Dengue, in Argentina scatta l’emergenza sanitaria: epidemia collegata a El Niño e crisi clima
Il forte aumento dei casi di dengue negli ultimi mesi ha fatto scattare l’emergenza sanitaria in Argentina, dove le autorità hanno registrato oltre 135mila infezioni e 68 morti nel corso del 2023. La misura è stata annunciata dal Ministero della Salute argentino, che ha decretato l’emergenza “per rinforzare le misure di protezione ed evitare la diffusione del virus” che, come noto, si trasmette attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente del genere Aedes.
La malattia, conosciuta come anche come febbre dengue, per l’improvviso aumento della temperatura corporea che caratterizza l’infezione, può essere acquisita anche tramite una singola puntura e non si diffonde in modo diretto tra gli esseri umani (se non per trasmissione materna e tramite emoderivati, donazioni di organi e trasfusioni). Nei casi più gravi, l’infezione può causare emorragie interne e portare alla morte.
In Argentina, per la prima volta, i casi di dengue sono stati registrati durante tutto l’anno, senza interruzioni durante i mesi più freddi, probabilmente per cambiamenti nel comportamento e nei tempi di riproduzione delle zanzare che si ritiene possano essere legati alla crisi climatica e all’influenza di El Niño, che hanno hanno provocato un aumento delle temperature e alluvioni ricorrenti nel corso 2023.
La preoccupante situazione nel Paese sudamericano sottolinea inoltre l’entità della sfida globale nella lotta alle malattie infettive trasmesse da vettori. Solo quest’anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato oltre 5 milioni di casi e 5.000 decessi nel mondo, rilevando un aumento significativo nella prevalenza della malattia . In modo allarmante, la maggior parte di questi casi è stata riscontrata in regioni precedentemente non colpite dalla malattia, indicando uno spostamento nell’impronta geografica della dengue.
Epidemia di dengue in Argentina legata a cambiamenti climatici e El Niño
La preoccupante diffusione della dengue in Argentina è collegata alla maggiore proliferazione delle zanzare che sono vettore dell’infezione. La dengue si trasmette infatti attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente del genere Aedes, come la zanzara Aedes aegepti, conosciuta anche come zanzara della febbre gialla, originaria dell’Africa ma ormai diffusa nelle regioni tropicali e sub-tropicali temperate di tutto il mondo. L’infezione può trasmessa anche da altre specie, come Aedes albopictus, la zanzara tigre originaria del sud-est asiatico e ormai stabilmente presente anche in Europa, Italia inclusa.
Uno degli aspetti più preoccupanti dell’epidemia in corso in Argentina è che il 93% dei casi di dengue è “autoctono”, dunque non importato da persone che hanno contratto l’infezione in regioni tropicali dove la malattia è endemica. Ciò indica che il virus si sta diffondendo a livello locale, rappresentando una significativa minaccia per la salute pubblica. Secondo gli esperti, gli effetti del cambiamento climatico sono uno dei maggior fattori di rischio dietro l’aumento di casi, per l’aumento della temperatura media che crea le condizioni ideali affinché le zanzare che trasmettono l’infezione possano riprodursi e moltiplicare.
Come indicato, a gravare ulteriormente anche il fenomeno climatico de El Niño associato all’incremento delle temperature dell’Oceano Pacifico equatoriale che. in Argentina, ha importanti ripercussioni sia durante l’inverno che nel corso dell’estate. Negli ultimi mesi, in particolare, l’influenza del El Niño ha favorito l’aumento delle temperature e l’instaurarsi di condizioni di forte umidità, permettendo ai vettori di adattarsi all’ambiente e aumentare di conseguenza il rischio di malattia.
I sintomi della febbre dengue
In genere, la maggior parte delle persone che contrae la dengue, manifesta una serie di sintomi dopo un periodo di incubazione di 4-7 giorni. I primi e più comuni sono:
- febbre alta (40°C/104°F)
- forte mal di testa
- dolore dietro gli occhi
- dolori muscolari e articolari
- nausea
- vomito
- ghiandole gonfie
- eruzione cutanea
I dati mostrano però che 1 persona su 20 può sviluppare la forma grave della malattia, generalmente associata a una seconda infezione da parte di un diverso ceppo del virus della dengue – nel mondo sono stati individuati quattro sierotipi, Denv-1, Denv-2, Denv-3 e Denv-4, oltre un quinto (Denv-5) ricondotto a un focolaio di dengue rilevato in Malesia nel 2007.
In caso di forme gravi di dengue, oltre ai sintomi iniziali, la malattia può progredire in dengue emorragica, spesso dopo che la febbre è scomparsa. I sintomi della dengue grave comprendono:
- forte dolore addominale
- vomito persistente
- respirazione rapida
- gengive o naso sanguinanti
- fatica
- irrequietezza
- sangue nel vomito o nelle feci
- sensazione di forte sete
- pelle pallida e fredda
- debolezza
Come si cura la dengue e vaccini per la prevenzione
La maggior parte dei casi di dengue può essere trattata con antidolorifici e antipiretici, volti a ridurre i sintomi dell’infezione. Contro la malattia non esiste tuttavia un trattamento specifico, per cui per le persone che sviluppano la forma grave è spesso necessario il ricovero in ospedale.
Per ridurre il rischio di contrarre la dengue, occorre evitare di essere punti dalle zanzare, ricorrendo a repellenti per zanzare, all’uso di zanzariere in casa e utilizzando abiti che coprano quanto più possibile il corpo.
Per la prevenzione della malattia, sono in fase di valutazione diversi candidati vaccini e, ad oggi, in alcuni Paesi (Italia inclusa) è stato approvato un vaccino tetravalente contro la dengue, chiamato Qdenga, che contiene versioni attenuate (indebolite) dei quattro principali sierotipi del virus della dengue. Il vaccino viene somministrato tramite iniezione e consiste in due dosi che vengono inoculate a distanza di tre mesi e “insegnano” al sistema immunitario a riconoscere il virus e produrre molti più anticorpi in caso di infezione. Un altra opzione è rappresentata dal vaccino Dengvaxia, la cui somministrazione è raccomandato solo nei soggetti con evidenza di pregressa infezione da dengue.