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“È suo diritto vivere, non uccidetela”: anche Brigitte Bardot chiede di salvare il cinghiale Rillette

Rillette è un cinghiale domestico di un anno e mezzo che rischia di essere abbattuto: secondo le autorità, in quanto animale selvatico non può essere allevato, oltre a rappresentare un rischio per la salute pubblica. Ora più di 170.000 persone chiedono che l’animale venga risparmiato e collocato in un luogo adatto alla sua specie.
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Foto dalla petizione per salvare Rillette
Foto dalla petizione per salvare Rillette

In Italia i cinghiali sono tra gli animali meno difesi e amati, soprattutto a causa dei pesanti danni economici che la loro crescita incontrollata causa all'agricoltura in diverse regioni del Paese, ma anche per il rischio di malattie, come la peste suina africana, di cui questi animali possono essere vettori. L'argomento è complesso: l'intensa attività di caccia di cui sono oggetto, oltre a essere fortemente criticata dalle associazioni animaliste, non sembra infatti rappresentare una soluzione al problema: nonostante tra il 2015 e il 2021 le uccisioni di cinghiali siano quasi raddoppiate (300.000 esemplari vengono uccisi ogni anno secondo Lav), questi animali continuano a proliferare incontrollati: nel 2021 nel territorio italiano c'era più di un milione e mezzo di cinghiali selvatici.

Ma il problema non è solo italiano: anche in Francia le cose non vanno meglio, motivo per cui anche qui i cinghiali sono un problema per i cittadini e le autorità, eppure nell'ultimo periodo la vita di un singolo cinghiale ha accesso l'interesse di migliaia di persone, non solo in Francia. Si chiama Rillette ed è un cinghiale domestico che rischia di venire abbattuto: molti si sono esposti per salvarla, tra cui anche l'attrice  Brigitte Bardot, da tempo in prima linea per i diritti degli animali.

La storia di Rillette

Più di un anno fa, ad aprile 2023, Élodie Cappé, proprietaria di una scuderia a Chaource, nelle campagne del dipartimento di Aube, Francia orientale, ha trovato un piccolo cucciolo femmina di cinghiale mentre rovistava nei bidoni della spazzatura della sua fattoria. La donna, dopo essersi accertata che l'animale era solo e sospettando che fosse orfano, ha chiamato subito le autorità competenti affinché se ne occupassero. Trovare una casa al cucciolo di cinghiale si è rivelato però più difficile del previsto: nessun santuario o rifugio ha potuto accogliere l'animale.

Alla fine Élodie ha deciso di adottarlo lei stessa: da allora Rillette – così l'ha chiamata – è diventata a tutti gli effetti un membro della sua famiglia. La donna ha raccontato di aver costruito per l'animale un recinto di 1,2 chilometri, per rispettare la legislazione francese e non rappresentare un possibile pericolo per gli altri. Inoltre, la fattoria si trova in un'area piuttosto isolata: le persone più vicine vivono a circa 3 chilometri. "È davvero come un cane e quando viene chiamata torna da noi meglio dei nostri cani", ha detto Cappé alla televisione France 3.

La petizione per salvarla

Ora però Rillette rischia di essere abbattuta in quanto secondo i funzionari di Aube, essendo un animale selvatico di origini sconosciute, non può essere allevata come animale domestico. Élodie ha infatti più volte chiesto l'autorizzazione alla custodia, ma ogni volta la sua richiesta è stata respinta. Le autorità insistono inoltre sui possibili rischi sanitari e di sicurezza pubblica legati alla situazione "irregolare", essendo Rillette un potenziale vettore di "malattie tra cui la peste suina e la tubercolosi bovina". Per questo hanno più volte esortato la donna a collocare l'animale in un santuario adatto, ma stando a quanto riferito dalla donna, tutti i suoi tentativi sono andati falliti.

La vita dell'animale però sembra essere a cuore a molti. In un solo mese, la petizione lanciata per trovarle una sistemazione sicura e idonea, più vicino possibile al suo habitat naturale, ha superato le 170.000 firme. All'appello si sono unite anche personaggi famosi: Monsieur Seby, uno youtuber francese con quasi un milione di iscritti al suo canale, ha perfino scritto una canzone per Rillette.

Anche l'attrice Brigitte Bardot si è unita alla causa: il 16 dicembre, tramite la sua fondazione, ha pubblicato sui suoi social una lettera aperta in cui chiede espressamente che Rillette venga risparmiata: "Quali mostri chiedono che lei sia abbattuta…questo piccolo animale ha il diritto di vivere, anzi è un nostro dovere. Lei è innocente. L'eutanasia è un crimine!", ha anche scritto l'attrice.

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