Cos’è l’ortosonnia, l’ossessione per il sonno perfetto e quali sono i rischi delle app di monitoraggio
Se la prima cosa che fai quando ti svegli è controllare quanto e come hai dormito sulla tua app di monitoraggio del sonno forse dovresti iniziare a preoccuparti meno della qualità del tuo sonno. Il rischio è quello di peggiorarla, anzi di sviluppare una vera e propria ossessione: l'ortosonnia.
La parola, che fa il calco a "ortoressia", ovvero l'ossessione per l'alimentazione sana, è stata coniata nel 2017 da un gruppo di ricercatori che ne sono occupati in uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine.
Cos'è l'ortosonnia
L'ortosonnia consiste nel bisogno ossessivo di monitorare la qualità del proprio sonno attraverso strumenti di rilevazione come le tante app che possono essere scaricate sullo smartphone. Sebbene non si possa parlare di disturbo medico in sé, questa condizione può portare a stati di ansia, oltre che, paradossalmente, ad aumentare il rischio di peggiorare il proprio sonno.
L'attenzione a questa particolare condizione è cresciuta negli ultimi anni di pari passo al crescente interesse verso le app di "sleep monitoring", ovvero di monitoraggio del sonno. Basta dare un occhio agli store digitale per capire quanto il fenomeno sia diffuso: su Play Store alcune di queste app hanno superato perfino i dieci milioni di download. Secondo un approfondimento del Guardian nel Guardian questo settore vale circa 270 milioni di sterline all'anno.
A cosa servono le app di monitoraggio del sonno
Queste app, che possono essere scaricate sul proprio smartphone o integrate negli smartwatch, possono avere diverse funzioni: le più semplici rilevano le ore di sonno effettive o l'ora media in cui ci si addormenta, le più elaborate possono anche misurare quante volte ci svegliamo durante la notte o il tempo trascorso nelle diverse fasi del sonno e in quella REM, ovvero la fase in cui è più intensa l'attività cerebrale e si verifica il movimento oculare rapido. REM sta infatti per "Rapid Eye Movement".
I rischi dell'ortosonnia
Sebbene gli studi sugli effetti del monitoraggio del sonno siano ancora pochi e limitati, sembra che quest'abitudine, se portata agli eccessi, possa addirittura creare stati d'ansia tali da peggiorare la stessa qualità del sonno.
Come ha spiegate Katie Fischer, una terapista comportamentale del sonno, al Guardian, le persone che hanno un sonno davvero di qualità semplicemente dormono e sanno di aver un buono sonno perché al risveglio si sentono bene. Chi sviluppa l'ortosonnia, invece, diventa ossessionato dall'argomento, quasi come se anche dormire diventasse una performance da migliorare.
Spesso, ad esempio, si rischia di cadere nell'errore di voler dormire necessariamente un certo numero di ore, ma questo, oltre che impossibile da ottenere a comando, può anche rivelarsi inutile o controproducente. Come abbiamo spiegato qui, ogni persona ha un diverso ritmo veglia/sonno. Questo significa che il numero perfetto di ore semplicemente non esiste, anche se sono state fatte delle stime sul range consigliabile.
Perché un sonno di qualità è importante
Questo non significa che preoccuparsi del proprio sonno sia inutile. Sappiamo infatti da diversi studi che i disturbi del sonno, come l'insonnia o la narcolessia, possono avere un impatto molto negativo sulla vita di chi ne è affetto, oltre a costituire un fattore di rischio per diverse condizioni future.
Tuttavia, se si sospetta di avere un problema di questo tipo, l'unica cosa davvero efficace da fare è affidarsi a uno specialista del sonno. Come spiega l'Accademia Italiana di Medicina del Sonno (Aims), da quello che sappiamo le app per monitorare il sonno hanno affidabilità limitata. Anche se potrebbero avere l'effetto positivo di sensibilizzare sull'importanza di un sonno di qualità, ad oggi non possono sostituirsi in alcun modo alla valutazione medica.