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Covid 19

Covid, variante Eris dominante o influenza? Come riconoscere i sintomi delle diverse infezioni

In Italia, attualmente, oltre a Eris e altre varianti di Omicron, stanno circolando anche i nuovi virus influenzali, che appartengono prevalentemente al tipo A: distinguere le diverse infezioni dai soli sintomi è però difficile, perché nelle fasi iniziali presentano segni clinici molto simili, ma la presenza di forte mal di gola e tosse persistente possono essere un chiaro segnale di Covid.
A cura di Valeria Aiello
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Il Covid ma anche i virus dell’influenza che, con l’arrivo dell’autunno 2023, hanno ripreso a circolare in Italia, causano infezioni molto contagiose, che in entrambi i casi colpiscono le vie respiratorie. Distinguerle dai soli sintomi è quindi difficile, perché Covid e influenza presentano segni clinici molto simili, specialmente nelle fasi iniziali della malattia. Ci sono però alcuni segnali che possono essere un indicatore di Covid e aiutarci a capire se abbiamo a che fare con una delle diverse varianti del coronavirus o con uno dei nuovi ceppi di influenza.

Attualmente, secondo gli ultimi dati disponibili, i casi di Covid che si verificano nel nostro Paese sono legati prevalentemente a varianti ricombinanti di Omicron riconducibili a XBB, e in particolare alla variante di interesse EG.5 (conosciuta anche come Eris) mentre, per quanto riguarda i virus influenzali, questi appartengono prevalentemente al tipo A. In ogni caso, questi agenti virali si trasmettono da una persona all’altra principalmente attraverso le goccioline respiratorie (droplets), sebbene abbiano un periodo di incubazione (il tempo che trascorre tra l’esposizione al virus e il momento in cui compaiono i primi sintomi) diverso.

I sintomi di Covid e influenza più comuni

In caso di influenza, i sintomi compaiono generalmente dopo un breve periodo di incubazione, che va da 1 a 4 giorni dal contatto con una persona infetta. I più comuni includono:

  • Febbre
  • Stanchezza
  • Tosse
  • Mal di gola
  • Raffreddore
  • Dolori muscolari e articolari

In caso invece di Covid, i sintomi dell’infezione si manifestano generalmente dopo un periodo di incubazione leggermente più lungo, che può variare dai 2 ai 7 giorni dopo l’esposizione. I sintomi più comuni (tutte le varianti) sono simili a quelli dell’influenza:

  • Febbre
  • Tosse
  • Raffreddore
  • Stanchezza
  • Mal di testa
  • Mal di gola
  • Difficoltà respiratorie;
  • Perdita del gusto e dell’olfatto (ageusia e anosmia);
  • Sintomi gastrointestinali come vomito, diarrea, dolori addominali.

Come distinguere il Covid dall’influenza: Eris e altre varianti

Anche se nelle fasi iniziali i sintomi di Covid e influenza possono essere molto simili, con la diffusione delle diverse varianti Omicron, tra cui Eris (EG.5) e i suoi diversi sotto-lignaggi, ad oggi predominanti in Italia, i sintomi delle infezioni da Sars-Cov-2 riguardano principalmente disturbi delle vie respiratorie superiori. A differenza dell’influenza, questi possono però presentarsi in maniera più severa.

In altre parole, la presenza di mal di gola molto forte e tosse persistente possono essere un chiaro segnale di Covid. Al contrario, altri sintomi, come la febbre, sono segni di Covid che, in caso di infezione da Eris e sotto-varianti, sono diventati meno frequenti, così come la mancanza di respiro e la perdita dell’olfatto.

In ogni caso, per una diagnosi certa, si può eseguire il test del tampone, ormai è ampiamente disponibile nelle farmacie e para-farmacie (anche nella versione rapida fai-da-te). Sono disponibili anche i tamponi combinati, in grado di rilevare contemporaneamente la positività sia a Sars-Cov-2 sia ai virus dell’influenza.

Attenzione alle nuove varianti emergenti

Oltre alla variante Eris, in Italia circolano molte altre varianti, di cui alcune hanno mostrato una rapida crescita nelle ultime settimane. Tra queste, secondo gli ultimi dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), c’è la nuova variante denominata HK.3, un lignaggio che si è ulteriormente evoluto da Eris, rilevato per la prima volta in Tailandia e che si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo.

Percentuale (%) delle principali varianti di Sars-Cov-2 per settimana di campionamento (periodo dal 25 settembre al 29 ottobre 2023 dati aggiornati al 6 novembre 2023) / Credit: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità
Percentuale (%) delle principali varianti di Sars-Cov-2 per settimana di campionamento (periodo dal 25 settembre al 29 ottobre 2023 dati aggiornati al 6 novembre 2023) / Credit: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità

La caratteristica della variante HK.3 è la presenza di una specifica mutazione a livello della proteina Spike (S:L455F) che si aggiunge alla mutazione S:F456L, per cui questa versione virale fa parte delle varianti chiamate FLip. Secondo gli studiosi, queste due mutazioni (presenti anche nelle varianti JG.3, JF.1 e GK.3) conferirebbero “un vantaggio di crescita”, il che significa che si diffondono con più facilità nella popolazione.

Un’altra variante a cui prestare attenzione, e che potrebbe diffondersi ulteriormente prima di Natale, è chiamata HV.1, ritenuta “più trasmissibile” e più “immuno-evasiva” dei ceppi precedenti. Attualmente dominante negli Stati Uniti e in Canada, dove ha scavalcato la variante Eris, sembra maggiormente associata a un sintomo di Covid riscontrato più frequentemente nelle prime fasi della pandemia, chiamato lingua Covid e caratterizzato da gonfiore e infiammazione della lingua, che in alcuni casi può mostrare chiazze biancastre e una superficie più irregolare. Altri sintomi della lingua Covid comprendono sensazione di bruciore, perdita del gusto e un certo grado di intorpidimento.

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