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Disastro aereo in Kazakistan, l’ipotesi del missile e i tracciati anomali: la spiegazione dell’esperto

Nel giorno di Natale un Embraer 190 dell’Azerbaigian Airlines si è schiantato in Kazakistan, molto distante dall’aeroporto di destinazione iniziale. Secondo alcune indiscrezioni sarebbe stato scambiato per un drone ucraino e abbattuto da un missile russo. Fanpage.it ha contattato il Comandante e Vicepresidente ANPAC Danilo Recine per un commento sulle ipotesi e le anomalie relative al tragico schianto.
Intervista a Danilo Recine
Comandante e Vicepresidente ANPAC, Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile
A cura di Andrea Centini
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Il 25 dicembre 2024 un aereo di linea dell'Azerbaigian Airlines, un Embraer 190, è precipitato su un campo nei pressi della città di Aktau, in Kazakistan, durante un disperato tentativo di atterraggio di emergenza da parte dei piloti. L'impatto col terreno è stato catastrofico e il velivolo, partito da Baku e diretto a Grozny, in Cecenia, si è spezzato in due. La parte anteriore dell'aereo è esplosa e dunque è andata distrutta nello schianto, mentre quella posteriore è rimasta praticamente integra grazie al distacco. Circa 30 passeggeri sono miracolosamente sopravvissuti all'incidente. Entrambi i piloti sono deceduti nello schianto, come dichiarato dalla compagnia aerea azera, ma ci sono superstiti tra gli assistenti di volo.

Le dinamiche esatte dell'incidente sono ancora avvolte nel mistero, tuttavia secondo alcune testimonianze e indiscrezioni l'aereo sarebbe stato abbattuto da un missile lanciato dalla contraerea russa. Inizialmente si era parlato dell'esplosione di una bombola di ossigeno, di dirottamento o di un bird strike, l'impatto con uno stormo di uccelli, tuttavia il 26 dicembre forni governative azere hanno confermato a Euronews che il disastro, che ha provocato la morte di 38 persone, sarebbe stato causato proprio da un missile terra-aria russo. Una fonte azera al corrente delle indagini preliminari ha indicato alla Reuters che il sistema di contraerea coinvolto nell'abbattimento sarebbe un Pantsir-S, basato su una batteria di 12 missili terra-aria e due cannoni automatizzati.

Stando a queste fonti e alle dichiarazioni di un funzionario statunitense rimasto anonimo, l'aereo di linea sarebbe stato scambiato per un drone ucraino durante una "attività di droni" lanciati da Kiev verso la Cecenia. L'aereo avrebbe cambiato aeroporto di destinazione a causa di questa attività bellica e non avrebbe ottenuto l'autorizzazione all'atterraggio sugli aeroporti precedenti. Stando ad altre fonti, tuttavia, il volo J2-8243 non sarebbe arrivato a Grozny per la presenza di una forte nebbia che impediva un atterraggio in sicurezza.

Al momento non ci sono conferme ufficiali su quanto accaduto; ciò che è certo è che sulla parte posteriore dell'aereo rimasta integra sono presenti evidenti fori generati da un impatto proveniente dall'esterno. Ciò suggerisce che possano davvero essere stati provocati dall'esplosione di un missile di contraerea, che non colpisce direttamente il bersaglio ma esplode nei suoi pressi, inondandolo di frammenti al fine di causare quanti più danni possibili. Per comprendere meglio cosa possa essere accaduto all'Embraer 190 sulla base alle informazioni disponibili e dei video dell'incidente, Fanpage.it ha contattato Danilo Recine, Comandante e Vicepresidente ANPAC, Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile. Ecco cosa ci ha raccontato.

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Comandante Recine, in base a ciò che si evince dai video e dalle indiscrezioni di stampa, si è fatto un'idea sulla dinamica che ha portato allo schianto dell'Embraer 190 in Kazakistan?

