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Cambiamenti climatici

Cos’è l’Antropocene e perché gli scienziati hanno votato contro la sua esistenza

Un comitato di scienziati ha recentemente rigettato la proposta di formalizzare l’Antropocene come nuova epoca geologica. Ecco di cosa si tratta e perché l’hanno respinta.
A cura di Andrea Centini
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“Negli ultimi tre secoli, gli effetti dell’uomo sull’ambiente globale sono aumentati. A causa di queste emissioni antropogeniche di anidride carbonica, il clima globale potrebbe discostarsi in modo significativo dal comportamento naturale per molti millenni a venire. Sembra appropriato assegnare il termine “Antropocene” all’attuale epoca geologica, per molti versi dominata dall’uomo, che integra l’Olocene – il periodo caldo degli ultimi 10-12 millenni”. È con queste parole che, nell'articolo “Geology of mankind” pubblicato il 3 gennaio 2002 sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, il compianto Premio Nobel per la Chimica Paul Jozef Crutzen formalizzò ufficialmente la proposta di introdurre una nuova epoca geologica, l'Antropocene appunto, plasmato dall'impatto della nostra specie (Homo sapiens) sul pianeta.

Il termine ha in realtà una storia più lunga, tenendo presente che da oltre un secolo gli scienziati riflettono sulle conseguenze delle attività umane sulla Terra. Cambiamento climatico, perdita della biodiversità e inquinamento sono tra i principali fattori che evidenziano gli stravolgimenti perpetrati dall'essere umano. Già nella seconda metà del XIX secolo il geologo e palentologo italiano Antonio Stoppani faceva riferimento a una “Era Antropozoica”, innescata dall'influenza dell'umanità sull'ambiente. Altri studiosi proposero nomi alternativi per esprimere lo stesso concetto, fino ad arrivare al vero e proprio Antropocene, coniato all'inizio degli anni '80 dal biologo statunitense Eugene Filmore Stoermer. Il nome, derivato dall'unione delle parole greche antropos (essere umano) e kainos (recente), fu proposto per la prima volta per inquadrare una nuova epoca geologica soltanto nel 2000, durante il convegno dell'International Geosphere Biosphere Programme (IGBP). Ad avanzare l'idea lo stesso Stoermer – che all'epoca era il vicepresidente IGBP – e Crutzen, secondo i quali la Terra aveva superato l'Olocene (l'epoca in corso) proprio a causa delle attività umane. "Si potrebbe dire che l’Antropocene sia iniziato alla fine del XVIII secolo, quando l’analisi dell’aria intrappolata nel ghiaccio polare mostrò l’inizio di crescenti concentrazioni globali di anidride carbonica e metano", spiegarono i due scienziati nel loro intervento.

Da allora gli esperti dibattono animatamente sulla necessità di introdurre in modo formale o meno questa nuova epoca geologica, una linea di demarcazione temporale netta e chiara che indica un prima e un dopo a causa della mano dell'uomo. Per fare un esempio pratico, si tratterebbe di un "punto e a capo" come quello messo dall'asteroide Chicxulub 66 milioni di anni fa. L'impatto del sasso spaziale, infatti, determinò la fine Cretaceo – intimamente legata all'estinzione dei dinosauri non aviani e molti altri gruppi animali – e con essa anche a quella dell'era Mesozoica, che a sua volta sancì l'inizio del Cenozoico, l'era che stiamo vivendo ancora oggi. L'Antropocene, in pratica, sarebbe la terza epoca geologica del Quaternario (a sua volta terzo periodo del Cenozoico) dopo Pleistocene e Olocene. Quest'ultimo iniziò circa 11.700 anni fa con la fine dell'ultima era glaciale ed è, come specificato, ancora in corso.

Secondo la proposta più recente arrivata alla SQS, una branca della Commissione Internazionale sulla Stratigrafia (ICS) che regolamenta la scala temporale geologica, la fine dell'Olocene – e dunque l'inizio dell'Antropocene – dovrebbe essere fissata precisamente nel 1952. Questa data è stata scelta da un team di esperti (l'Anthropocene Working Group o AWG) poiché in quell'anno divenne rilevabile il plutonio scaturito dai test nucleari in 10 centimetri di sedimento di un lago incontaminato in Canada, il Crawford nei pressi di Toronto. Oltre al materiale radioattivo, il fango del lago mostra anche la traccia del consumo dei combustibili fossili, volano dell'attuale crisi climatica catalizzata dalle emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, e quella dei fertilizzanti. Nonostante siano segnali chiari ed evidenti dell'impatto umano sulla Terra, secondo molti scienziati questo “marcatore” del lago Crawford è considerato un po' troppo debole, come elemento per determinare il passaggio da un'epoca geologica all'altra. Del resto l'impatto dell'uomo è profondo, su più livelli e globale, come evidenziano le molteplici conseguenze del riscaldamento globale.

Per circa 15 anni gli scienziati hanno discusso sulla proposta di formalizzare l'inizio dell'Antropocene, ma il comitato di esperti recentemente riunitosi per votare ha deciso che no, esso – almeno per il momento – non diventerà un’epoca geologica ufficiale e formale nei libri di testo. Dei 18 membri della SQS, infatti, in 12 hanno votato contro la proposta dell'AWG, solo quattro si sono detti favorevoli e in due (probabilmente) si sono astenuti. Dunque una vittoria schiacciante del no, nonostante sia stato richiesto l'annullamento del voto per problemi procedurali sulla votazione e la fuga di notizie, con l'approdo nella redazione del New York Times. Al di là delle questioni burocratiche legate al voto, appare chiaro che gli scienziati del comitato non sono ancora pronti per formalizzare l'inizio dell'Antropocene, poiché l'impatto stratigrafico dell'uomo non è ancora considerato sufficientemente evidente sulla Terra. Secondo alcuni, inoltre proprio alla luce delle ampie trasformazioni legate a industrializzazione, agricoltura, inquinamento e altri fattori, l'Antropocene non dovrebbe essere visto come una "pausa netta" nel tempo, analogamente ad altri step tipici che hanno separato le precedenti epoche geologiche.

Ovviamente i promotori della proposta la pensano molto diversamente, sottolineando che è ormai impossibile tornare alla situazione di 100 anni fa. “I cambiamenti del sistema Terra che segnano l’Antropocene sono collettivamente irreversibili”, spiega il professor Colin Waters, geologo dell'Università di Leicester e presidente dell'AWG. È stata avanzata anche l'ipotesi di proporre l'Antropocene come termine geologico informale, come diversi altri, ma la battaglia per ufficializzare la nuova epoca geologica andrà comunque avanti. E comunque il termine Antropocene continuerà ad essere ampiamente utilizzato in altri contesti, dall'arte alla letteratura. Al momento non è chiaro quando e se verrà nuovamente sottoposta una proposta alla SQS e quali saranno le conseguenze del potenziale annullamento del voto.

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