto vantaggio del controllo dell'appetito e dunque dell'effetto anoressizzante.

Ricordiamo che in principio questo farmaco e la Semaglutide in principio erano stati progettati per il contrasto al diabete di tipo 2, proprio per la capacità di regolare la glicemia stimolando la produzione di insulina. Solo successivamente si è capito che erano estremamente efficaci nel far perdere peso. Uno degli ultimi studi ha determinato che la tirzepatide è in grado di prevenire il rischio di diabete di tipo 2 del 94 percento e ridurre il peso corporeo del 22,9 percento in media. Il farmaco non è destinato a chiunque, ma solo a persone obese con un BMI di almeno 30 kg/m2 o in sovrappeso (27 kg/m2) e una patologia sottostante. Gli effetti collaterali possono essere anche severi, come spiegato dalla professoressa Capuano.  I dettagli del nuovo studio “Body weight reduction with tirzepatide by sex: a subgroup analysis of the SURMOUNT clinical trials” sono stati presentati al convegno annuale dell'Associazione europea per lo studio del diabete (EASD) in corso di svolgimento a Madrid.

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