video suggerito
video suggerito

Cos’è l’infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha colpito Papa Francesco: sintomi e cura

La Sala Stampa della Santa Sede ha confermato che Papa Francesco è affetto da una infezione polimicrobica a carico delle vie respiratorie. Cos’è questa malattia, quali sono i sintomi, la possibile terapia e i tempi di guarigione.
A cura di Andrea Centini
499 CONDIVISIONI
Papa Francesco
Papa Francesco

Papa Francesco è affetto da un'infezione polimicrobica, ovvero una malattia provocata dalla presenza simultanea di diversi agenti patogeni. Possono essere virus, batteri, funghi e/o parassiti, che contemporaneamente aggrediscono l'organismo di un paziente. Ciò rende il trattamento molto più complesso di una singola infezione. Nel caso specifico del Pontefice l'infezione multipla è stata rilevata a carico delle vie respiratorie. Non a caso lo scorso 14 febbraio era stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma “per alcuni necessari accertamenti diagnostici e per proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite tutt'ora in corso”.

A confermare le condizioni di Papa Francesco è stata la Sala Stampa della Santa Sede con il seguente comunicato: “I risultati degli accertamenti effettuati nei giorni scorsi e nella giornata odierna hanno dimostrato una infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia. Tutti gli accertamenti effettuati sino ad oggi sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata”. Alla luce di queste notizie non sappiamo dunque quando Papa Francesco – 88 anni compiuti lo scorso 17 dicembre – sarà dimesso dal nosocomio. Ma cos'è esattamente un'infezione polimicrobica?

Cos'è un'infezione polimicrobica

Come suggerisce il nome, un'infezione polimicrobica è un'infezione multipla provocata da più agenti patogeni che vengono rilevati contemporaneamente nell'organismo di un paziente. Gli scienziati del Dipartimento di Parodontologia e Dows Institute for Dental Research dell'Università dell'Iowa e dell'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (NIH) degli Stati Uniti spiegano che queste malattie vengono rilevate con frequenza sempre maggiore. Si tratta di “malattie acute e croniche causate da varie combinazioni di virus, batteri, funghi e parassiti”, evidenziano gli esperti. Il professor Christopher E. Taylor e colleghi nel loro articolo “Human polymicrobial infections” pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet sottolineano che generalmente queste malattie si verificano quando uno dei microorganismi patogeni rilevati “genera una nicchia per la colonizzazione di altri microrganismi patogeni”, quando la “presenza di un microrganismo predispone l'ospite alla colonizzazione da parte di altri microrganismi, oppure due o più microrganismi non patogeni insieme causano la malattia”. Nel caso del Pontefice era presente un'infiammazione della mucosa epiteliale che protegge la parete interna dei bronchi (bronchite), che in genere è causata da agenti virali, ma non solo. È possibile che la presenza di un virus possa aver agevolato l'aggressione da parte di altri patogeni rilevati dai tecnici di laboratorio nei tamponi oro-rinofaringei.

Nei casi gravi di COVID-19 (la malattia pandemica provocata dal coronavirus SARS-CoV-2), influenza e altre patologie respiratorie infettive, può ad esempio svilupparsi una polmonite batterica secondaria innescata dall'indebolimento del sistema immunitario dei pazienti. Spesso si tratta di anziani e soggetti fragili. Nel caso di Papa Francesco sappiamo solo che si tratta di un'infezione polimicrobica a carico del sistema respiratorio, forse localizzata solo nei bronchi, alla luce della condizione precedentemente nota. Il professor Taylor e colleghi spiegano che in genere le malattie respiratorie da infenzioni polimcrobiche sono innescate varie tipologie di virus (influenzali, parainfluenzali, virus respiratori sinciziali, adenovirus, morbillo, rinovirus e coronavirus) in combinazioni con i seguenti batteri: Streptococcus pneumoniae (pneumococco), Streptococcus pyogenes (streptococco β-emolitico di gruppo A), Haemophilus influenzae (un cocobacillo Gram negativo), Staphilococcus aureus (stafilococco aureo), Neisseria meningitidis (meningococco), Mycobacterium tuberculosis (il bacillo responsabile della tubercolosi) o Bordetella pertussis (il batterio della pertosse).

Gli esperti spiegano che la presenza di un determinato microrganismo può aprire la strada alla colonizzazione e infezione da parte degli altri patogeni. I virus delle vie respiratorie, in particolar modo, “distruggono l'epitelio respiratorio (aumentando l'adesione batterica), inducono immunosoppressione causando superinfezioni batteriche o regolano positivamente l'espressione di molecole che i batteri usano come recettori”, evidenziano Taylor e colleghi. Spesso per essere rilevati più patogeni contemporaneamente vengono impiegate specifiche analisi metagenomiche sui tamponi dei pazienti.

Quali sono i sintomi delle infezioni polimicrobiche delle vie respiratorie

Tra i principali sintomi di un'infezione polimicrobica a carico dell'apparato respiratorio figurano difficoltà respiratorie o dispnea – che il Papa aveva confermato di avere nei giorni scorsi – respiro sibilante, dolore toracico, febbre, debolezza generale e tosse produttiva, ricca di muco. Dipendono chiaramente dai patogeni coinvolti e dall'entità dell'infezione.

Come si cura un'infezione polimicrobica

A causa della presenza simultanea di più agenti patogeni, un'infezione polimicrobica può essere molto più complicata da trattare rispetto alla malattia provocata da un singolo virus, batterio, fungo o parassita. Questo perché può essere necessario un mix di farmaci (antifungini, antibiotici, antivirali e antiparassitari) più o meno potenti per debellare i diversi microorganismi. Possono essere utilizzati anche gli antibiotici detti “ad ampio spettro” che colpiscono più batteri, spesso impiegati proprio per combattere infezioni polimicrobiche. Vengono somministrati anche quando ancora non si conosce l'agente responsabile di una malattia infettiva. Nel caso in cui nell'infezione polimicrobica fossero coinvolti patogeni resistenti agli antibiotici e ad altri farmaci, la condizione può essere decisamente difficile da combattere.

Per il Pontefice si parla di “quadro complesso” e di “cambio di terapia”; evidentemente c'è stata l'aggiunta di altri antimicrobici per eliminare i diversi patogeni individuati dagli esami di laboratorio, oppure si è passati da farmaci ad ampio spettro a quelli a spettro ristretto, cioè specifici per i microorganismi rilevati. Ricordiamo che gli antibiotici non sono efficaci contro i virus, ma possono essere comunque somministrati per impedire l'insorgenza di infezioni secondarie, come le sopracitate polmoniti che possono emergere nei pazienti Covid o con altre malattie respiratorie. Fortunatamente per il Papa si parla di “umore buono” e alimentazione regolare, ma con la necessità di “assoluto riposo”. Per questo sono stati cancellati diversi impegni, compresa l'udienza generale di mercoledì 19. I tempi di guarigione variano sensibilmente in base ai patogeni coinvolti, alla salute generale del paziente colpito e all'efficienza del suo sistema immunitario, oltre che naturalmente dalla risposta alle terapie.

499 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views