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Coste USA invase da milioni di “strane” creature marine: cos’è la Velella velella

Negli Stati Uniti si stanno spiaggiando milioni di animali marini dall’aspetto particolare, simile a quello di una barchetta blu. Ecco di cosa si tratta e perché si sta verificando questo fenomeno.
A cura di Andrea Centini
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Barchette di San Pietro (Velella velella) spiaggiate. Credit: Oregon Coast Aquarium / X
Barchette di San Pietro (Velella velella) spiaggiate. Credit: Oregon Coast Aquarium / X

Numerose spiagge lungo la costa occidentale degli Stati Uniti sono state invase da milioni di organismi marini, un evento che ha suscitato curiosità, perplessità e anche un po' di preoccupazione. I video e le immagini di queste distese di animali arenati, di un colore bluastro e traslucido, hanno immediatamente fatto il giro dei social network diventando virali, spingendo in molti a chiedersi di cosa si trattasse. Possiamo subito confermare che non siamo innanzi a nulla di alieno o misterioso, come lasciato intendere da alcuni titoli sensazionalistici. Quelle spiaggiate sono infatti delle comunissime barchette di San Pietro, uno dei tanti nomi con cui è conosciuta la Velella velella, un idrozoo a distribuzione cosmopolita – vive praticamente in ogni oceano e mare del pianeta – molto diffuso anche nel Mar Mediterraneo.

Gli spiaggiamenti di massa di queste creature non sono affatto inconsueti, in particolar modo in primavera, ma ci sono anni in cui le concentrazioni di animali sono particolarmente abbondanti, come in questo 2024. In base a quanto emerso dallo studio “Long-term patterns of mass stranding of the colonial cnidarian Velella velella: influence of environmental forcing”, pubblicato dalla dottoressa Julia Parrish dell'Università di Washington e da altri due biologi marini su Inter-Research Science Publisher, gli spiaggiamenti più massivi sembrerebbero avvenire dopo inverni particolarmente caldi. È quello che abbiamo vissuto è stato il più “rovente” della storia, a causa di una combinazione tra cambiamento climatico – che sta aumentando le temperature degli oceani in modo spaventoso – e l'impatto del fenomeno conosciuto come El Niño.

I ricercatori hanno trovato una correlazione anche con il mare mosso. “Negli inverni davvero tempestosi con onde molto alte sostenute per più giorni, come negli eventi di tempesta, quelle colonie che sono solo piccole e stanno appena iniziando a svilupparsi verranno distrutte. Ma in un inverno più mite, avranno maggiori possibilità di sopravvivenza, lasciando in crescita più colonie verso la fine dell’inverno”, ha dichiarato al Guardian la dottoressa Parrish. Da qui le maggiori probabilità di spiaggiamenti di massa in primavera, come quelli che si stanno registrando dall'Oregon alla California.

Le barchette di San Pietro (o di San Giovanni), conosciute anche come “marinai portati dal vento”, piccole vele, zattere marine e altri nomignoli, sono idrozoi appartenenti all'ordine degli Cnidari che veleggiano sulla superficie del mare aperto, sospinti dai venti grazie alle loro piccole vele trasparenti / bluastre. Da qui il soprannome di barchette e simili. Hanno un piccolo "scheletro" cartilagineo e le dimensioni variano in genere dai 2 ai 4 centimetri. Ciascun organismo, inoltre, non è un singolo individuo, ma un insieme di creature specializzate (colonia), esattamente come avviene nella famigerata (e meravigliosa) caravella portoghese. “La specie conduce vita pelagica ed è caratterizzata da polimorfismo: all’interno della stessa colonia infatti, gli individui differiscono per forma e funzione e pertanto alcuni contribuiscono alla crescita, altri alla riproduzione, altri ancora alla difesa”, spiega l'associazione Mare Vivo.

A differenza della caravella portoghese, i tentacoli urticanti della Velella velella – con i quali cattura piccoli organismi planctonici come larve di pesci, crostacei e altre creature – sono assolutamente innocui per l'uomo. Ciò nonostante si sconsiglia sempre di maneggiare gli animali e soprattutto di portare le dita agli occhi (o su altre mucose) dopo averli toccati. In Italia l'aumento degli spiaggiamenti, soprattutto lungo la costa ligure, è stato associato alla riduzione dell'inquinamento marino, poiché questi organismi sono molto suscettibili e sono buoni indicatori biologici di un mare in salute. Anche il calo delle tartarughe marine – tra i principali predatori assieme al pesce luna – potrebbe essere una delle spiegazioni. Ciò che è certo è che si tratta di creature meravigliose con un ciclo di vita misterioso e affascinante, che spesso si conclude proprio con gli spiaggiamenti di massa che si stanno vivendo negli USA.

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