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Eclissi spettacolare su Marte: la luna a forma di patata Phobos oscura il Sole sul Pianeta Rosso

Il rover Perseverance della NASA ha catturato le immagini di una spettacolare eclissi su Marte, dove il Sole è stato parzialmente oscurato dalla luna Phobos. In futuro il satellite naturale dalla forma curiosa si schianterà sulla superficie del Pianeta Rosso o si disintegrerà nel cielo.
A cura di Andrea Centini
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La luna Phobos oscura il Sole su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU
La luna Phobos oscura il Sole su Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU

Su Marte si è da poco verificata una magnifica eclissi di Sole, con la luna a forma di patata Phobos che è si è “mangiata” un pezzo della stella. Lo spettacolare fenomeno astronomico, come indicato dalla NASA, si è verificato lo scorso 30 settembre alle 11:10 ora locale. Ricordiamo che sul Pianeta Rosso un giorno solare – chiamato Sol – dura 24 ore, 39 minuti e circa 35 secondi, quindi una quarantina di minuti in più del giorno terrestre. Le immagini dell'eclissi marziana sono state riprese dalla fotocamera sinistra dello strumento Mastcam-Z installato sul rover statunitense Perseverance, “ammartato” la sera del 18 febbraio 2021 nel cuore del cratere Jezero, dove continua a fare scoperte affascinanti. Tra le ultime una roccia di un bianco brillante, un'altra zebrata e un curioso "volto umano".

Le eclissi su Marte chiaramente non sono una “novità” e la NASA le aveva già riprese in altre occasioni, anche grazie ad altri rover. Nel 2019, ad esempio, Curiosity riprese il passaggio di entrambe le lune del Pianeta Rosso (Phobos e Deimos) mentre transitavano innanzi al disco solare, mentre nel 2004 i transiti di Phobos furono ripresi dai rover gemelli Spirit e Opportunity. Anche Perseverance aveva già catturato questo fenomeno nel 2022, riprendendo un bellissimo video sempre con la Mastcam-Z. Si tratta di una fotocamera che cattura immagini con una risoluzione massima di 1600×1200 pixel ed è dotata di uno zoom ottico che arriva a 100 millimetri. Sono numerosi i fenomeni e le strutture marziane peculiari riprese da questo efficace strumento.

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Il passaggio di Phobos innanzi al Sole è un po' diverso dalle eclissi solari che vediamo sulla Terra innescate dalla Luna, come il recente anello di fuoco osservato nei cieli del Sud America. La prima differenza che balza all'occhio è nella forma. Phobos, infatti, somiglia a una grande patata e non alla classica luna sferica, come la stragrande maggioranza dei satelliti naturali presenti nel Sistema solare. La ragione risiede nel fatto che potrebbe trattarsi di un asteroide catturato dall'attrazione gravitazionale del pianeta, come sostengono alcuni astronomi, mentre altri ritengono che si sia formato assieme a Deimos dopo l'impatto di un grande corpo celeste contro Marte.

Ciò che è certo è che Phobos orbita vicinissimo alla superficie marziana, appena 6.000 chilometri, contro i 384.000 in media della Luna rispetto alla Terra. Inoltre è molto veloce; basti sapere che riesce a completare ben tre orbite ogni Sol. Anche per questo le eclissi non sono poi così rare su Marte. Phobos riesce a oscurare una buona fetta del disco solare proprio alla luce della sua vicinanza al Pianeta Rosso; si tratta del resto di un oggetto relativamente piccolo, lungo "appena" 27 chilometri, largo 22 e alto 18. La Luna, ad esempio, ha un diametro di quasi 3.500 chilometri. Phobos per le sue dimensioni e la posizione orbitale non può coprire l'intero disco solare.

Curiosamente, la luna Phobos è destinata a schiantarsi contro la superficie di Marte entro 50 milioni di anni (oppure potrebbe distruggersi in piccoli frammenti e formare un anello attorno al pianeta). Ogni 100 anni si avvicina al Pianeta Rosso di un paio di metri e prima o poi l'attrazione gravitazionale lo porterà al catastrofico impatto o alla disintegrazione nel cielo. È un dato da non sottovalutare, dato che Marte sarà sicuramente il primo pianeta a ospitare colonie umane. Considerando la catastrofe causata dall'asteroide Chicxulub 66 milioni di anni fa alla fine del Cretaceo, quando fece estinguere i dinosauri non aviani, il probabile impatto di un colosso di quasi 20 chilometri non va sottovalutato su quella che potrebbe essere una nostra futura casa.

Chiaramente gli effetti della collisione saranno molto diversi, dato che non ci sono oceani su Marte, ma il pianeta è più piccolo della Terra. Inoltre non sappiamo come evolverà il Pianeta Rosso nelle prossime decine di milioni di anni; i futuri umani potrebbero essere in grado anche di “terraformarlo”. Al di là di questi scenari fantasiosi di un futuro molto lontano, molto probabilmente già nel prossimo decennio i primi uomini e donne potranno assistere dalla superficie marziana alle spettacolari eclissi di Sole causate da Phobos e Deimos..

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