Drammatico calo del ghiaccio in Groenlandia: la calotta glaciale è destinata a sparire
La quasi totalità dei ghiacciai della Groenlandia ha subito una significativa riduzione negli ultimi decenni, a causa dell'impatto sempre più drammatico della crisi climatica. Ma il ritiro e l'assottigliamento della calotta glaciale dell'isola – appartenente al Regno di Danimarca – sono sensibilmente peggiori di quanto stimato fino ad oggi. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, infatti, dal 1985 al 2022 i ghiacciai della Groenlandia (definita dagli esperti con l'acronimo di GrIS) hanno perso 5.000 chilometri quadrati di superficie, con un margine di errore di più o meno 72 chilometri quadrati. Ciò equivale a circa 1.000 gigatonnellate (mille miliardi di tonnellate) di ghiaccio. È una quantità mostruosa, superiore del 20 percento rispetto a quanto calcolato in precedenza.
A determinare che lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia è molto peggiore del previsto è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA presso il California Institute of Technology (CALTECH), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dei Moss Landing Marine Laboratories dell'Università Statale di San José e del Joint Institute for Regional Earth System Science and Engineering dell'Università della California. I ricercatori, coordinati dal professor Chad A. Greene, glaciologo della NASA, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato oltre 236.000 immagini satellitari delle porzioni terminali dei ghiacciai dell'isola, raccolte negli ultimi 40 anni. L'analisi è stata condotta col supporto dell'intelligenza artificiale per affinare l'elaborazione dei dati.
Come indicato, dal 1985 al 2022 i ghiacciai dell'isola hanno perduto una massa enorme, esattamente parsi a 1.034 gigatonnellate con un margine di errore di più o meno 120 gigatonnellate. A preoccupare gli esperti non è solo la massa perduta, ma anche l'estensione complessiva, che si è ridotta di circa 5.000 chilometri quadrati. La riduzione dell'estensione determina un conseguente crollo dell'albedo, cioè della capacità della superficie terrestre di riflettere i raggi solari. L'acqua marina e la terraferma hanno un albedo decisamente più bassa rispetto candido manto ghiacciato e assorbono calore, catalizzando a loro volta il processo di scioglimento dei ghiacciai. Non c'è da stupirsi che nelle giornate più drammatiche, come tra il 15 e il 17 luglio del 2022, i ghiacciai della Groenlandia hanno perduto ben 6 miliardi di tonnellate d'acqua in ciascun giorno, mentre martedì 27 luglio 2021 i miliardi di tonnellate perdute sono sono stati 8,5 (una quantità tale da ricoprire l'intera Florida con 5 centimetri d'acqua).
Recenti studi indicano che l'Artico si sta riscaldando quattro volte più velocemente rispetto al resto del pianeta e l'estate 2023 – come del resto l'intero anno – è stata la più calda di sempre. La temperatura media del pianeta è stata di quasi 1,5 °C più elevata rispetto all'epoca preindustriale, catalizzando ulteriormente lo scioglimento dei ghiacciai. Secondo un recente studio dell'Università Statale dell'Ohio la calotta glaciale della Groenlandia è ormai destinata a sparire, qualunque cosa faremo per contenere le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e di altri gas climalteranti, principale volano del riscaldamento globale. Gli esperti prevedono che se tutto il ghiaccio dell'isola dovesse sciogliersi il livello del mare si innalzerebbe di ben 7 metri. Il fatto che lo scioglimento sia peggiore di quanto stimato fino ad oggi dimostra che la crisi climatica sta colpendo ancora più duramente e l'impatto a livello globale rischia di essere catastrofico. I dettagli della ricerca “Ubiquitous acceleration in Greenland Ice Sheet calving from 1985 to 2022” sono stati pubblicati su Nature.