Doppio trapianto di polmone a ex fumatore con macchina salvavita soprannominata “Polmoni in scatola”
Daniel Evans-Smith, un quarantanovenne di Northampton, è la prima persona del Regno Unito a essere stata sottoposta a un duplice trapianto di polmone attraverso un innovativo macchinario, curiosamente soprannominato “polmoni in una scatola”. Si tratta del sistema XPStm della società svedese Xvivo Perfusion, fondata come “Xvivo Transplantation Systems AB” alla fine degli anni '90 dal medico Magnus Nilsson e specializzata proprio nel progettare dispositivi medici in grado di mantenere gli organi al di fuori del corpo umano in vista di un trapianto. Ma non solo. Gli ultimi macchinari come XPStm possono addirittura migliorarli. La macchina impiegata nel Regno Unito è infatti in grado di rendere utilizzabili polmoni considerati “marginalmente accettabili” o “marginalmente inaccettabili” per essere trapiantati. In parole semplici, rende disponibili un maggior numero di organi da destinare ai pazienti bisognosi, molti dei quali costretti ad attendere tempi lunghissimi a causa delle interminabili liste d'attesa. In tanti purtroppo perdono la vita mentre aspettano organi compatibili. Grazie a dispositivi come questo è dunque possibile salvare più vite.
La storia di Daniel Evans-Smith è stata raccontata dal Royal Papworth Hospital NHS Foundation Trust di Cambridge, l'unico centro del Regno Unito in cui viene impiegata una tecnica chiamata perfusione polmonare ex vivo (EVLP), che è alla base del sistema XPStm di Xvivo Perfusion. Non a caso si tratta dell'ospedale in cui viene eseguito il maggiori numero di trapianti di polmone del Paese e quello con le liste d'attesa più brevi, oltre a essere quello col miglior tasso di successo. Ad oggi sono stati eseguiti quattro interventi di EVLP, ma il quarantanovenne, ex fumatore, come indicato è stato il primo ad aver beneficiato di organi trattati con la macchina “polmoni in una scatola” (lungs in a box). Il nome è legato alla curiosa cupola in cui vengono inseriti gli organi respiratori prelevati dal donatore, dove vengono sottoposti a una serie di procedure in grado di mantenerli come se si trovassero all'interno di un corpo umano e, possibilmente, migliorarli dal punto di vista della qualità e della funzionalità in vista del trapianto.
Ma cosa fa di preciso il sistema XPStm? La piattaforma EVLP è in grado di garantire una perfusione stabile dei polmoni fino a circa sei ore, simulando il flusso di sangue che il sistema cardiovascolare pompa attraverso gli organi permettendo lo scambio di ossigeno e anidride carbonica negli alveoli. Oltre alla perfusione, la macchina garantisce anche la ventilazione, con i polmoni che si gonfiano e sgonfiano come nella normale respirazione umana. Nel frattempo viene anche somministrato un fluido nutriente e rigenerativo che ripristina la funzionalità e l'efficienza polmonare, in alcuni casi migliorando la qualità di organi considerati altrimenti non trapiantabili. Gli organi posti in questa scatola, dopo la consueta conservazione nel ghiaccio, vengono attentamente monitorati attraverso molteplici parametri (il sistema XPStm consente anche raggi X, TAC e monitoraggio del peso). Se dopo tre ore di perfusione i dati risultano buoni, i polmoni vengono prelevati e trapiantati a strettissimo giro al paziente ricevente.
Come spiegato dal Royal Papworth Hospital il signor Evans-Smith era ricoverato in ospedale ed era in lista d'attesa per organi compatibili; stava per essere dimesso e sottoposto a cure palliative a causa della gravità della sua condizione, quando arrivò la comunicazione della potenziale disponibilità di due polmoni per il trapianto. L'uomo era stato a lungo fumatore ma aveva smesso 12 anni prima dell'intervento. Ciò nonostante aveva sviluppato una grave broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che ha continuato a peggiore. Le sue condizioni di salute sono precipitate tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024, quando ha subito cinque collassi polmonari consecutivi. È stato così ricoverato e seguito presso il Royal Papworth Hospital, ma come indicato solo attraverso un duplice trapianto doppio di polmone sarebbe stato possibile salvargli la vita. Così è stato grazie alla generosità del donatore e al macchinario di XVIVO.