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Fare le scale cinque volte al giorno può abbattere del 20% il rischio di malattie cardiovascolari

Un team di ricerca internazionale ha dimostrato che salire circa 50 gradini al giorno (5 rampe di scale) può ridurre del 20 percento il rischio di malattia coronarica, ictus e altre patologie cardiovascolari.
A cura di Andrea Centini
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Salire cinque rampe di scale – circa cinquanta gradini – o più al giorno può ridurre del 20 percento il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, come ictus e malattie coronariche. Poiché queste condizioni sono annoverate tra le principali cause di morte al mondo, in particolar modo nei Paesi occidentali e industrializzati, questo semplice – ed economico – esercizio potrebbe aiutare a tenersi più in forma e abbattere le probabilità di ammalarsi. Secondo le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) circa 17 milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle malattie cardiovascolari, 230.000 delle quali in Italia. Proprio oggi, venerdì 29 settembre, si celebra la Giornata Mondiale del Cuore per sensibilizzare sui rischi e soprattutto sulla prevenzione. Le scale, a quanto pare, sono delle preziosissime alleate del nostro cuore.

A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Salute Pubblica e Medicina Tropicale dell'Università Tulane di New Orleans (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell'Università Peking di Pechino (Cina), del Dipartimento di Salute della Popolazione “Nuffield” dell'Università di Oxford (Regno Unito) e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal dottor Lu Qi, docente presso il Dipartimento di Epidemiologia dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio prospettico sui dati i oltre 450.000 cittadini britannici adulti, i cui dati erano caricati nella Biobanca del Regno Unito (UK Biobank).

Gli scienziati hanno raccolto dati sociodemografici, sullo stile di vita e sull'abitudine di salire e scendere le scale dei partecipanti. Le informazioni sono state incrociate con l'incidenza di una malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD), tra le quali si annoverano ictus ischemico, malattia coronarica e altre. I ricercatori, che hanno seguito i partecipanti per un periodo di follow-up medio di 12,5 anni, hanno tenuto conto anche di potenziali fattori confondenti, come rischio genetico, storia familiare delle malattie e altro ancora.

Durante il periodo di follow-up si sono verificati circa 40.000 casi di ASCVD, fra i quali 30.718 di malattia coronarica e 10.521 di ictus. Dall'analisi statistica è emerso che le persone che avevano dichiarato di aver salito tra le cinque e le dieci rampe di scale al giorno avevano un rischio ridotto del 20 percento di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi non ne saliva. Tale rischio diminuiva in proporzione al numero di rampe di scale salito ogni giorno (ogni rampa ha una media di circa dieci gradini, nello studio). Il dottor Qi e i colleghi hanno inoltre osservato che chi saliva le scale all'inizio dello studio e si è fermato nella seconda parte dello stesso, presentava un rischio di malattie cardiovascolari più elevato del 32 percento.

“Brevi scatti sulle scale ad alta intensità sono un modo efficiente in termini di tempo per migliorare la forma cardiorespiratoria e il profilo lipidico, soprattutto tra coloro che non sono in grado di raggiungere le attuali raccomandazioni sull'attività fisica”, ha dichiarato in comunicato stampa il professor Qi. “Questi risultati evidenziano i potenziali vantaggi del salire le scale come misura preventiva primaria per l’ASCVD nella popolazione generale”, ha chiosato l'esperto.

Ricordiamo che si è trattato di uno studio prospettico di osservazione, quindi, sebbene l'associazione statistica rilevata sia forte, il rapporto di causa-effetto tra scale e protezione del cuore non è stato dimostrato, pertanto dovrà essere confermato da indagini più approfondite. I dettagli della ricerca “Daily stair climbing, disease susceptibility, and risk of atherosclerotic cardiovascular disease: A prospective cohort study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Atherosclerosis.

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