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Equinozio di Primavera 2023: cos’è, quando cade e perché non è sempre il 21 marzo

L’Equinozio di Primavera cade il 20 marzo 2023 alle ore 22.24: la data non è sempre la stessa. In questa data si dà inizio alla stagione primaverile e il giorno e la notte hanno la stessa durata. Ecco perché e cosa accade esattamente durante l’equinozio.
A cura di Andrea Centini
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Alle 22:24 ora italiana (21:24 UTC) di lunedì 20 marzo 2023 si verificherà l'Equinozio di Primavera, il momento esatto che, in questo mese, nell'emisfero boreale sancisce il passaggio astronomico tra la stagione invernale e la primavera. Si è soliti associare l'Equinozio di Primavera al 21 marzo, ma la data non è sempre la stessa: continuerà infatti a cadere il 20 marzo fino al 2044, quando si verificherà il 19. Il significato del termine "Equinozio" è da rinvenire nella sua etimologia: deriva infatti dal latino aequinoctium, che si compone delle due parole aequus (uguale) e nox (notte); ciò significa che le ore di luce e di buio – ovvero la durata del dì e della notte – si equivalgono nel corso del giorno in cui si verifica questo evento. Per un osservatore all'equatore, all'equinozio il Sole a mezzogiorno si trova esattamente allo zenit, cioè è perpendicolare (90°) rispetto al piano che passa sul punto in cui si poggiano i piedi fino all'orizzonte e oltre, nel cuore della sfera celeste. L'equinozio di primavera non cade sempre il 21 marzo, a causa del fatto che l'anno siderale dura 365 giorni e 6 ore e non 365 giorni, come l'anno "tipico" del calendario gregoriano (quello che abbiamo appeso in cucina). Questo scarto fa sì che l'equinozio di primavera possa verificarsi tra il 19 e il 21 di questo mese. Il secondo equinozio dell'anno, quello d'autunno, cadrà esattamente alle 08:49 di sabato 23 settembre 2023.

Equinozio di Primavera e d'Autunno. Credit: NASA
Equinozio di Primavera e d'Autunno. Credit: NASA

Cos'è l'Equinozio di Primavera e cosa succede in questo giorno

Come indicato, l'Equinozio di Primavera è il momento esatto che nel mese di marzo sancisce il passaggio astronomico dalla stagione invernale a quella primaverile. Ciò è vero per l'emisfero settentrionale (boreale), dato che in quello australe (meridionale) si verifica il fenomeno opposto: l'equinozio di autunno. Il nome equinozio deriva dal fatto che le ore di luce e di buio si equivalgono (all'incirca), come evidenzia l'etimologia latina del termine. Ma per quale motivo? Tutto dipende dai moti celesti. Le stagioni sono determinate dal fatto che la Terra orbita attorno al Sole e l'asse terrestre ha un'inclinazione di 23,5°: la combinazione tra i cambi di posizione del pianeta e la sua inclinazione rispetto alla stella modifica la quantità / incidenza dei raggi solari in arrivo e dunque si determinano le stagioni, i cui passaggi astronomici sono scanditi da equinozi e solstizi. Durante gli equinozi, due volte all'anno, come spiegato da Space.com l'inclinazione dell'asse terrestre si allinea esattamente con il piano dell'orbita attorno al Sole. Questo fa si che il dì e la notte ricevano la stessa quantità di ore di luce, perché il Sole a mezzogiorno all'equatore si trova esattamente allo zenit, cioè sopra la testa di chi osserva. La zona del terminatore, quella che separa il giorno e la notte sulla Terra, durante gli equinozi taglia esattamente a metà il globo terracqueo passando sopra l'Artico e l'Antartico.

Illustrazione grafica di equinozi e solstizi nell'emisfero boreale. Credit: wikipedia
Illustrazione grafica di equinozi e solstizi nell'emisfero boreale. Credit: wikipedia

Quando cade l'Equinozio di Primavera nel 2023: data e orario

L'Equinozio di Primavera 2023 cade esattamente alle 22:24 ora italiana, ovvero le 21:24 del Tempo Coordinato Universale (UTC). Come indicato si tratta di un momento esatto, non di una giornata intera. In quel momento il Sole, mentre si sposta lungo l'eclittica – ovvero il percorso apparente compiuto dalla stella sulla sfera celeste – “passa dall'emisfero celeste australe all'emisfero celeste boreale”, come spiegato sul portale dell'Unione Astrofili Italiani (UAI) da Giuseppe De Donà. Da questo momento in poi le giornate inizieranno ad allungarsi fino al picco massimo del Solstizio d'Estate, quando torneranno a ridursi raggiungendo il “pareggio” con le ore notturne nel giorno dell'equinozio d'autunno. Ricordiamo che il passaggio astronomico delle stagioni non coincide con quello meteorologico, che si verifica prima. La primavera meteorologica è infatti già iniziata da un paio di settimane. Come indicato dalla NASA, a nord dell'equatore l'Equinozio di Primavera determina “albe precoci, tramonti più tardi, venti più deboli e piante in fiore”, mentre nell'emisfero australe, dove inizia l'autunno, si hanno “albe in ritardo, tramonti precoci, venti più freddi e foglie secche che cadono”.

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Perché l'Equinozio di Primavera non cade sempre il 21 marzo

L'Equinozio di Primavera non cade sempre il 21 marzo a causa del fatto che la durata dell'anno siderale non combacia quella dell'anno del nostro calendario (gregoriano). Come già specificato, l'anno siderale dura 365 giorni e 6 ore, mentre un anno tipico dura 365 giorni. A causa di questo divario, per pareggiare i conti ogni 4 anni è stato introdotto l'anno bisestile con un giorno in più, il 29 febbraio. Poiché le sei ore di scarto si accumulano, ciò fa sì che gli equinozi possano verificarsi in giorni diversi, ovvero tra il 19 e il 21 marzo. Ad esempio, nel 2003 e nel 2007 si è verificato il 21 marzo, dal 2008 fino ad oggi è caduto il 20 marzo e continuerà con questo giorno fino al 2044, quando cadrà il 19 marzo. Anche nel 2048 cadrà di nuovo il 19 marzo, dopo tre anni tornati al 20 marzo.

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