Dopo la carne sintetica arriva il “latte senza mucche”: sarà prodotto in Danimarca
Dopo la carne sintetica, sul mercato sta per sbarcare il latte fatto senza mucche: il nuovo sostituto sarà prodotto dall’azienda israeliana Remilk e non avrà nulla a che vedere con le alternative al latte di origine animale, come le bevande a base di soia, di avena o alla mandorla, pur essendo identico al suo omologo tradizionale ma privo di lattosio, colesterolo e ormoni.
L’annuncio del via libera arriva dagli Stati Uniti, dove Remilk ha ottenuto lo status di GRAS (generalmente riconosciuto come sicuro) in conformità con i requisiti della Food and Drug Administration (FDA), il che segna l’ingresso del sostituto del latte sul mercato statunitense. Lo status di GRAS indica che Remilk è stato considerato sicuro per il consumo umano in alimenti e bevande e, come tale, può essere impiegato in una varietà di prodotti lattiero-caseari comuni, come gelati, yogurt e formaggi, inclusi i latticini.
La produzione avverrà in un mega-stabilimento di oltre 200mila metri quadrati in via di costruzione in Danimarca, a Kalundborg, dove l’azienda stima di produrre proteine del latte in volumi equivalenti a 50.000 mucche ogni anno. “L’approvazione normativa negli Stati Uniti rappresenta un’altra pietra miliare importante per il nostro team e una grande notizia per produttori e consumatori che cercano prodotti lattiero-caseari non animali – ha affermato Aviv Wolff , CEO e co-fondatore di Remilk – . Stiamo lavorando diligentemente con le autorità di regolamentazione di tutto il mondo per essere in grado di offrire prodotti realizzati con Remilk ai consumatori di altri Paesi”.
Remilk, il latte fatto senza mucche
“Un vero caseificio, ma senza mucche”. È questo lo slogan di Remilk che nell’ambito del progetto danese Symbiosis – un piano per la realizzazione di un ecosistema industriale pioneristico, in cui i sottoprodotti di un’azienda diventano risorse per un’altra – sarà la prima azienda al mondo a produrre su larga scala proteine del latte non animali da utilizzare nei prodotti lattiero-caseari tradizionalmente realizzati con latte di mucca.
La produzione si basa sulla cosiddetta fermentazione di precisione, un processo attraverso cui è possibile produrre proteine analoghe a quelle contenute nel latte di mucca attraverso l’impiego di lieviti opportunamente modificati. “In poche parole – spiega il team di Remilk – copiamo il gene responsabile della produzione delle proteine del latte nelle mucche e lo inseriamo nel lievito (della stessa famiglia dei lieviti di birra e di panetteria che conosciamo) in modo che agisca come un manuale, insegnando al lievito come produrre la nostra proteina in modo altamente efficiente”.
Una volta posto nei fermentatori, dove si moltiplica rapidamente, il lievito inizia a dunque a produrre “vere proteine del latte, identiche a quelle prodotte dalle mucche, che sono i mattoni fondamentali del caseificio tradizionale che conosciamo e amiamo – proseguono da Remilk – . Queste preziose proteine vengono poi combinate con buone vitamine, minerali, grassi e zuccheri non animali (quindi senza colesterolo o lattosio) per produrre qualsiasi tipo di latticino”.
Come il latte tradizionale
L’azienda afferma che i suoi prodotti sono “indistinguibili” dai prodotti lattiero-caseari tradizionali, come accertato in uno studio in doppio cieco condotto per verificare la risposta dei consumatori al latte e ai formaggi Remilk. “I risultati ci hanno sbalordito, dimostrando che i nostri prodotti caseari hanno lo stesso gusto, consistenza, elasticità, morbidezza e gustosità dei tradizionali, ma senza lattosio, colesterolo, ormoni e antibiotici”.
Con il vantaggio non solo di poter soddisfare le esigenze dietetiche dei consumatori ma anche di aprire la strada allo sviluppo di un’industria lattiero-casearia che sia più sostenibile e non distruttiva per il nostro pianeta. “Eliminare la necessità di animali nel nostro sistema alimentare è l’unico modo per soddisfare la crescente domanda – ha affermato Wolff – . Intendiamo aumentare enormemente le nostre capacità per produrre latticini nutrienti, deliziosi e convenienti che manderanno le mucche in prepensionamento”.
In tal senso, Wolff ha indicato che la commercializzazione dei prodotti Remilk negli Stati Uniti sarà il primo passo verso l’ingresso in numerosi mercati internazionali: “Stiamo lavorando diligentemente con le autorità di regolamentazione di tutto il mondo […] e crediamo fermamente che i primi regolatori ad adattare i processi di approvazione ai sistemi di produzione proteica alternativi saranno quelli che trarranno maggior beneficio dalla disponibilità di una fornitura stabile e affidabile di alimenti nutrienti, convenienti e sostenibili nei loro Paesi”.
Il prossimo obiettivo di Remilk è quello di iniziare a commercializzare le proteine nell’industria alimentare mondiale nei prossimi trimestri, dopo aver superato l’iter di approvazione normativa per la vendita in Europa e Israele.