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Fare sesso può ridurre il rischio di morte: uno studio ha stabilito il numero di volte al mese

Uno studio su oltre 14.000 partecipanti ha rilevato che fare sesso una volta alla settimana può dimezzare il rischio di la mortalità per tutte le cause. Ma questo beneficio sembra riguardare solo le donne. Al contrario, nelle persone affette da depressione l’attività sessuale regolare può ridurre il rischio di morte sia negli uomini che nelle donne.
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"Nell'ultimo anno quante volte hai fatto sesso?". No, non si tratta della domanda indiscreta fatta da un amico non troppo avvezzo al concetto di privacy, ma è quello che un gruppo di ricercatori della Walden University in Pennsylvania ha chiesto a ben 14.542 persone, uomini e donne, per approfondire il legame tra frequenza sessuale e salute.

Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Journal of Psychosexual Health, non ha solo confermato i già noti benefici di una regolare vita sessuale, ma ha anche scoperto un dato finora sconosciuto: nella platea di partecipanti le donne che hanno detto di fare sesso almeno una volta a settimana hanno mostrato un rischio del 46% in meno di morire per qualsiasi causa. La cosa interessante è che lo stesso effetto benefico non è stato registrato tra gli uomini.

Lo studio sulla frequenza sessuale

Per condurre questo studio i ricercatori hanno utilizzato i dati raccolti tra il 2005 e il 2010 nel National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), un importante database che raccoglie i dati sanitari dei cittadini statunitensi. Nello specifico, è stato selezionato un campione di 14.542 adulti tra i 20 e 59 anni, con un'età media di 46 anni. Attraverso le informazioni contenute nel registro sanitario, i ricercatori hanno potuto osservare il numero di decessi avvenuti nel campione, considerando la mortalità per tutte le cause.

Oltre che dei dati sulla mortalità, i ricercatori hanno tenuto conto anche di quelli inerenti alla presenza o meno di depressione e all'attività sessuale. Su quest'ultimo argomento i ricercatori hanno stabilito la frequenza sessuale chiedendo ai partecipanti quante volte in media facessero sesso durante l'anno. Poi hanno stabilito per convenzione come valore critico una volta a settimana: altri studi avevano infatti osservato che sembrerebbe essere questa la frequenza necessaria per avere i benefici del sesso.

Il legame tra salute e sesso

Dalle risposte, è emerso che circa il 95% dei partecipanti ha detto di aver fatto sesso più di 12 volte all'anno, mentre solo il 38% ha dichiarato di avere rapporti sessuali una volta a settimana o di più.

In generale, lo studio ha confermato i benefici dell'attività sessuale: le persone con una bassa frequenza sessuale tendevano ad avere infatti livelli elevati di proteina C-reattiva (CRP), che indica lo stato di infiammazione del corpo, ma anche maggiori possibilità di essere depressi. Per quanto riguarda la salute maschile, ad esempio, diversi studi hanno cercato di stabile come la frequenza di eiaculazione influenzi il rischio di cancro alla prostata.

Una vita sessuale regolare riduce il rischio di morte

Fino a qui, nulla di eccezionalmente nuovo. Il dato interessante è emerso infatti quando i ricercatori hanno confrontato la frequenza sessuale con il tasso di mortalità: senza considerare altri possibili fattori che avrebbero potuto influenzare il rischio di morte, è emerso che le donne con una bassa frequenza asessuale (meno di una volta settimana) avevano un rischio di morire per tutte le cause maggiore del 70%.

Rimuovendo i fattori demografici e quelli sanitari che avrebbero potuto inficiare i risultati, nelle donne con una bassa frequenza sessuale il rischio di mortalità è rimaso più alto del 46%.

Differenze tra uomini e donne

"Questa relazione – si legge nello studio – non era significativa nei maschi". Tuttavia, nei partecipanti affetti da depressione l'attività sessuale regolare è stata associata a una riduzione del rischio di morte sia negli uomini che nelle donne. In modo molto evidente: nei partecipanti con sola depressione è stato registrato un tasso di mortalità più basso del 197% rispetto a coloro che avevano depressione e una bassa frequenza sessuale.

Sulla base di questi risultati i ricercatori hanno affermato che l'attività sessuale e la salute di una persona, sia fisica che mentale, sono strettamente legate tra loro in un rapporto reciproco. Questo è evidente nel caso della salute mentale: la perdita di desiderio sessuale è un sintomo di diverse condizioni psicologiche, ma allo stesso tempo l'attività sessuale può ridurre gli effetti negativi dello stress e migliorare il benessere complessivo di una persona.

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