ExxonMobil aveva previsto i cambiamenti climatici già negli anni ’70: l’accusa degli scienziati
Siamo nel cuore di un'emergenza climatica, proiettati verso un futuro di “indicibili sofferenze” per l'umanità intera e l'ambiente a causa delle emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra legate alle attività antropiche. È uno scenario drammatico che qualcuno aveva previsto con incredibile precisione già quasi mezzo secolo fa, ma invece di muoversi attivamente per scongiurarlo, non solo ha incassato miliardi di dollari proprio grazie ai combustibili fossili, ma nelle dichiarazioni pubbliche ha instillato il dubbio sui rischi del riscaldamento globale, suggerendo che i modelli climatici presentati dagli esperti si basavano su troppa incertezza, per poter avere un quadro chiaro di ciò che sarebbe accaduto. Questa è la pesantissima accusa mossa da alcuni scienziati al colosso del petrolio e del gas statunitense ExxonMobil, precedentemente conosciuta come Exxon (si è fusa con la Mobil Oil Corp nel 1999).
Tutto ebbe inizio nel 2015, quando giornalisti investigativi del Los Angeles Times e del The Guardian scoprirono diversi documenti interni prodotti dagli scienziati della compagnia petrolifera, che prevedevano correttamente come l'uso dei combustibili fossili avrebbe impattato sull'aumento delle temperature globali. I ricercatori hanno esaminato con cura grafici, dati e modelli (confrontandoli anche con altri) e hanno determinato che tra il 63 e il 83 percento delle proiezioni climatiche dal colosso petrolifero effettuate tra il 1977 e il 2002 erano corrette, in linea con i risultati di studi condotti da scienziati indipendenti e governi. In altri termini, i modelli climatici elaborati internamente da ExxonMobil evidenziavano con buona precisione quale sarebbe stato l'aumento della temperatura media a causa delle emissioni legate dai combustibili fossili, tanto da allinearsi con i risultati di ricerche accademiche e sovrapponendosi a quella che è la nostra attuale e drammatica realtà climatica.
Per fare un esempio pratico, in media i ricercatori del colosso petrolifero avevano stimato un aumento di 0,20° C di temperatura media globale per ogni decennio; è praticamente lo stesso risultato previsto da ricercatori indipendenti e istituzioni e ciò che poi si è effettivamente verificato. Avevano anche previsto che l'impatto dei cambiamenti climatici sarebbe divenuto evidente ai nostri occhi all'inizio del nuovo secolo. Attualmente la temperatura media è di circa 1,2° C superiore rispetto alla media dell'epoca preindustriale e ci stiamo dirigendo a rotta di collo verso il superamento della soglia critica di 1,5° C, oltre la quale ci aspettano gli effetti più catastrofici e irreversibili della crisi climatica. Purtroppo, come spiegato a Fanpage.it dal meteorologo Luca Mercalli, molto difficilmente riusciremo a centrare questo obiettivo, il più virtuoso fissato nell'Accordo di Parigi sul Clima (2015).
A determinare che ExxonMobil era consapevole da decenni dello scenario di riscaldamento globale nel quale saremmo finiti è stato un team di ricerca internazionale composto da scienziati del Dipartimento di Storia della Scienza dell'Università di Harvard (Stati Uniti) e del Potsdam Institute for Climate Impact Research di Potsdam (Germania). I ricercatori, guidati dal professor Geoffrey Supran, hanno analizzato 32 documenti interni sviluppati dagli scienziati della Exxon e della ExxonMobil tra il 1977 e il 2002 e li hanno confrontati con oltre 70 articoli scientifici indipendenti (tutti sottoposti a revisione paritaria) sempre prodotti da scienziati della compagnia, pubblicati tra il 1982 e il 2013. Grazie ad accurate indagini statistiche utilizzate Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), come specificato tra il 63 e l'83 percento delle proiezioni degli scienziati della compagnia erano coerenti con ciò che poi si è effettivamente verificato. I loro modelli sul riscaldamento globale erano talmente accurati da superare in precisione persino quelli elaborati dal dottor James Hansen della NASA, che furono presentati al Congresso degli Stati Uniti nel 1988 (la precisione andava dal 38 a 66 percento). Questo grafico mostra quanto le proiezioni degli scienziati di ExxonMobil sono coerenti con i cambiamenti che si sono effettivamente verificati nel corso degli anni e la realtà climatica attuale.
“Questi risultati confermano e aggiungono precisione quantitativa alle affermazioni di studiosi, giornalisti, avvocati, politici e altri secondo cui ExxonMobil aveva previsto accuratamente la minaccia del riscaldamento globale causato dall'uomo, sia prima che parallelamente all'orchestrazione di campagne di lobbying e propaganda per ritardare l'azione per il clima”, hanno scritto gli autori della ricerca in un comunicato stampa. Gli scienziati accusano la compagnia petrolifera di aver seminato dubbi, negato l'evidenza e nascosto ciò che sapeva solo per continuare a guadagnare soldi con i combustibili fossili. “Questo è il chiodo sulla bara sulle affermazioni di ExxonMobil secondo cui è stata falsamente accusata di illeciti climatici”, ha dichiarato il professor Supran. “La nostra analisi mostra che i dati stessi di ExxonMobil contraddicono le sue dichiarazioni pubbliche, che includevano l'esagerazione delle incertezze, la critica ai modelli climatici, la mitizzazione del raffreddamento globale e la falsa ignoranza su quando – o se – il riscaldamento globale causato dall'uomo sarebbe stato misurabile, il tutto rimanendo in silenzio sulla minaccia dei combustibili fossili”, ha chiosato l'esperto.
ExxonMobil è stata portata in causa da numerosi attivisti e, come spiegato dalla BBC News, a maggio dello scorso anno un tribunale del Massachusetts ha stabilito che la compagnia dovrà essere processata proprio per le accuse di aver mentito sulla consapevolezza dei cambiamenti climatici. Il nuovo studio sembrerebbe rappresentare una pesantissima tegola sulla difesa. I dettagli della ricerca “Assessing ExxonMobil’s global warming projections” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.