video suggerito
video suggerito

Fa un’ecografia in gravidanza ma scopre che la sua bambina ha un grosso tumore al coccige

È il caso della piccola Adalida, una bambina nata alla 34esima settimana con un teratoma sacro-coccigeo, un tumore fetale che si sviluppa alla base del coccige (l’ultimo osso della colonna vertebrale). La massa tumorale, di quasi due chili, è stata scoperta alla 20esima settimana, durante l’ecografia morfologica: “Vederla è stato spaventoso”.
A cura di Valeria Aiello
2.646 CONDIVISIONI
L'ecografia morfologica (a destra) mostra il teratoma sacro-coccigeo, un tipo di tumore che si sviluppa nel feto durante la gravidanza / Credit: Texas Children's Pavilion for Women
L'ecografia morfologica (a destra) mostra il teratoma sacro-coccigeo, un tipo di tumore che si sviluppa nel feto durante la gravidanza / Credit: Texas Children's Pavilion for Women

Avrebbe dovuto essere un’ecografia di controllo, nel programma di ecografie che normalmente si eseguono durante la gravidanza, ma quanto scoperto da Kristin Tyler, una donna di 23 anni della Louisiana già mamma di un bambino di 1 anno, è stato spaventoso. Eppure, ha raccontato la donna, la sua gravidanza sembrava procedere normalmente, accompagnata da sintomi tipici e senza alcun particolare segnale che arrivava dal feto. Niente le aveva suggerito che la bambina che stava crescendo nel suo grembo aveva un teratoma sacro-coccigeo, un tumore fetale che si sviluppa alla base del coccige (l’ultimo osso della colonna vertebrale).

All’ecografia morfologica alla 20esima settimana, era tuttavia apparsa un’anomalia nella struttura del feto, inizialmente scambiata per la spina bifida. “Non sapevo nemmeno cosa fosse – ha ricordato Kristin – . Ero nel panico”. Il giorno dopo, uno specialista ha escluso che si trattasse di spina bifida, rivelando a Kristin e a suo marito, Jacob Tyler, che la loro bambina aveva un teratoma sacro-coccigeo. La coppia è stata indirizzata al Texas Children’s Pavilion for Women di Houston, dove il dottor Ahmed Nassr, specialista in medicina materno-fetale e chirurgo fetale, ha iniziato a seguire il caso.

Il dottor Nassr ha spiegato ai Tyler che il teratoma sacro-coccigeo è un tipo di tumore fetale “molto raro”, che sviluppa per ragioni sconosciute dalle cellule germinali primordiali. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un tumore benino ma, pur essendo di natura solitamente non cancerosa, il teratoma sacro-coccigeo può rappresentare un pericolo significativo per il feto, perché la massa che cresce sul coccige può raggiungere dimensioni notevoli.

Fondamentalmente, quando la massa tumorale è troppo estesa o eccessivamente vascolarizzata, il tumore ‘ruba’ flusso di sangue al bambino – ha affermato il dottor Nassr – . Il cuore del bambino deve quindi lavorare molto duramente, il che può portare a insufficienza cardiaca”.

Cos’è il teratoma sacro-coccigeo

Il teratoma sacro-coccigeo è un formazione tumorale che si sviluppa nel feto alla base del coccige (l’ultimo osso della colonna vertebrale): a livello globale si riscontra in una nascita su 35.000, più frequentemente nelle bambine che nei bambini e, nella maggior parte dei casi (circa l’80%), è di natura benigna. Il teratoma sacro-coccigeo, in particolare, si distingue per la crescita della massa tumorale, che può raggiungere dimensioni notevoli rispetto alle proporzioni del feto: può sporgere dalla regione pelvica inferiore o svilupparsi all’interno della cavità pelvica e, solitamente, viene scoperto durante i controlli ecografici eseguiti nel corso della gravidanza

I teratomi, soprattutto nelle prime fasi, possono svilupparsi senza causare particolari sintomi e provocare problemi del feto: tuttavia, quando la massa tumorale raggiunge dimensioni importanti ed è altamente vascolarizzata, il feto può mostrare segni di insufficienza cardiaca, in quanto il cuore lavora non solo per far circolare il sangue nel suo corpo ma anche in tutti i vasi sanguigni del tumore, che può essere grande quanto il feto. In questi casi, la madre può sviluppare la cosiddetta sindrome specchio, nota anche come sindrome di Ballantyne, una condizione per cui i disturbi della madre riflettono quelle del feto.

Quando possibile – la valutazione viene fatta in base alle dimensioni del tumore – il bambino viene fatto nascere a termine, monitorando costantemente la gestazione, anche se in diversi casi è necessario anticipare il parto di qualche settimana. Alla nascita, il bambino presenta una massa ben visibile, posta nella parte più bassa della colonna vertebrale, in corrispondenza del sacro e del coccige: vengono quindi eseguiti ulteriori accertamenti strumentali per valutare la presenza di eventuali complicanze e, nei giorni successivi, il bambino è sottoposto ad un intervento per rimuovere chirurgicamente la massa tumorale.

Cosa sappiamo della bambina nata con un teratoma sacro-coccigeo

Lo scorso 21 maggio, alla 34esima di gravidanza, la signora Tyler ha partorito con taglio cesareo Adalida, nata con un teratoma sacro-coccigeo di 16 centimetri che pesava quasi 2 chilogrammi, circa due terzi del suo peso corporeo. “Era un tumore grande, ecco perché eravamo così preoccupati” ha affermato il dottor Nassr, ricordando che le dimensioni del tumore erano “un po’ più piccole di un’anguria” ma più grandi di quelle un melone cantalupo. “Durante il parto era necessaria la massima attenzione – ha precisato lo specialista – . Dovevamo evitare qualsiasi trauma o rottura del tumore. Perché a volte, un tumore così grande, può rompersi e iniziare a sanguinare, e il bambino può stare molto male dopo il parto”.

In sala parto, Kristin ha visto Adalida solo su una telecamera, prima che la bambina venisse portata in terapia intensiva neonatale e, due giorni dopo la nascita, la piccola è stata sottoposta a un intervento di asportazione chirurgica della massa tumorale. L’operazione è perfettamente riuscita e, poco più di un mese dopo l’intervento, i genitori di Adalida hanno potuto portare la piccola a casa. “È una bambina buona e felice –  ha detto la signora Tyler – . È sana. Sta bene. È guarita”.

La chiamiamo la nostra bambina miracolosa. La chiamiamo bambina angelo – ha aggiunto la mamma di Adalida – . C’erano così tante persone che l’amavano. Sono così grata”.

2.646 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views