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È morto il primo destinatario di rene di maiale geneticamente modificato: dall’intervento erano passati due mesi

Richard “Rick” Slayman era stato il primo uomo a ricevere un rene di maiale geneticamente modificato. Dopo due settimane era stato dimesso dal Massachusetts General Hospital, dove era stato operato, perché in buone condizioni di salute. I medici si sono detti profondamente addolorati dalla notizia, ma hanno aggiunto di non avere chiare indicazioni sul possibile collegamento tra la morte dell’uomo e l’intervento.
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È morto il primo destinatario di un trapianto di rene di maiale geneticamente modificato dopo circa due mesi dall'intervento subito al Massachusetts General Hospital di Boston. Si chiamava Richard Slayman e aveva 62 anni. Secondo quanto riferito dall'agenzia Associated Press, la notizia della sua morte è stata data sabato 11 maggio 2024 dalla famiglia e dall'ospedale che aveva seguito il suo caso.

Richard "Rick" Slayman era stato operato a marzo 2024 e solo dopo due settimane era stato dimesso perché in buone condizioni di salute. L'uomo aveva deciso di sottoporsi all'intervento perché affetto da una malattia renale terminale e aveva già subito un trapianto di rene umano poi rivelatosi inefficace.

Com'è morto il primo paziente di rene di maiale trapiantato

Ancora non abbiamo molti dettagli sulle cause della sua morte. Il Massachusetts General Hospital ha diffuso una nota in cui si è detto "profondamente rattristato" per la scomparsa di Slayman, ma ha aggiunto di non avere nessuna indicazione sul possibile collegamento tra la sua morte e il trapianto.

Nella dichiarazione con cui hanno comunicato la morte di Slayman, i familiari hanno ancora una volta ringraziato i medici per aver regalato loro "altre settimane con Rick" (così era chiamato Slayman da chi lo conosceva). Hanno anche raccontato che Slayman aveva deciso di sottoporsi all'intervento anche per dare una speranza per tutte le persone che hanno bisogno di un trapianto e "la sua speranza e il suo ottimismo – hanno detto – dureranno per sempre".

Lo xenotrapianto, unico nel suo genere, era stato approvato dalla FDA alla fine dello scorso febbraio ed è stato eseguito il 16 marzo. Prima di questo caso ci sono stati altri casi di trapianto di rene da maiale a uomo, ma solo in persone cerebralmente morte. Slayman è stata la prima persona cerebralmente viva a sottoporsi alla procedura.

Il primo paziente a ricevere un rene di maiale geneticamente modificato

Dopo l'intervento, durato quattro ore, gli stessi medici avevano spiegato che l'uomo si stava riprendendo e che l'operazione eseguita costituiva un risultato una prima volta storica nel settore degli xenotrapianti, ovvero quel tipo di trapianti che si avvale di tessuti o organi di una specie diversa da quella di appartenenza del ricevente. Il team che ha eseguito il trapianto si aspettava che il rene sarebbe durato due anni. 

L'organo che ha ricevuto Slayman era stato prelevato da un maiale geneticamente modificato, attraverso la rivoluzionaria tecnica di editing genetico, CRISPR-Cas9. Questo passaggio puntava a rendere il più possibile sicuro e compatibile il trapianto per il paziente.

Nelle sue ultime dichiarazioni, Slayman aveva raccontato di essere molto grato ai medici per il loro lavoro, non solo per sé stesso ma anche per quanti come lui avrebbero potuto beneficiare in futuro di questo intervento all'avanguardia.

La storia di Slayman

Slayman era già stato sottoposto a un trapianto di rene da un donatore umano nel dicembre 2018, a causa di una malattia renale per cui si era sottoposto a dialisi per sette anni. Tutuvia, dopo circa cinque anni dall'intervento il rene aveva iniziato a dare problemi, tanto da costringere Slayman a riprendere la dialisi nel 2023.

Non avendo più altre opzioni, l’uomo ha accettato il trapianto di rene da un maiale geneticamente modificato, anche per aiutare chi come lui ha bisogno di ricevere un organo, ma in attesa di riceverlo. In base ai dati dell'United Network for Organ Sharing (UNOS) negli Stati Uniti più di 100.000 persone sono in attesa di un organo per il trapianto e ogni giorno 17 persone muoiono perché non riescono a ottenere l'organo di cui necessitano in tempo.

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