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Dispositivo rivoluzionario può ridurre del 90% gli squali catturati per errore con le reti da pesca

Il dispositivo SharkGuard ha dimostrato di ridurre del 91 percento le catture accidentali di verdesche nel Mediterraneo. Dovrebbe essere commercializzato dal 2024.
A cura di Andrea Centini
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Credit: FishTek Marine
Credit: FishTek Marine

Una società specializzata in tecnologie per prevenire le catture accidentali durante la pesca, come ad esempio quelle di specie protette o non interessanti dal punto di vista commerciale, ha sviluppato un rivoluzionario dispositivo in grado di salvare la vita a tantissimi squali. Secondo i risultati di uno studio pubblicato su Current Biology e citato dal Guardian, infatti, questo gadget elettronico può abbattere di oltre il 90 percento le catture accidentali – “bycatch” – di squali e razze, entrambi appartenenti al gruppo tassonomico dei condroitti (i pesci cartilaginei). Si tratta di un dato estremamente significativo, tenendo presente che molte specie di squali sono a rischio estinzione, con popolazioni portate sull'orlo del collasso proprio a causa della pesca, intenzionale o accidentale.

Il dispositivo in questione si chiama SharkGuard ed è stato sviluppato da Fishtek Marine, una società di Dartington (Inghilterra) fondata dai due fratelli Ben e Pete Kibel che unisce ingegneria e scienze per ridurre l'impatto dell'uomo sulla natura e rendere la pesca più sostenibile. Lo strumento, in parole molto semplici, è un cilindro azzurro con due batterie che emette un impulso elettronico ogni due secondi, un segnale in grado di stimolare le ampolle di Lorenzini, speciali organi sensoriali presenti sul "muso" degli squali e delle razze. Tale segnale risulta repellente per gli animali che vengono così allontanati dagli attrezzi da pesca, come ad esempio di un palangaro. Ciascuno SharkGuard viene montato sulla lenza nei pressi dell'amo, scongiurando così le catture accidentali.

L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) stima che ogni anno vengano uccisi dai 63 ai 273 milioni di squali in tutto il mondo, un numero enorme che ha decimato le popolazioni. In solo mezzo secolo c'è stato un crollo del 70 percento nel numero complessivo di squali, con diverse specie portate sull'orlo dell'estinzione. Moltissimi esemplari muoiono per la barbara pratica dello spinnamento (shark-finning), che comporta il taglio delle pinne e il rilascio in mare del pesce agonizzante, condannato a morire per soffocamento o predato da altri animali. “Molte popolazioni di squali e razze stanno diminuendo a causa della pesca eccessiva, in particolare specie oceaniche come la verdesca e le razze pelagiche che vengono comunemente catturate con palangari in tutto il mondo”, ha dichiarato il professor Phil Doherty del Center for Ecology and Conservation dell'Università di Exeter, primo autore dello studio. “C'è un urgente bisogno di ridurre le catture accidentali, che non solo uccidono milioni di squali e razze ogni anno, ma costano anche tempo e denaro ai pescatori”, ha aggiunto lo scienziato.

Credit: FishTek Marine
Credit: FishTek Marine

La ricerca condotta con lo SharkGuard nel Mar Mediterraneo ha dimostrato che il dispositivo, opportunamente montato sull'attrezzatura da pesca commerciale, è in grado ad abbattere del 91 percento le catture occidentali delle verdesche e del 71 percento delle razze pelagiche. I risultati sono molto incoraggianti, ma dovranno essere condotte altre indagini per determinarne la piena efficacia. “Sta riducendo le catture di verdesca e di pastinaca pelagica, quindi possiamo essere abbastanza fiduciosi per queste specie, ma deve essere progettato caso per caso per garantire che sia adatto allo scopo”, ha dichiarato al Guardian il professor Doherty, docente di scienze della conservazione marina presso l'ateneo inglese.

Secondo Pete Kibel lo SharkGuard dovrebbe diventare disponibile in commercio entro un paio di anni. “Sono fiducioso che otterremo tra il 70 perento e il 95 percento [di riduzione] delle specie di squali pelagici in pericolo di estinzione che stiamo cercando di conservare”, ha spiegato l'imprenditore scienziato. Ma ci sono alcuni lavori da fare sul dispositivo. Lo studio, ad esempio, ha evidenziato che ha ridotto anche le catture di tonni, un dato che ovviamente non piace ai pescatori. La ragione secondo FishTek risiede nel maggior peso delle lenze, che avrebbe cambiato la profondità degli ami. Per questo progetteranno un nuovo dispositivo più leggero che possa garantire gli stessi risultati in termini di squali e razze salvate.

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