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Ecco Dogxim, il primo ibrido tra un cane e una volpe mai scoperto: perché preoccupa gli esperti

In Brasile è stato scoperto un eccezionale ibrido tra un cane domestico e una volpe della pampa, il primo noto in assoluto. L’esemplare, una femmina, era stato investito da un’auto. I ricercatori l’hanno chiamato Dogxim.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Flavia Ferrari
Credit: Flavia Ferrari

In Brasile è stato documentato il primo caso di ibridazione tra un cane domestico e una volpe, nello specifico una volpe della pampa, una specie di canide che vive in Sud America. Il risultato di questo incrocio – davvero eccezionale – è stato un bellissimo esemplare femmina, con caratteristiche fenotipiche intermedie tra le due specie. È stato chiamato Dogxim. Purtroppo l'animale è deceduto dopo essere stato trattenuto in cattività per un paio di anni presso il centro di conservazione Mantenedouro São Braz, nella città di Santa Maria. Le cause della sua morte sono sconosciute, come indicato dal giornale britannico Telegraph.

A descrivere il caso straordinario del primo ibrido tra una cane e una volpe sono stati gli scienziati del Dipartimento di Genetica – Istituto di Bioscienze dell'Università Federale di Rio Grande do Sul, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro per la Conservazione e la Riabilitazione degli Animali Selvatici e del Dipartimento di Ecologia, Zoologia e Genetica presso l'Istituto di Biologia dell'Università Federale di Pelotas. La storia di Dogxim ha avuto inizio nel 2021, quando è stata traferita d'urgenza presso l'Ospedale veterinario dell'ateneo di Porto Alegre. L'animale era stato infatti investito da un'auto nella cittadina di Vacaria. I veterinari si sono immediatamente accorti di avere a che fare con qualcosa di insolito, dato che presentava un fenotipo a metà strada tra quello di una volpe e un cane domestico, caratterizzato da un meraviglioso mantello nero e bruno.

Hanno subito pensato a un ibrido con un cane, ma le specie selvatiche coinvolte potevano essere diverse. Le principali sospettate erano lo speoto o itticione (Speothos venaticus), il crisocione o lupo dalla criniera (Chrysocyon brachyurus), il maikong o volpe mangiatrice di granchi (Cerdocyon Thus) e l'aguarachay o volpe della pampa (Lycalopex gymnocercus). Dopo averne eliminate un paio per ragioni geografiche e morfologiche, hanno condotto un'approfondita indagine genetica e citogenica, facendo emergere con buona probabilità che Dogxim era uno spettacolare ibrido con la volpe della pampa. Gli incroci tra canidi non sono eventi così rari in natura, tuttavia in questo caso sono coinvolte specie di generi differenti, (Canis per il cane e Lycalopex per la volpe), pertanto si è trattato di un caso realmente eccezionale, forse unico. La distanza genetica tra due animali di generi diversi è infatti superiore a quella di due appartenenti allo stesso genere, come il cane e il lupo.

Dall'analisi genetica è emerso che Dogxim aveva 76 cromosomi, un valore intermedio tra i 78 del cane domestico e i 74 della volpe della pampa. “Era un animale straordinario, un vero ibrido tra una volpe della pampa e un cane”, ha dichiarato al Telegraph la dottoressa Flávia Ferrari, che è stata coinvolta nello studio e nel recupero dell'animale. “Aveva una personalità timida e sospettosa, generalmente preferiva stare lontana dalle persone. Nel corso del tempo è stata ricoverata in ospedale per le cure, credo che abbia iniziato a sentirsi più sicura”, ha chiosato la ricercatrice. Dopo essersi ripresa completamente è stata trasferita presso il centro di Santa Maria, dove purtroppo è deceduta quest'anno. La volpe della pampa vive in media 8 anni in natura e 14 in cattività.

Una volpe della pampa. Credit: Ariel Mergener Henckel / wikipedia
Una volpe della pampa. Credit: Ariel Mergener Henckel / wikipedia

I ricercatori sono preoccupati dalla scoperta di questo insolito ibrido perché incroci fra le due specie potrebbero trasferire malattie del cane domestico alle volpi, rovinandone altresì la purezza del patrimonio genetico, con potenziali ripercussioni per le popolazioni. Inoltre si tratta di un chiaro segnale della devastazione degli habitat naturali a causa dell'urbanizzazione, che avvicina sempre di più gli ecosistemi in cui vivono gli animali selvatici alle abitazioni, agli allevamenti e all'agricoltura, con impatti potenzialmente catastrofici sugli equilibri ecologici, tra frammentazione delle popolazioni, dispersione e potenziale rischio di contaminazione genetica (laddove possibile). I dettagli della ricerca “Hybridization in Canids—A Case Study of Pampas Fox (Lycalopex gymnocercus) and Domestic Dog (Canis lupus familiaris) Hybrid” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Animals.

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