Cos’è un attacco di panico: come riconoscerlo anche quando non c’è un motivo apparente dietro
"Quando hai un attacco di panico pensi di dover morire, perdi il controllo, hai il battito accelerato, la respirazione, non sai come uscirne, che succede poi". Chi non ha mai avuto un attacco di panico, potrebbe pensare che Paola Guaccero abbia esagerato, quando durante la puntata di Ballando con le stelle del 5 ottobre ha descritto così la sua esperienza con gli attacchi di panico.
In realtà, sperimentare un attacco di panico può avere sintomi fisici e psicologici molto difficili da gestire, che senza gli strumenti necessari per affrontarli potrebbero causare uno stato di totale impotenza e paura proprio come quello descritto dalla conduttrice televisiva. Spesso infatti si tende a confondere uno stato di forte agitazione e ansia con un attacco di panico, ma sebbene quest'ultimo sia un evento spesso associato ai disturbi d'ansia, ha un'intensità che lo rende ben riconoscibile.
Cos'è un attacco di panico
Il Manuale MSD per i pazienti – una fonte autorevole in tema di salute – spiega che un attacco di panico è "un breve periodo di estremo malessere, ansia o paura che si manifesta all’improvviso ed è accompagnato da sintomi fisici e/o emotivi".
Nel suo racconto, Guaccero ha ricordato come da bambina soffrire di attacchi di panico fosse diventato limitante per qualsiasi cosa, anche uscire di casa. "Il problema è che non riesci a vivere, tutto quello che per gli altri è normale, per te non lo è, non riesci ad andare a scuola. Per molto tempo ho pensato di essere diversa". Difatti gli attacchi di panico sono un disturbo abbastanza comune – secondo il Manuale MSD ne soffre almeno l'11% degli adulti – tuttavia solo in alcune persone vengono innescati da situazioni particolari. Ad esempio una persona con una certa fobia può avere un attacco di panico quando si trova davanti all'oggetto scatenante della sua paura. Ma non è sempre così.
Quando si manifesta un attacco di panico
Nelle persone che soffrono di disturbi d'ansia o di altri condizioni psicologiche, tra cui la depressione, l'attacco di panico può manifestarsi anche dal nulla, senza un apparente motivo reale. Tanto è che in un numero ristretto di persone aver avuto uno o più episodi di attacco di panico può innescare una condizione particolare, nota come disturbo di panico: chi lo sviluppa ha una paura ossessiva di avere un attacco di panico quindi modifica le proprie abitudini di vita per evitare qualsiasi situazione che nelle sue convinzioni potrebbe esporla al rischio di avere un attacco di panico.
I sintomi di un attacco di panico
Qualche mese fa in diversi articoli di Fanpage.it abbiamo parlato dell'attacco di panico com'è stato rappresentato in Inside Out 2. Proprio come accade alla protagonista del film d'animazione Disney, un attacco di panico può essere un'esperienza molto dolorosa. In genere, i sintomi durano poco, tra i 5 e i 20 minuti, ma in alcune circostanze – spiega un articolo di fondazione Humanitas – possono durare anche un'ora, in base anche allo stato emotivo che questa esperienza può innescare.
Chi ha un attacco di panico può improvvisamente sperimentare una sensazione di confusione, paura e forte sofferenza, durante la quale si hanno sintomi sia fisici che mentali. Tra quelli mentali ci sono la paura di morire, quella di impazzire, ma anche sensazione di estraniamento e irrealtà, come se si guardasse da fuori il momento che si sta vivendo.
Durante l'attacco di panico questo stato psicologico alterato può causare sintomi fisici, anche molto intensi, come sudorazione, tremore, senso di soffocamento, vampate di calore o brividi, difficoltà a respirare e battito cardiaco accelerato.
Come si curano gli attacchi di panico
Proprio perché l'attacco di panico non è un'invenzione, né tanto meno dipende dalla forza di volontà del soggetto che lo vive, deve essere affrontato e curato da professionisti della salute mentale. Per prima cosa, l'attacco di panico deve essere diagnosticato – spiega il Manuale MSD – attraverso "criteri diagnostici psichiatrici standard".
Dopo la diagnosi, si può passare allo step successivo, ovvero il trattamento. Gli attacchi di panico possono essere trattati in due modi, o in entrambi, in base alle esigenze e al quadro clinico del singolo paziente. Attualmente, la psicoterapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata in grado di aiutare la persona che soffre di attacchi di panico a riconoscere gli schemi di pensiero che li innescano e ad affrontarli, anche avvalendosi – se necessario – di tecniche di rilassamento e respirazione per controllare i sintomi. Gli attacchi di panico possono anche essere trattati attraverso la somministrazione di farmaci antidepressivi o ansiolitici, ma solo dietro prescrizione di uno psichiatra e sotto il monitoraggio di quest'ultimo durante il periodo di assunzione.