Cos’è l’ovaio policistico e perché le donne con questo problema hanno un più alto rischio di suicidio
Le donne con la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), uno dei disordini endocrini più comuni durante l’età fertile, può avere ripercussioni non solo sull’aspetto riproduttivo e quello metabolico, ma anche sulla salute mentale.
Lo suggerisce una nuova ricerca che ha valutato il rischio di suicidio nelle donne che soffrono di questo problema di salute, tenendo conto delle condizione psichiatriche di base e della fascia di età. L’analisi, un ampio studio di coorte che ha coinvolto più di 18.000 donne con questo problema, ha mostrato che la condizione di salute è associata un rischio significativamente maggiore di suicidio, fino a 8,47 volte più elevato rispetto alle donne che non soffrono di questa condizione.
Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è uno dei disordini endocrini più comuni nelle donne in età fertile. La condizione colpisce circa una donna su 10 ed è caratterizzata da disfunzioni ovulatorie, che possono manifestarsi con sintomi come irregolarità del ciclo mestruale (intervallo tra una mestruazione e l’altra superiore ai 35 giorni), segni di iperandrogenismo (elevati livelli di androgeni nel sangue), con conseguente crescita eccessiva di peli, acne, alopecia, e cisti nelle ovaie. In alcuni casi, possono verificarsi anche segni di insulino-resistenza, che si traducono nella difficoltà nel perdere peso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica la sindrome dell’ovaio policistico come una delle principali cause di infertilità.
Perché le donne con la PCOS hanno un maggiore rischio di suicidio
Secondo quanto riporta una nuova ricerca, appena pubblicata sulla rivista Annals of Internal Medicine, le donne con la sindrome dell’ovaio policistico hanno un rischio di suicidio 8,47 volte più elevato rispetto alle donne senza PCOS. Nello specifico, dall’analisi per fascia di età, è emerso che il rischio è significativamente maggiore nelle adolescenti (5,38 volte) e nelle donne sotto i 40 anni (9,15 volte), risultando inferiore (3,75 volte) al di sopra dei 40 anni, ma comunque più elevato rispetto alle donne senza PCOS.
A detta degli autori dello studio, tra i fattori responsabili di questo aumento potrebbero esserci le preoccupazioni sull’impatto della sindrome dell’ovaio policistico, inclusa l’infertilità e i timori per l’aspetto fisico. “Le preoccupazioni relative all’immagine corporea, tra cui l’obesità percepita e l’acne, sono state associate al rischio di suicidio durante l’adolescenza, e questi problemi sono comuni tra gli adolescenti con PCOS” spiegano gli autori dello studio, suggerendo inoltre come il rischio più contenuto, osservato dopo i 40 anni, possa essere collegato a un miglioramento dei sintomi della condizione associato all’età.
Pur non potendo dimostrare il rapporto causa-effetto e non tenere conto di tutti i fattori confondenti, lo studio non è il primo a rilevare un’associazione tra PCOS e suicidio. Ricerche precedenti hanno evidenziato che le donne con PCOS hanno maggiori probabilità di soffrire di depressine e ansia, anche se l’influenza della condizione sulla salute mentale è ancora poco studiata.