Partendo dai fatti abbastanza evidenti che conosciamo, il primo è che ci sono evidenti colpi o segni che indicano che l'aereo sia stato colpito. Ora da chi e con quale tipo di apparato bellico non ci è dato sapere, ma probabilmente verrà fuori. Però sicuramente l'aereo è stato colpito. Immaginiamo sia questa la causa che ha creato poi l'incidente finale. Lo ha creato evidentemente da una condotta dell'aereo ormai degradata. Dai video interni dei passeggeri si vedono dei fori, le maschere di ossigeno fuoriuscite. Potrebbe essere intervenuta una depressurizzazione, quindi questi colpi che ha ricevuto l'aereo possono aver colpito diversi tipi di apparecchiature e impianti nell'aereo che hanno reso molto difficile – se non quasi impossibile – la condotta dell'aeroplano. Il quale essendo un aereo moderno sicuramente è basato su sistemi di computer, che come si può ben immaginare gestiscono una parte degli impianti e della strumentazione.

Anche il tracciato dell'aereo presenta evidenti anomalie, cosa può dirci al riguardo?

Si può fare poco affidamento sui percorsi dei tracciati radar che vengono divulgati dalla stessa applicazione conosciuta come flight radar. Lasciano il tempo che trovano perché in questo momento in alcuni Paesi e zone di copertura satellitare ci sono anche condizioni belliche. Oltre alla non copertura c'è addirittura l'invio di segnali sbagliati. Si fa del jamming per disturbare questo tipo di segnali. Quindi le rotte che vengono trasmesse a terra potrebbero non essere attendibili. Detto ciò abbiamo le ultime immagini reali prima dell'impatto dell'aereo, si vede l'aereo con un assetto inusuale per una fase di atterraggio, quindi evidentemente i piloti in quel momento lì non sono più riusciti a controllarlo. Dalle immagini che si vedono il carrello di atterraggio è esteso, quindi si immagina verosimilmente che fosse un tentativo di atterraggio. Evidentemente non sono riusciti a farlo e questo è chiaro.

Il tempo meteorologico nell'aeroporto in cui hanno provato ad atterrare era buono – perlomeno da quello che si vede – tranne il vento, ma non può essere un evento che può aver causato un impatto del genere. Questo è quello che noi sappiamo. Poi sappiamo anche che la cosiddetta scatola nera, che nera non è ma è arancione, è stata recuperata e quella registra tutti i dati veri dell'aereo. Vede anche gli impianti danneggiati. Poi probabilmente potrebbe essere recuperato anche il cockpit voice recorder, il registratore che noi abbiamo nella cabina di pilotaggio. E lì ovviamente ci sono delle informazioni in più su quello che i piloti si sono detti o hanno detto. Di solito completano il puzzle in modo abbastanza chiaro. Da quello che leggiamo è probabile che possa essere recuperato.

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Purtroppo i piloti non sono sopravvissuti, ma sono sopravvissuti quattro assistenti di volo. Ora sicuramente non sono piloti e non sono dei tecnici, ma fanno parte dell'equipaggio ed è probabile che dalle loro testimonianze gli investigatori potranno avere delle informazioni importanti, attendibili e reali. Perché in quei minuti di volo, che non sono stati pochissimi, anche i piloti hanno avuto uno scambio di informazioni. Questo sicuramente sarà un altro elemento. Questo ovviamente aggiungerà informazioni alla commissione di investigazione che, almeno come previsto dalle norme mondiali e aeronautiche, dovrà comprendere sicuramente esperti del Paese a cui appartiene l'operatore e tecnici del costruttore dell'aereo, quindi in questo caso brasiliani dell'Embraer. Questo è previsto in ogni incidente affinché ci sia un'analisi più oggettiva possibile.

Si è parlato anche dell'esplosione di una bombola di ossigeno a bordo. L'aereo avrebbe deviato dalla sua destinazione finale (Grozny in Cecenia) però non sarebbe stato autorizzato all'atterraggio in altri aeroporti perché in quel momento ci sarebbe stata una serie di attacchi dell'Ucraina con droni. Pare che a quel punto l'aereo sia stato scambiato per un drone nemico e abbattuto presumibilmente con un missile. Cosa ne pensa?

Missile o non missile l'aereo è stato colpito in diverse parti, i fori sono molto grandi. Quello che lei dice potrebbe essere vero, non so quali siano le fonti, ma a noi risulta che invece l'aereo non è atterrato negli aeroporti precedenti per motivi meteorologici. Stava procedendo verso un aeroporto alternato prima di essere colpito.

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Ci sarebbero testimonianze diverse; c'è chi dice che vi fosse nebbia negli aeroporti precedenti, oppure che tali aeroporti fossero chiusi per via di questi attacchi con droni.

