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Ecco come ha fatto Max Park a risolvere il cubo di Rubik in 3 secondi

Il 21enne americano, che ha segnato il nuovo record mondiale di risoluzione del cubo 3x3x3 in velocità, ha utilizzato il metodo Fridrich. Ecco come funziona.
A cura di Valeria Aiello
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Max Park, il 21enne americano che lo scorso 11 giugno ha firmato il nuovo record di risoluzione più veloce del cubo di Rubik 3x3x3 in 3,134 secondi / Credit: Guinness World Record
Max Park, il 21enne americano che lo scorso 11 giugno ha firmato il nuovo record di risoluzione più veloce del cubo di Rubik 3x3x3 in 3,134 secondi / Credit: Guinness World Record

Croce e delizia di milioni di appassionati, il cubo di Rubik ha il suo nuovo uomo dei record. È il 21enne campione americano Max Park, che ha impiegato appena 3,13 secondi per risolvere il cubo 3x3x3, un tempo che gli è valso il nuovo primato assoluto di risoluzione più veloce, affinato di 0,34 secondi rispetto alla migliore prestazione del cinese Yusheng Du (3,47 secondi) che resisteva dal 2018.

Ma come è possibile risolvere il rompicapo così velocemente? E qual è il metodo utilizzato per entrare nel Guinness World Record? Per i cultori della disciplina la risposta è semplice: la stragrande maggioranza degli speedcuber a livello globale, incluso Max Park che l’ha sfruttato per firmare il suo nuovo record, utilizza il metodo Fridrich, il più accreditato per risolvere velocemente il cubo più famoso del mondo. Ecco come funziona.

Il metodo Fridrich per risolvere il cubo di Rubik in velocità

Noto anche come CFOP (Cross – F2L – OLL – PLL), il metodo Fridrich è uno dei più usati per risolvere il cubo di Rubik 3x3x3 in velocità.

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Sviluppato nei primi Anni 80 e reso popolare dalla speedcuber ceca Jessica Fridrich, è un metodo avanzato che divide il puzzle in strati, prima risolvendo una croce (Cross), e poi continuando a risolvere i primi due strati (F2L), orientando l’ultimo strato (OLL) e infine permutando l’ultimo strato (PLL). Per ogni passaggio si utilizzano più algoritmi – per OLL e PLL ci sono 78 algoritmi in totale – , ma esiste una connessione logica tra loro.

La principale innovazione del metodo Fridrich rispetto ai metodi base strato per strato è la risoluzione simultanea dei primi due strati (F2L), che avviene sistemando insieme gli angoli superiori e i bordi verticali dopo che è stata risolta la croce. Un’altra differenza rispetto ad altre soluzioni è che il metodo Fridrich orienta prima i pezzi dell’ultimo strato (OLL) e poi li permuta nella posizione corretta (PLL).

I passaggi del metodo Fridrich

Come premesso, il metodo si basa su quattro passaggi, che dividono il cubo in strati da risolvere.

  • Croce (cross): il primo passaggio prevede la risoluzione dei quattro pezzi a croce (mostrata in bianco) generalmente sul fondo e abbinando i colori di quel centro e di ciascuno dei centri adiacenti, e formando appunto una croce sul primo strato.
  • Primi due strati (F2L): una volta sistemata la croce, bisogna risolvere i primi due strati in un solo passaggio, in modo da accoppiare ogni angolo insieme al suo bordo verticale.
  • Orientare l’ultimo strato (OLL): questa fase prevede la risoluzione dello strato superiore (giallo, se la croce risolta è sul bianco) senza abbinare i colori laterali, che verranno abbinati nel passaggio successivo.
  • Permutare l’ultimo strato (PLL): la fase finale prevede lo spostamento dei pezzi dello strato superiore preservandone l’orientamento.

L’uso del metodo Fridrich nelle competizioni

Il metodo è ampiamente utilizzato da molti speedcuber, tra cui Mats Valk, Feliks Zemdegs , Tymon Kolasiński e Max Park, per il suo impiego di algoritmi, riconoscimento di schemi e memoria muscolare, al contrario dei metodi più intuitivi, come il Roux, il Petrus e i metodi ZZ (Zbigniew Zborowski). La stragrande maggioranza dei migliori speedcuber della World Cube Association (WCA) sono utilizzatori del metodo Fridrich. Anche Yusheng Du, che prima di Park deteneva il record per il cubo 3x3x3, aveva utilizzato il metodo Fridrich per risolverlo in velocità.

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