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Creati batteri che “dipingono” bersagli sui tumori e aiutano a distruggerli: speranze per una cura

Un team di ricerca americano ha creato batteri (probiotici) in grado di contrassegnare i tumori, agevolando l’attacco e la distruzione da parte delle cellule T legate alla tecnica CAR-T. La scoperta potrebbe rivoluzionare la lotta contro tumori solidi diffusi e letali, come il cancro al seno e al colon-retto.
A cura di Andrea Centini
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Cellule CAR-T attaccano cellule maligne del cancro al seno contrassegnate dai batteri. Credit: Rosa Vincent and Thomas Savage
Cellule CAR-T attaccano cellule maligne del cancro al seno contrassegnate dai batteri. Credit: Rosa Vincent and Thomas Savage

I ricercatori hanno creato dei batteri in grado di “dipingere” dei veri e propri bersagli sui tumori, favorendo l'attacco da parte delle cellule T e la distruzione della massa tumorale. La scoperta potrebbe dare un preziosissimo contributo alla lotta al cancro, in particolar modo contro i tumori solidi, che non rispondono bene all'innovativa tecnica CAR-T come le leucemie e i linfomi. Grazie a questi batteri, in parole semplici, anche i tumori solidi diventano facilmente aggredibili da questa terapia, basata su cellule T (o linfociti T) ingegnerizzate in laboratorio e reinfuse per colpire con efficacia e precisione chirurgica le neoplasie del sangue e simili.

A sviluppare i batteri in grado di contrassegnare i tumori solidi e favorire l'attacco e la distruzione da parte delle cellule T è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati del Dipartimento di Ingegneria Biomedica dell'Università Columbia di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Immunologia e Microbiologia del Vagelos College. I ricercatori, coordinati dal professor Tal Danino, docente di ingegneria biomedica presso l'ateneo newyorchese, hanno sviluppato una piattaforma ad hoc che genera batteri probiotici in grado di colonizzare i tumori, lasciando su di essi bersagli che favoriscono l'attacco da parte delle cellule della CAR-T.

Il motivo per cui questa tecnica non è considerata molto efficace contro i tumori solidi risiede nel fatto che questi ultimi esprimono una serie di antigeni spesso condivisi con quelli delle cellule sane, a differenza di ciò che avviene con i linfomi e le leucemie. Per questo motivo non è favorevole "armare" linfociti T che potrebbero attaccare ed eliminare anche cellule in salute. Ma grazie alla scoperta degli scienziati di New York è possibile contrassegnare i tumori con una sorta di "faro" che indirizza con precisione l'assalto delle cellule T.

“La nostra piattaforma probiotica consente alle cellule CAR-T di attaccare un'ampia gamma di tipi di tumore. Le tradizionali terapie CAR-T si basano sul targeting degli antigeni tumorali naturali. Questo è il primo esempio di accoppiamento di cellule T ingegnerizzate con batteri ingegnerizzati per fornire antigeni sintetici in modo sicuro, sistemico ed efficace ai tumori solidi. Ciò potrebbe avere un impatto significativo sul trattamento di molti tumori”, ha dichiarato i professor Danino in un comunicato stampa. “Nel complesso, la nostra piattaforma ProCAR rappresenta una nuova strategia per migliorare l’efficacia della terapia con cellule CAR-T nei tumori solidi. Anche se siamo ancora nella fase di ricerca, ciò potrebbe aprire nuove strade per la terapia del cancro”, ha chiosato l'esperto.

Nella CAR-T tradizionale i medici estraggono le cellule T da campioni di sangue, vengono isolate e modificate (ingegnerizzate) con un vettore virale che inserisce nel loro DNA un gene che codifica per un recettore chimerico (CAR). Questo processo migliora la "caccia" alle cellule maligne. Le cellule ottenute vengono fatte moltiplicare e quando raggiungono una concentrazione sufficiente reinfuse nel paziente, dove possono essere efficaci per molti anni contro le neoplasie del sangue. Come indicato, nei tumori solidi non si possono impiegare facilmente per via della presenza di antigeni tumorali condivisi con quelli delle cellule sane. Ma grazie al lavoro di Danino e colleghi questo ostacolo potrà essere aggirato, proprio perché i tumori solidi vengono indicati come nemici da questi batteri. Potenzialmente hanno messo a punto una terapia CAR-T universale. Sottolineiamo che la ricerca è ancora nelle fasi iniziali ma ci sono buone speranze che possa portare a terapie efficaci contro tumori solidi diffusi e letali, come quello al seno e al colon retto. I dettagli della ricerca “Probiotic-guided CAR-T cells for solid tumor targeting” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science.

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