Nebbia e nuvolosità bassa è un qualcosa che negli aeroporti precedenti l'aereo ha trovato e quindi non è riuscito ad atterrare. Poi in ogni aeroporto l'atterraggio per motivi meteorologici, di visibilità o nuvolosità, dipende non solo dall'aereo, ma molto spesso anche dalle apparecchiature che abbiamo a terra. A seconda di che procedura noi possiamo fare, si può atterrare – faccio un esempio – con 100 metri di visibilità oppure ce ne vogliono almeno 500. Dipende dall'aeroporto, dalla strumentazione di terra, e dal sistema di atterraggio che ha. Comunque in quel caso per motivi meteo loro stavano procedendo verso un aeroporto alternato. Quello che lei ha detto prima sicuramente collima ed è una storia interessante perché si parla di droni e l'aereo è stato scambiato per drone quindi abbattuto. È una bella storiella però non so se sia vera. Non ho elementi tecnici per dirlo.

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Sembra che il governo azero e un funzionario degli Stati Uniti abbiano confermato questa narrazione, mentre la Russia smentisce. È chiaro che nel contesto bellico attuale c'è propaganda e quindi non abbiamo certezze. Lei che idea si è fatto?

Questo esula dalla mia analisi. Alcuni siti che riportano il bollettino meteo del momento degli aeroporti indicano che la deviazione sia stata a causa meteorologica. Dopodiché ciò che è successo mi sembra che non possa essere ascrivibile a un fattore meteorologico, bensì all'essere colpito da qualcosa. Non sono un esperto, ma mi viene da dire che l'esplosione di una bombola di ossigeno non possa provocare questi buchi esterni che sembrano essere fatti dall'esterno verso l'interno. Io penso che siamo di fronte a un caso del genere e che di conseguenza ha causato la quasi impossibilità del governo dell'aeroplano da parte del pilota. Perché immagino abbia avuto danni a diversi sistemi. Noi ne abbiamo diversi ridondanti, ma di solito le avarie sono dovute all'impianto stesso, sono avarie da poter prevedere. Quelle dovute all'attacco di un missile della contraerea sono ben poco “ponderabili”, diciamo. Quindi io penso che i piloti si siano trovati di fronte a una condizione di quasi ingovernabilità dell'aereo dal punto di vista della aerodinamico. L'aereo ha subito quell'assetto finale che abbiamo visto, una situazione da cui non è riuscito a recuperare. Mi riferisco all'ultima fase, poco prima dell'impatto. Grazie a Dio ci sono stati molti sopravvissuti perché la parte della coda nell'impatto è quella che ha assorbito meno ed è rimasta quasi intera.

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I fori del presunto missile sono presenti sulla coda, cosa ne pensa?

Quella è la parte che noi abbiamo visto ancora intera. Ma se ci fossero anche in quella anteriore non lo sappiamo. Non so se ci sono altre immagini. L'aereo ha impattato con il muso inizialmente, con la prua e inclinato. Quindi quella è la parte che si è disintegrata ed è esplosa. Da dopo le ali in poi, per un motivo cinetico, si è spezzato ed evidentemente è rimasto intero. I colpi su quella parte ci sono dappertutto. Mi viene da immaginare che probabilmente anche su quella che si è distrutta ce ne potessero essere.

Pare che l'aereo sia scomparso per 1 ora e 42 minuti dai segnali. È una situazione legata sempre al jamming della zona bellica?

Le faccio un esempio. Ci sono aerei che fanno operazioni regolari di linea che decollano e atterrano da A a B, ma se lei va a vedere il tracciato di quell'aereo in quel giorno le dice che è decollato da A ed è atterrato a C, invece è atterrato a B. Questo problema dei tracciati appare anche sulle applicazioni più conosciute. Ovviamente sono tracciati che vengono da dati che trasmette lo stesso aereo. Se l'aereo in quel momento ha un sistema disturbato o che non sta funzionando bene – noi ovviamente ne usiamo altri – il sistema manda a terra dei valori falsati, diversi e sbagliati. Su quello sicuramente non ci possiamo fare affidamento. Di fatto avrà avuto per quel tempo prima dell'impatto degli assetti di volo non regolari, questo sicuramente.

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