Cos’è l’Effetto ASE, il fenomeno che fa nevicare su pianure e spiagge affacciate sul Mar Adriatico
Da alcuni giorni le temperature in Italia sono scese sensibilmente, dando vita al vero inverno dopo un autunno anomalo e “rovente”. Il meteo particolarmente rigido ha innescato nevicate abbondanti anche in collina e, in alcuni casi, persino in pianura. Inoltre si stanno creando tutte le condizioni per dar vita all'Effetto ASE, acronimo di Adriatic Snow Effect, che nel nostro idioma si traduce in Effetto Neve Adriatica oppure come Effetto Nevoso provocato dal mare Adriatico. Si tratta di un fenomeno peculiare, poco frequente e tipicamente invernale, che porta abbondanti nevicate sul versante adriatico dello stivale, col possibile coinvolgimento anche di pianure e spiagge.
L'ASE, come specificato dalla pagina specializzata Geometeo, è un fenomeno nevoso ben noto nel Nord America, dove coinvolge i Grandi Laghi e prende il nome di Lake Effect Snow. Qui da noi coinvolge i mari e in particolar modo l'Adriatico, per questo prende il nome di ASE. Si manifesta quando grandi masse d'aria fredda e secca provenienti dalla zona del Circolo Polare Artico – ad esempio dalla Russia / Siberia e dalla Scandinavia – giungono sul braccio orientale del Mar Mediterraneo, dopo aver attraversato altipiani e incuneandosi tra le montagne dei Balcani, come le Alpi Dinariche. Il vento che discende a rapida velocità lungo i pendii viene chiamato catabatico.
Sospinte da venti di bora e tramontana, queste masse d'aria gelide, dense e pesanti incontrano come primo spazio aperto marino proprio l'Adriatico, la cui superficie è accarezzata da condizioni sensibilmente differenti da quelle continentali, con aria più calda, umida e leggera. Questo incontro tra “opposti” innesca una elevata instabilità che dà origine a significative formazioni nuvolose, in particolar modo grandi cumuli e cumulonembi. Durante il loro percorso guidato dal vento, le nubi finiscono per “schiantarsi” contro la catena appenninica innanzi al Mar Adriatico, producendo ulteriori stravolgimenti nella massa d'aria – in virtù dei moti convettivi che si innescano – dando vita ad abbondanti precipitazioni. Il sollevamento improvviso e obbligato delle masse d'aria prende a sua volta il nome di “effetto stau”.
Poiché l'aria resta comunque molto fredda possono sprigionarsi significative nevicate, anche a carattere di bufera per via del vento forte, coinvolgendo quote basse, spiagge e finanche la superficie del mare. Così nasce l'Effetto ASE. Si tratta di un fenomeno raro, ma le previsioni meteo della fine di gennaio 2023 suggeriscono che vi siano tutte le condizioni per la manifestazione dell'Adriatic Snow Effect, in particolar modo lungo le coste di Abruzzo, Marche, Molise, Puglia e Romagna meridionale. La ragione risiede nel fatto l'Adriatico settentrionale è troppo stretto per permettere la formazione di grandi nuvole, che si accrescono in dimensione mentre dal cuore del bacino vengono sospinte da bora e tramontana verso la costa.
Come specificato dagli esperti, gli accumuli di neve più significativi si verificano comunque sul versante nordorientale delle montagne; tra le più coinvolte, come spiegato da meteofunghi.it, vi sono il Monte Titano a San Marino, il Monte Conero nelle Marche e il promontorio del Gargano in Puglia. L'effetto ASE, come affermato da bfpmeteo, può essere previsto sia dal punto di vista dell'occorrenza che dell'intensità, sulla base di un indice numerico chiamato SI-ASES (Synthetic Index Adriatic Sea-Effect Snow). Esso si basa su quattro parametri distinti, tra i quali figurano l'umidità relativa e il gradiente termico verticale.