Cos’è l’infezione da tenia del cane che ha colpito un bambino di 11 anni: come capire i sintomi
Un bambino di 11 anni è stato salvato a Torino da una grave infezione parassitaria chiamata echinococcosi cistica o idatidosi, una patologia causata dalle larve della tenia del cane Echinococcus granulosus. Per tenia si intende un gruppo di vermi parassiti appartenenti al Phylum dei Platelminti (i vermi piatti) e alla classe dei Cestodi. È doveroso sottolineare che Echinococcus granulosus non deve essere confusa con le seguenti tre specie di tenia: Taenia solium (tenia del maiale), Taeniarhynchus saginata (tenia del manzo) e Taenia asiatica (tenia asiatica), le cui infezioni vengono generalmente chiamate da “verme solitario”. Queste tenie, che si annidano nell'intestino, sono infatti grandi vermi piatti nastriformi che possono raggiungere anche diversi metri di lunghezza e che hanno come ospite finale l'essere umano. La specie che ha infettato il bimbo, lunga al massimo 9 millimetri nella fase adulta, ha come ospite finale i canidi alla stregua del cane domestico, del lupo e della volpe, mentre l'uomo può essere ospite intermedio della fase larvale. L'echinococcosi cistica, come spiegato dal Ministero della Salute, si contrae ingerendo le uova della tenia del cane, che vengono sparse nell'ambiente attraverso le feci. Ad esempio, ci si può infettare col parassita consumando acqua e verdure contaminate.
Come capire se si ha un’infezione da tenia del cane: i sintomi
A differenza dei cosiddetti vermi solitari, le tenie del cane come Echinococcus granulosus ed Echinococcus multilocularis non occupano l'intestino umano da adulti, ma invadono vari organi e tessuti (fegato, polmoni etc etc) sotto forma di larve (oncosfere). Qui danno luogo alle cisti – grosse lesioni piene di liquidi e a crescita lenta – che sono responsabili dei sintomi della echinococcosi cistica o malattia idatidea. In caso di invasione del fegato, tra i sintomi principali segnalati dagli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari figurano dolore addominale e ittero (pelle e bianco degli occhi ingialliti), a causa ad esempio dell'ostruzione dei dotti biliari. È interessante notare che le cisti iatidee piene di liquido possono apparire come masse palpabili simili a un tumore. Sono possibili anche nausea e vomito, come indicato dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma. Se sono interessati i polmoni, come nel caso del bimbo operato a Torino per ben 10 lunghe ore, l'infezione può manifestarsi con dolore toracico, difficoltà respiratorie ed emottisi (tosse con sangue).
Il pericolo principale è legato alla potenziale rottura delle grandi cisti, che rilasciando liquido pieno di protoscolici altamente infettivi possono innescare una reazione allergica più o meno grave, dall'orticaria fino allo shock anafilattico potenzialmente fatale. In molti casi la condizione può essere asintomatica e non essere rilevata per tutta la vita. In Italia, secondo dati non proprio recentissimi dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), tra il 2002 e il 2006 sono stati registrati 126 casi con un’incidenza media annua di 4,2 casi ogni 100.000 abitanti.
Come viene trasmessa e qual è il ciclo vitale della tenia del cane
Come specificato, l'infezione da tenia del cane avviene principalmente attraverso il contatto con acqua, suolo e alimenti contaminati dalle uova del parassita, che a loro volta vengono liberate nell'ambiente attraverso le feci dei canidi. Come spiegato dai Manuali MSD, è possibile infettarsi col parassita anche toccando la pelliccia degli animali infetti, sulla quale le uova possono persistere per molti mesi. Dopo aver accarezzato un cane che ha riposato su terreno infetto, le uova eventualmente presenti possono infatti essere trasferite dalle mani alla bocca o sugli alimenti, catalizzando il rischio di Echinococcosi cistica.
Il ciclo di vita di Echinococcus granulosus è strettamente legato ai canidi, dove si sviluppa la forma adulta della tenia. L'infezione nel cane, in genere, avviene dopo l'ingestione di interiora di animali infettati, compresi ovini e caprini. Non a caso la echinococcosi cistica è particolarmente diffusa nell'area mediterranea dove si trovano tanti allevamenti con cani da pastore, come ad esempio in Sardegna e Sicilia. In alcune aree rurali, ad esempio, sussiste la pratica di far consumare le viscere degli animai macellati ai cani, contribuendo alla diffusione della patologia. Nell'intestino dei cani infetti le larve maturano fino agli esemplari adulti lunghi diversi millimetri, che si aggrappano alla parete dell'organo attraverso lo scolice (una sorta di testa uncinata). L'ultimo segmento del corpo – una delle tre proglottidi – è ricco di uova che viene rilasciato nell'ambiente attraverso le deiezioni.
Attraverso il ciclo oro-fecale le uova possono finire in numerosi ospiti intermedi come ovini, caprini, bovini, suini e occasionalmente essere umano. I bambini che giocano con i cani risultano particolarmente a rischio. Come spiegato dal Ministero della Salute, una volta ingerite, le uova della tenia del cane si schiudono in oncosfere che contengono la fase larvale del parassita. Queste strutture sono in grado di attraversare la parete intestinale e invadere vari organi, come il fegato (principale bersaglio) e i polmoni, ma anche il cervello e le ossa. Dopo essersi fissate diventano cisti che si accrescono lentamente (anche per anni) prima di poter dare i primi sintomi, che in diverse persone potrebbero non comparire mai.
Diagnosi e cura dell’infestazione da tenia del cane
A seguito della comparsa dei sintomi, i medici possono diagnosticare l'echinococcosi cistica attraverso scansioni addominali (ecografia, tomografia assiale computerizzata e risonanza magnetica) in grado far emergere la presenza delle cisti. Quelle più grandi, invasive e in grado di provocare problemi a causa della loro massa, possono contenere anche più di un litro di liquido. Basti pensare che nell'imaging talvolta può essere difficile distinguerle dai tumori. I Manuali MSD indicano anche la presenza distintiva di una “sabbia idatidea”, un sedimento biancastro causato dal parassita nel liquido cistico. I test sierologici sui campioni dei pazienti sono preziosi per identificare l'agente eziologico responsabile dell'infezione parassitaria.
Per quanto concerne la cura, la procedura in genere prevede resezione chirurgica delle cisti, aspirazione del liquido e trattamento con un farmaco antiparassitario / antielmintico come l'albendazolo, impiegato nel trattamento di molteplici parassitosi. Una tecnica largamente impiegata è chiamata PAIR, acronimo di puntura, aspirazione, iniezione e ri-aspirazione. Gli interventi possono essere molto lunghi e complessi sulla base della diffusione e della posizione delle cisti nell'organismo del paziente, come nel caso del bambino operato a Torino. Poiché non esiste un vaccino contro questa parassitosi, la raccomandazione è quella di rispettare le basilari norme igienico-sanitarie come lavarsi le mani dopo aver interagito con un cane ed evitare di toccare il viso e gli alimenti prima di farlo.
Quali sono i rischi dell’infezione da tenia del cane
Il rischio principale della Echinococcosi cistica causata dalla tenia del cane è rappresentato dallo shock anafilattico o anafilassi. Se infatti la patologia può essere adeguatamente trattata attraverso le procedure di cui sopra, la rottura meccanica e improvvisa delle cisti può innescare una reazione allergica catastrofica al liquido liberato nell'organismo. Si tratta di un'emergenza medica potenzialmente mortale se non affrontata tempestivamente. L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) indica che l'infezione da tenia del cane è letale nell'1-3 percento dei casi umani.