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È pronto in Italia il farmaco anti-bronchiolite, quali bambini rientrano nella campagna di immunizzazione

La bronchiolite è un’infiammazione dei bronchioli, la parte finale dei bronchi. Nel 2023 per questa patologia sono stati ricoverati in Italia 15.000 pazienti, spesso neonati con meno di un anno di vita. 3.000 sono dovuti andare in terapia intensiva. A novembre comincerà una campagna di immunizzazione.
A cura di Valerio Berra
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Il picco per i contagi da bronchiolite è previsto tra novembre e dicembre. Tra poco quindi. Nel 2023 solo in Italia questa patologia ha causato 15.000 ricoveri. Di questi 3.000 sono stati in terapia intensiva, 16 i decessi. La decisione presa dal Consiglio Stato-Regioni per organizzare una campagna di immunizzazione quindi è chiaramente tempestiva. La campagna verrà portata avanti con l’anticorpo monoclonale Nirsevimab.

La bronchiolite è un’infiammazione dei bronchioli terminali, la parte finale dei bronchi. È causata da virus respiratorio sinciziale (RSV). Si verifica nei bambini, spesso nei casi in cui è stata registrata il paziente ha meno di un anno di vita. Può essere causa anche da altri virus come i virus dell’influenza, quelli del raffreddore comune, gli adenovirus o i virus parainfluenzali.

Quali sono i sintomi della bronchiolite

Non è semplice riconoscere questa patologia, almeno nei primi stadi. Secondo il Manuale MSD per i Oazienti i sintomi della bronchiolite possono essere: naso che cola, febbre, tosse, difficoltà respiratorie e respiro sibilante. Meglio chiarirlo. Sempre stando a quanto possiamo leggere sul Manuela MSD la maggior parte dei bambini guarisce a casa nel giro di qualche giorno.

Quali bambini sono coinvolti nella campagna di immunizzazione

Il farmaco contro la bronchiolite è l’anticorpo monoclonali Nirsevimab, il nome commerciale con cui viene distribuito è Beyfortus. Si tratta di un farmaco sviluppato da Astrazeneca e Sanofi e viene somministrato con una singola dose. Il farmaco nei mesi scorsi è stato anche al centro di un piccolo caso: inizialmente era stato escluso dal sistema sanitario nazionale per alcune regioni. Ora invece la somministrazione è gratuita in tutta la penisola.

La campagna inizialmente riguarderà tutti i bambini che nasceranno a partire da novembre e quelli nati nei 100 giorni precedenti l’inizio della campagna. Verranno coinvolti anche i pazienti fragili con meno di due anni di età. La prima campagna durerà sei mesi: dopo verrà valutata un’estensione in base alle risorse disponibili.

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