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Dai movimenti della testa si può capire se una persona è psicopatica, secondo uno studio

Un team di ricerca statunitense ha determinato che le persone con una personalità psicopatica tendono a muovere la testa in un certo modo. Ecco cosa è stato scoperto da un’indagine condotta in un carcere.
A cura di Andrea Centini
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Potrebbe sembrare assurdo, ma le persone con una personalità psicopatica possono essere “individuate” dal modo in cui muovono la testa, o meglio, da come non la muovono. Uno studio, infatti, ha determinato che le persone che ottengono punteggi più alti di psicopatia nei test appositi sono predisposte a muovere meno la testa. D'altro canto, la tendenza a muoverla spesso all'interno di un certo intervallo (rispetto alla posizione naturale) è associata a bassi punteggi di psicopatia. Poiché gli psicopatici sono portati a nascondere i propri comportamenti antisociali, secondo gli esperti lo studio del linguaggio del corpo può essere uno strumento prezioso per rilevare orientamenti della personalità da parte degli specialisti. Chiaramente non basta monitorare il movimento della testa di qualcuno per definirlo psicopatico o meno (per ipotesi, potrebbe semplicemente avere dei problemi al collo).

A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Università del New Mexico, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del The Mind Research Network di Albuquerque, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Chicago e dell'Università del Texas Settentrionale. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Samantha N. Rodriguez, docente presso il Dipartimento di Psicologia dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver filmato oltre 200 donne detenute in carcere mentre erano coinvolte in speciali interviste cliniche videoregistrate, tecnicamente conosciute come Psychopathy Checklist – Revised (o PCL-R). Durante le sessioni le partecipanti sono state sottoposte a questionari standardizzati ad hoc per determinare quanto fosse psicopatica la loro personalità.

È interessante notare che lo studio ha visto il coinvolgimento di sole donne, poiché era già noto per gli uomini che la psicopatia fosse "associata a modelli unici di comunicazione non verbale", come spiegato dalla professoressa Rodriguez e colleghi nell'abstract dello studio. Fra i segnali sibillini ci sono proprio i movimenti limitati della testa (più “fissa e focalizzata”), ma anche una tendenza superiore a gesticolare con le mani, come emerso dallo studio “An Examination of the Communication Styles Associated with Psychopathy and Their Influence on Observer Impressions” e più frequente apertura e chiusura delle palpebre, come evidenziato dalla ricerca “In the blink of an eye: Quantitative blink dynamics predict deceptive personality traits in forensic interviews”. Il team di ricerca era interessato a sapere se gli stessi risultati potessero essere rilevati anche nel genere femminile.

Attraverso un apposito algoritmo, durante le interviste cliniche gli scienziati hanno costantemente monitorato il movimento della testa delle 213 donne coinvolte. Incrociando i dati raccolti hanno determinato che quelle che avevano i punteggi più elevati in psicopatia tendevano a restare più ferme con la testa, con movimenti minimi per tempi più lunghi. In media le partecipanti hanno passato quasi la metà dell'intervista con movimenti della testa in un range definito “moderato”, distaccato dalla posizione media / neutra della testa; le psicopatiche, d'altro canto, avevano un range minimo di movimento rispetto alla suddetta posizione. “Lo studio attuale estende l’analisi degli studi sul comportamento non verbale negli uomini alle donne ed evidenzia come gli individui con tratti psicopatici elevati dimostrano comportamenti non verbali unici rispetto agli individui che ottengono punteggi bassi nei tratti psicopatici”, scrivono gli autori dello studio.

Ricordiamo che la psicopatia fa parte della tetrade oscura (assieme a narcisismo, machiavellismo e sadismo) ed è un tratto della personalità associato a comportamenti egoistici e antisociali, legati alla mancanza di empatia nei confronti di chi soffre, irresponsabilità e incapacità di provare rimorso per azioni che danneggiano il prossimo e vanno a proprio vantaggio. I dettagli della ricerca “Automated patterns of head dynamics are associated with psychopathic traits in incarcerated women” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences.

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