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Due pesticidi dietro il preoccupante crollo degli spermatozoi: in 50 anni l’uomo ne ha perso il 51%

Dagli anni ’70 la concentrazione degli spermatozoi si è dimezzata, passando da 101,2 milioni a 49 milioni per millilitro di sperma. Un nuovo studio ha trovato una forte associazione tra il calo e l’esposizione a due classi di insetticidi.
A cura di Andrea Centini
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Secondo un nuovo studio i pesticidi potrebbero essere i principali responsabili del drammatico calo degli spermatozoi registrato negli uomini nell'ultimo mezzo secolo. A partire dagli anni '70 ad oggi, infatti, come evidenziato da una ricerca della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York, la concentrazione degli spermatozoi negli uomini non sterili si è ridotta addirittura del 51 percento, passando da 101,2 milioni a 49 milioni per millilitro di sperma. Il valore è ancora considerato nel range della norma, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tuttavia il tasso di diminuzione è di circa l'1,1 percento all'anno; di questo passo potremmo raggiungere la sterilità entro il 2060, con possibili rischi per l'intera specie umana. I ricercatori ritengono che i fattori coinvolti in questo crollo sono molteplici, spaziando dall'inquinamento atmosferico agli insalubri stili di vita moderni, ma il nuovo studio ha evidenziato una forte associazione con gli insetticidi, già responsabili di altri impatti su salute e biodiversità.

A condurre l'indagine un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi della George Mason University, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Bouvé College of Health Sciences della Northeastern University di Boston, della George Washington University e del Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell'Istituto Ramazzini di Bologna. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Melissa J. Perry, a capo del College di Salute Pubblica dell'ateneo di Fairfax, in Virginia, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio di revisione (una revisione sistematica) di 25 studi epidemiologici pubblicati nell'ultimo mezzo secolo, fino a metà agosto del 2022. Sono stati estrapolati da database scientifici (come PubMed e Scopus), database governativi (come Science.gov) e cinque portali web di organizzazioni non governative. L'obiettivo era cercare un'associazione statistica significativa tra l'esposizione ai pesticidi e il calo della qualità dello sperma.

Dalla revisione dei risultati, tale associazione è emersa con forza. Più nello specifico, il crollo nella concentrazione degli spermatozoi risulta legato all'esposizione a due specifiche classi di pesticidi: gli organofosfati e gli N-metil carbammati. I due composti chimici, pur basandosi su una struttura molecolare differente, hanno il medesimo principio d'azione, ovvero inibiscono l'attività della colinesterasi, un enzima responsabile della degradazione del neurotrasmettitore acetilcolina. Oltre a essere letali per gli insetti, possono avere effetti molto negativi sull'ambiente e sulla salute umana, determinando intossicazioni con sintomi respiratori e gastrointestinali. Ora è emerso anche l'impatto sulla qualità dello sperma, sebbene il meccanismo d'azione in grado di intaccarla deve essere indagato a fondo dagli esperti.

“Capire come gli insetticidi influenzano la concentrazione dello sperma negli esseri umani è fondamentale data la loro ubiquità nell’ambiente e i rischi riproduttivi documentati. Gli insetticidi rappresentano una preoccupazione per la salute pubblica e per tutti gli uomini, che sono esposti principalmente attraverso il consumo di cibo e acqua contaminati”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Lauren Ellis, coautrice dello studio. “Questa revisione è la revisione più completa fino ad oggi, valutando più di 25 anni di ricerca sulla fertilità maschile e sulla salute riproduttiva. Le prove disponibili sono arrivate al punto che dobbiamo intraprendere azioni normative per ridurre l’esposizione agli insetticidi”, le ha fatto eco la professoressa Perry.

Un recente studio condotto in Svizzera ha trovato una robusta associazione anche con l'utilizzo dello smartphone. È molto probabile che più fattori dell'era moderna stiano concorrendo a questo effetto sulla salute riproduttiva, rendendo sempre più prezioso un maggior rispetto dell'ambiente e della natura. I dettagli dello studio “Adult Organophosphate and Carbamate Insecticide Exposure and Sperm Concentration: A Systematic Review and Meta-Analysis of the Epidemiological Evidence” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives (EHP).

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