ESA e NASA sospendono le passeggiate spaziali per problemi con le tute: “Perdita d’acqua nei caschi”
La NASA e l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno deciso di sospendere le attività extraveicolari o EVA – meglio conosciute come “passeggiate spaziali” – a causa di un problema con le tute spaziali americane (EMU). Se non si verificheranno particolari situazioni di emergenza sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dunque, gli astronauti non saranno più autorizzati a uscire "fra le stelle", fino al contrordine. Al momento, infatti, è in corso un'indagine per capire come risolvere un difetto (già noto) che fa accumulare acqua nel casco degli astronauti. L'ultimo incidente si è verificato a marzo di quest'anno, quando nel casco dell'astronauta tedesco dell'ESA Matthias Maurer si accumularono 20-25 centimetri d'acqua, mentre era impegnato in una passeggiata spaziale di sette ore assieme al collega della NASA Raja Chari. L'evento non mise direttamente a repentaglio la vita di Maurer, tuttavia in passato si verificarono eventi molto più pericolosi. Il peggiore capitò nel 2013 all'astronauta italiano Luca Parmitano, poco dopo essere uscito dalla ISS; nel suo casco si accumulò circa 1 litro e mezzo di acqua che gli rese difficoltosa la respirazione. Dovette tornare di corsa nella camera d'equilibrio, dato che rischiò seriamente l'annegamento.
L'annuncio dello stop temporaneo alle passeggiate spaziali è stato dato dal vicedirettore del programma ISS della NASA Dana Weigel, durante un briefing sul prossimo test di volo senza equipaggio della navetta Boeing CST-100. Alcuni giorni prima l'ex astronauta statunitense Susan Helms, che fa parte dell'Aerospace Safety Advisory Panel (ASAP) della NASA, aveva affermato che le EMU erano state “vietate” per le passeggiate spaziali, in attesa dei risultati di un'indagine in corso. Dalle prime analisi condotte sulla tuta di Matthias Maurer sarebbero emersi segni di contaminazione da acqua potenzialmente collegati alla perdita verificatasi nel casco. Tuttavia, fin quando la tuta non verrà inviata sulla Terra, non potrà essercene conferma: arriverà con una delle prossime navette Crew Dragon. “Fino a quando non comprenderemo meglio quali potrebbero essere stati i fattori scatenanti durante l'ultima EVA con la nostra EMU, non saranno effettuate ulteriori EVA. Non pianificheremo EVA fino a quando non avremo avuto la possibilità di analizzare ed escludere davvero la natura del problema”, ha chiosato Weigel. Anche l'ESA ha confermato la sospensione delle passeggiate spaziali.
Le tute utilizzate dagli astronauti sono piuttosto vecchie, dato che risalgono all'epoca dello Space Shuttle, ma continuano a essere utilizzate perché costosissime. Basti pensare che per progettare le nuove xEMU che riporteranno l'uomo sulla Luna (con la missione Artemis) la NASA al 2021 aveva speso oltre 420 milioni di dollari. Ma i prototipi non sono ancora pronti e si stima che alla fine le tute pronte e finite costeranno 1 miliardo di dollari. Si pensa che questi modelli saranno pronti non prima del 2025.
L'ASAP sottolinea che le tute utilizzate oggi sulla ISS hanno un ciclo di vita limitato, ma potrebbero essere impiegate fino al 2028: “Sono necessarie nuove tute non solo per la futura esplorazione spaziale, ma anche per le attuali attività spaziali. La NASA non può continuare le necessarie operazioni in corso nell'orbita bassa terrestre senza tute EVA completamente funzionanti”, ha concluso l'ente. Lo stop annunciato dall'ESA riguarda comunque le sole EMU americane e non sono stati fatti riferimenti alle tute russe. Samantha Cristoforetti, attualmente impegnata nella missione Minerva, potrebbe uscire con una tuta russa qualora fosse coinvolta in una EVA.