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Covid, cos’è la nuova variante XEC e quali sono i sintomi a cui fare attenzione

La nuova variante XEC del coronavirus potrebbe diventare quella dominante: identificata in Germania, è già diffusa in Danimarca, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti e molti altri Paesi. Secondo gli esperti presenta nuove mutazioni che le conferiscono un vantaggio di trasmissione, anche se i vaccini dovrebbero comunque aiutare a prevenire i casi gravi.
A cura di Valeria Aiello
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Un test fai-da-te per il Covid risultato positivo / Photo Credit: iStock
Un test fai-da-te per il Covid risultato positivo / Photo Credit: iStock

Una nuova variante del coronavirus, chiamata ufficialmente XEC, potrebbe presto diventare quella dominante, perché presenta nuove mutazioni in grado di conferire al virus un vantaggio in termini di trasmissione rispetto alle varianti precedenti. Dovrebbe quindi scalzare le varianti Flirt e FluQe più contagiose, tra cui le sottovarianti KP.3.1.1* che hanno caratterizzato l’ondata estiva di Covid.

La nuova variante XEC è stata identificata per la prima volta in Germania nel mese di giugno, dove attualmente è in forte crescita, così come in Danimarca, Olanda e Regno Unito. Segnalazioni di casi di Covid legati alla nuova variante sono in aumento anche negli Stati Uniti e in Canada. “XEC sta sicuramente prendendo il comando... Sembra proprio che questa sia la prossima variante” ha affermato sui social il dott. Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, in California – . Ci vorranno alcune settimane perché inizi a causare una vera e propria ondata, ma ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo”.

Cosa sappiamo della nuova variante XEC

La nuova variante XEC del coronavirus Sars-Cov-2 è una nuova forma ricombinante del virus, ovvero un mix di due varianti della famiglia Omicron: la variante KS.1.1 (FliRT) e la variante KP.3.3 (FluQe).

Le mutazioni di XEC, hanno osservato gli esperti, sembrano conferire un vantaggio di crescita alla nuova variante, dunque una maggiore trasmissibilità rispetto alle precedenti forme virali che hanno caratterizzato la situazione epidemiologica degli ultimi mesi.

Pur essendo una forma ricombinante, a livello della proteina Spike la variante XEC non ha tuttavia acquisito la mutazione R346T di KS.1.1 (una delle due mutazioni caratteristiche – F456L e R346T – che valsero alla variante KS.1.1 il soprannome di FliRT) ma potrebbe trarre il suo vantaggio da un’insolita mutazione, T22N, in combinazione con le mutazioni acquisite da KP.3.3, tra cui Q493E.

Al momento, XEC non è ancora una variante predominante, ma la sua crescente diffusione ha attirato l’attenzione degli esperti, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, dove sono in arrivo le stagioni più fredde.

Attualmente, oltre alla Germania, dove è stata inizialmente identificata, la nuova variante XEC è stata segnalata anche in altri paesi europei, inclusa l’Olanda, dove si è rapidamente diffusa. Casi di variante XEC sono in forte crescita anche in Danimarca e segnalati nel Regno Unito, Stati Uniti e Canada.

In Italia, gli ultimi dati del monitoraggio varianti relativi al mese di agosto 2024 sono ancora preliminari e non permettono di fare analisi puntuali come quelle di altri paesi: ad ogni modo, i casi sequenziati nell’ultimo mese sembrano non evidenziare la circolazione di questa nuova variante, pur mostrando “ la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, tra cui la crescita dei sequenziamenti attribuibili a KP.3.1.1”.

Quali sono i sintomi della nuova variante XEC

I sintomi di Covid causati dall’infezione da nuova variante XEC sono simili a quelli provocati dalle precedenti varianti, tra cui:

  • febbre,
  • mal di gola,
  • mal di testa,
  • tosse,
  • dolori muscolari.

Attualmente non ci sono infatti indicazioni di una maggiore severità dell’infezione, mentre resta ancora da capire quale sarà la protezione conferita dai nuovi vaccini di Moderna e Pfizer, progettati contro la variante KP.2 che ha preceduto KP.3.1.1, per cui non perfettamente adattati alla nuova variante appena emersa. “Sono comunque più allineati alle nuove varianti rispetto alle formulazioni rilasciate un anno fa” che avevano come bersaglio la variante XBB.1.5, hanno evidenziato gli esperti, suggerendo che “conferiranno un certo livello di protezione contro XEC”.

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