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Dove potrebbe cadere l’asteroide 2024 YR4 secondo i primi calcoli: tre ipotesi possibili

I ricercatori dell’International Asteroid Warning Network (IAWN) hanno indicato le aree della Terra che potrebbero essere colpite dall’asteroide 2024 YR4. Al momento il sasso spaziale ha 1 probabilità su 45 di colpire il nostro pianeta il 22 dicembre 2032. I risultati dei calcoli preliminari.
A cura di Andrea Centini
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Secondo i calcoli preliminari della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), al momento l'asteroide 2024 YR4 scoperto alla fine di dicembre dello scorso anno ha 1 probabilità su 45 di colpire la Terra il 22 dicembre del 2032, ciò significa il 2,2 percento di possibilità di impatto. Il rischio è praticamente raddoppiato negli ultimi giorni, dopo che gli scienziati hanno condotto ulteriori analisi orbitali del sasso spaziale, che ha un diametro stimato compreso tra i 40 e i 100 metri. A causa delle sue dimensioni e della probabilità di collisione superiori all'1 percento, all'asteroide è stato assegnato un punteggio di 3 sulla scala di Torino: ciò lo rende al momento il corpo celeste più minaccioso per la Terra di cui siamo a conoscenza. Fortunatamente si tratta di calcoli iniziali e molto probabilmente, in futuro, il rischio di collisione verrà del tutto scongiurato e dunque portato a zero, un po' come avvenne con Apophis 99942.

Alla luce dei rischi, comunque, l'oggetto deve essere attentamente monitorato dagli esperti; il problema delle attuali analisi orbitali risiede nel fatto che 2024 YR4 è un asteroide relativamente piccolo, che in questo momento si sta allontanando dalla Terra in linea retta verso Marte, dopo aver “salutato” il nostro pianeta alla fine di dicembre (passaggio che ha permesso agli esperti dell'Osservatorio di La Sauce in Cile di scoprirlo). L'oggetto ha un'orbita fortemente ellittica e dopo aver fatto “visita” al Pianeta Rosso e Giove nei prossimi anni, tornerà nei pressi della Terra (perigeo) solo nel 2028. Fino a maggio 2025 gli scienziati proveranno ad effettuare ulteriori analisi attraverso il potentissimo Very Large Telescope (VLT) – anch'esso sito in Cile – e con l'avveniristico Telescopio Spaziale James Webb, ciò nonostante è possibile che si riesca a calcolare definitivamente il rischio di impatto (o a scongiurarlo) solo quando l'oggetto si riavvicinerà al nostro pianeta, nel 2028 appunto.

Dove può cadere l'asteroide 2024 YR4 sulla Terra

I ricercatori non hanno solo calcolato le probabilità di impatto, ma hanno anche un'idea preliminare su dove il sasso spaziale potrebbe cadere nel caso in cui dovesse davvero intercettare la Terra nel 2032. A indicare le aree interessate è un documento dell'International Asteroid Warning Network (IAWN) presieduto dalla NASA, che assieme allo Space Mission Planning Advisory Group (SMPAG) coordinato dall'ESA rappresenta la task force attivata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) per gestire il potenziale pericolo di 2024 YR4. Gli esperti si stanno riunendo non solo per determinare meglio le orbite dell'oggetto, ma anche per pianificare i prossimi passi nel caso in cui dovesse puntarci realmente. Ad esempio, come indicato a Fanpage.it dal professor Fabio Ferrari, docente di Sistemi aerospaziali presso il Politecnico di Milano, la comunità sta ha già preparato dei concept per 2024 YR4. Ha fatto riferimento alla missione DART della NASA con cui è stato deviato l'asteroide Dimorphos grazie all'impatto cinetico di una sonda (una dimostrazione di difesa planetaria) e alla missione Ramses per Apophis. Probabilmente, in caso di rischio concreto, si tenterebbe proprio la deviazione dell'asteroide colpendolo a tutta velocità con una sonda. Ma torniamo ai calcoli orbitali dello IAWN. Dove potrebbe cadere 2024 YR4?

Attualmente, per quanto concerne le terre emerse, si pensa che l'asteroide possa colpire il Sud America settentrionale, parte dell'Africa centrale e l'Asia meridionale, in particolar modo l'India. Quindi ci sono tre continenti potenzialmente coinvolti. Chiaramente vi sono anche ampie zone oceaniche e marine interessate, come l'Oceano Pacifico orientale, l'Oceano Atlantico e il Mar Arabico. Siamo "fortunatamente" innanzi a un cosiddetto “killer di città” e non a un “killer di pianeti”, come l'asteroide che fece estinguere i dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa. In caso di impatto non ci sarebbero stravolgimenti climatici globali (inverno da impatto) ed estinzioni di massa, ma danni locali catastrofici.

Come spiegato all'AFP dall'astronomo Bruce Betts della Planetary Society, se l'asteroide centrasse Parigi, Londra o New York “sostanzialmente si distruggerebbe l'intera città e parte dei suoi dintorni”. Abbiamo calcolato i danni dell'impatto attraverso apposite simulazioni: qui trovate i risultati. Nel caso in cui dovesse centrare il mare, chiaramente, in caso di impatto non distante dalla costa potrebbe generare uno tsunami devastante, pertanto non vanno sottovalutate nemmeno le traiettorie marine. Ribadiamo comunque che siamo innanzi a indagini preliminari e in futuro il rischio potrebbe essere scongiurato del tutto, così come potrebbero cambiare le aree potenzialmente coinvolte dall'eventuale collisione. Non resta che attendere le ulteriori analisi orbitali sul sasso spaziale.

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